Gaetano D’Angelo - in arte Nino - cantautore, attore, produttore discografico e regista, nato a San Pietro a Patierno (un quartiere periferico di Napoli) il 21 giugno del 1957, ne ha fatta di strada...
Una carriera che è stata sempre in crescendo, dal debutto del 1976 con il disco “’A storia mia (‘o scippo)” al più recente grande evento: lo spettacolo “Memento/Momento per Sergio Bruni”, che lo ha visto protagonista al Teatro San Carlo di Napoli la sera del 21 ottobre 2013, e a cui hanno collaborato i Maestri Roberto De Simone (composizione cameristica strutturale) e Mimmo Paladino (spazio scenico): un’avventura che ha conquistato critica e pubblico, coniugando l’anima più popolare con quella nobile della cultura partenopea.
Ma torniamo agli esordi, a quel giovane ragazzo con il caschetto biondo (che lo caratterizzerà per tutti gli anni ’80) che, prima di “sfondare” a Napoli, riscuote il suo primo grande successo a Palermo. Il 45 giri di esordio, “’A storia mia (‘o scippo)”, pubblicato grazie all’aiuto della famiglia e venduto dallo stesso Nino con il metodo del “porta a porta”, riscuote un tale successo che, ben presto, diventa una sceneggiata (ne seguiranno tante altre): anche Mario Merola lo nota e lo designa quale erede. Il fenomeno D’Angelo comincia ad allargarsi in tutto il Meridione.
I film che lo vedono protagonista, e che prendono spunto dai suoi brani, diventano “cult” per gli amanti del genere: “Lo studente”, “L’Ave Maria”, “Tradimento e giuramento”, lo fanno balzare agli onori della cronaca e le grandi distribuzioni cominciano a corteggiarlo.
Il grande successo popolare arriva nel 1981 con “Nu jeans e ‘na maglietta”: la canzone lo consacra come il nuovo esponente della musica napoletana; l’album vende più un milione di copie, e il successivo film, diretto da Mariano Laurenti, contende il primato italiano d’incasso al celeberrimo “Flashdance”.

