Il giorno 24 novembre 2017 alle ore 19.00 In Situ presenta ""LOADING please wait" di Francesco Palluzzi, a cura di Porter Ducrist, con un testo critico di Edoardo Maggi. La mostra continua un ciclo di sei esposizioni monografiche di Spazio In Situ dal titolo "Assurdità contemporanee".

Il Spazio InSitu nasce grazie all'intraprendenza di alcuni giovani artisti che hanno sentito l'esigenza di unirsi, senza tuttavia costituirsi come gruppo nel significato storico-critico del termine, bensì facendo fronte comune per affrontare insieme la complessità dell'essere artista nella società contemporanea e fare della propria ricerca individuale un vero, onesto mestiere.
Più che un insieme di studi, InSitu è un laboratorio di idee, un luogo in cui la condivisione e il confronto sono occasioni di crescita personale e collettiva. L'ambiente è aperto, nessuna divisione o barriera separa gli ambienti di lavoro di ciascun artista. Le opere, libere di vivere lo spazio, comunicano tra loro, si contaminano, dando vita a connessioni che animano uno stimolante ipertesto, serbatoio inesauribile di  possibilità.

Questo fervente organismo in continua trasformazione presenta, in un ciclo di sei mostre personali che si susseguiranno nel corso di quest'anno, gli inediti lavori di Marco De Rosa, Roberta Folliero, Elisa Selli, Francesco Palluzzi, Andrea Frosolini e Christophe Constantin, frutto delle loro più recenti ricerche.

La quinta mostra in programma è quella di Francesco Palluzzi dal titolo "LOADING please wait"
Francesco Palluzzi ci propone un'immersione nel mondo virtuale, spaccandone i limiti con la realtà. Mediante l'arte, invita lo spettatore in un tempo parallelo, in cui tutto il divenire si trova sospeso. Spazio InSitu si trasforma in una pellicola sensibile, uno schermo nel quale ogni opera diventa una finestra, un altro programma. Le immagini saltano dalla modellazione 3D, al ritocco fotografico, dalla pausa sul lettore di musica, al errore di sistema; L'occhio del fruitore si trasforma in "mouse" che clicca e sposta le varie informazioni e immagini. Lo spettatore è assorbito da un mondo che conosce, ma che gli pare surreale, uno spazio in cui tutto si appiattisce, in cui l'errore diventa forma.
L'artista si confronta con un mondo reale contaminato progressivamente da un'illusione che mette radici nelle profonde incertezze degli individui, ormai divenute necessarie. Interrogandosi si l'effetto che i mezzi tecnologici contemporanei sviluppano sulle persone, Francesco Palluzzi risponde in maniera plastica, mischiando forme minimaliste ad una pratica manierista, vero paradosso nel dispositivo concettuale, che spinge lo spettatore in una voragine temporale. Le opere diventano un intreccio di stili, e di gesti, che insieme contaminano lo spazio,  diventandone la protesi.
"LOADING please wait" è composta di immagini che si racchiudono in un'unica cornice, quella dello spazio espositivo. Passando la soia, il pubblico entra a far parte di una struttura complessa di cuoi ogni dettaglio è un segno da interpretare. Assorbito in una serie di codici da tradurre, lo spettatore è obbligato a rimettere in