Nino D’Angelo è oramai nel cuore di migliaia e migliaia di ragazzi del Sud che si riconoscono in lui, nel suo modo spontaneo di porsi, senza “giacca e cravatta” (come poi scriverà qualche anno dopo).
Nel 1986 Gianni Ravera lo invita al Festival di Sanremo, il brano “Vai” è ancora oggi uno dei testi più amati dal pubblico, quel pubblico che è il punto di forza di Nino: la critica non lo appoggia, ma presto l’atteggiamento cambia radicalmente quando è Miles Davis a spendere belle parole per lui: “Mi piace D’Angelo, vorrei suonare la sua musica”, aggiungendone i motivi nel corso di un’intervista.
Parole, queste, che gli aprono un nuovo mondo e che, in un certo modo, lo responsabilizzano verso il suo pubblico. Si rende conto, insomma, che oltre al “caschetto c’è di più”.
È arrivata l’ora di voltare pagina: siamo agli inizi degli anni ’90 e Nino va in depressione anche per la morte dei genitori. Opta per un cambio di look repentino (via il caschetto) e per una scrittura che non lo porta più a comporre canzoni prettamente d’amore, ma soprattutto storie di vita quotidiana. Cosi pubblica gli album “E la vita continua” (1991) e “Bravo ragazzo” (1992).
La svolta definitiva è del 1993 con il progetto “Tiempo”, in cui Nino indaga su storie ricche di contenuti sociali. A “promuovere” il nuovo percorso artistico è anche il saggista e critico letterario Goffredo Fofi, fino ad allora sempre “avaro” di complimenti verso Nino, e che presenta l’ex scugnizzo alla regista Roberta Torre, dando inizio ad un prezioso sodalizio, diviso artisticamente in due fasi: nella prima, la drammaturga lombarda presenta al Festival di Venezia “La vita a volo d’angelo”, trasposizione cinematografica della storia di Nino. Nella seconda, l’eclettico duo riesce a far centro con un’opera cinematografica che, oggi, è parte della storia del grande schermo: il film “Tano da morire” (1997), di cui Nino realizza la colonna sonora, aggiudicandosi premi su premi: “David di Donatello” (miglior musicista), “Globo d’Oro”, “Ciak d’Oro” e “Nastro d’Argento” (miglior musica), nell’anno de “La vita è bella”, che si aggiudica “solo” l’Oscar.
La popolarità dell’ex caschetto biondo è alle stelle. L’artista Mimmo Paladino lo sceglie come rappresentante di una città, la sua Napoli, desiderosa di un riscatto sociale: è il 31 dicembre del 1995 quando Nino canta in piazza del Plebiscito, all’ombra della montagna di sale creata dallo scultore. L’amore del suo pubblico non passa inosservato nemmeno alle istituzioni partenopee, che gli aprono le porte dei teatri più importanti della città, come il Mercadante, dove porta in scena il suo musical “Core pazzo” (1997).
A quasi 40 anni, Nino D’Angelo resta letteralmente “folgorato” dalle sonorità care a Peter Gabriel. Siamo di fronte ad una nuova svolta artistica, che gli permette di coniugare la melodia popolare con le sonorità ai confini del jazz e della musica etnica, la canzone napoletana con un certo tipo di “world music”. Pubblica così album che sono il manifesto del nuovo percorso, da “’A nu pass’ d’a città” (1997) a “Terranera” (2001) con brani che diventano capisaldi della sua discografia (“Senza giacca e cravatta” e “Jesce sole”, per citarne un paio), e porta il tour “Terranera” in alcuni dei centri periferici della Campania, con l’obiettivo di cantare nei luoghi dove la musica non arriva mai. Altri capitoli importanti saranno “‘O schiavo e ‘o rre” (2003), “Il ragù con la guerra” (2005) e “Gioia nova” (2007).
Sull’onda del nuovo, grande successo, Nino è tra i protagonisti di 3 film campioni d’incasso: “Paparazzi” (1998) e “Tifosi” (1999), con la regia di Neri Parenti; “Vacanze di Natale 2000”, firmato da Carlo Vanzina.
Nel 2000 debutta alla regia con il lungometraggio “Aitanic”, parodia del kolossal, firmando la colonna sonora (con cui si aggiudica il “Premio Fregene”).
In teatro, si dedica alla riscoperta del commediografo Raffaele Viviani proponendo “L’ultimo scugnizzo” (“Premio Gassman” per Nino) e interpretando “Guappo di cartone” e “Zingari”.
Il 2002 è un altro anno importante per Nino: è nel cast del film “Il cuore altrove” di Pupi Avati. L’interpretazione magistrale gli fa conquistare il “Premio Flaiano”.
Nel 2006 viene nominato direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli che, grazie al suo lavoro, in poco tempo mette in piedi stagioni esaltanti e diventa il punto importante di aggregazione culturale non solo per il quartiere di Forcella, ma per tutta la città.
Nel 2008, nominato direttore artistico della “Festa di Piedigrotta”, Nino invita in piazza del Plebiscito a Napoli Sophia Loren, José Carreras, Lucio Dalla, e tanti altri artisti, per un evento che resta memorabile riscuotendo un successo internazionale.
Sul finire dello stesso anno, D’Angelo realizza il progetto che aveva in mente da anni: “D’AngelocantaBruni”, ossia il disco e lo spettacolo teatrale tributo a Sergio Bruni.
A dicembre 2011 parte il tour di “C’era una volta…un jeans e una maglietta”: un grande “one man show” autobiografico.
Il resto è storia di oggi, con il recital-evento al Teatro San Carlo di Napoli (ottobre 2013) e con il nuovo progetto artistico “Concerto Anni ’80, e non solo”, che porterà Nino in tour in Italia e nel mondo.

Alcune curiosità su Nino D’Angelo
È sposato dal 1979 con la moglie Annamaria: dalla loro unione sono nati Antonio e Vincenzo.
Nino ha preso parte a 5 edizioni del Festival di Sanremo, nel 1986 con “Vai”, nel 1999 con “Senza giacca e cravatta”, nel 2002 con “Marì”, nel 2003 con “’A storia ‘è nisciuno” e nel 2010 con “Jammo jà”.
Nel 1998 conduce, con Piero Chiambretti, il “DopoFestival” a Sanremo.
Nel 1999 pubblica “L’ignorante intelligente”, un’autobiografia in cui racconta le sue umili origini.
L’8 luglio del 2007 partecipa al concerto per festeggiare i 30 anni di carriera di Pino Daniele in piazza del Plebiscito, a Napoli.
Nel film “Gomorra” del 2008, diretto da Matteo Garrone e basato sull’omonimo best seller di Roberto Saviano, tra le canzoni della colonna sonora c’è anche “’O schiavo e ‘o rre”.
Nel marzo del 2009 una sua vecchia canzone “Pop corn e patatine” insieme a “Ogni volta” di Vasco Rossi fa parte della colonna sonora di “Fortapàsc”, film che narra gli ultimi 4 mesi di vita di Giancarlo Siani.

Informazioni, orari e prezzi

Auditorium della Conciliazione

Ore 21.00

Dove e quando

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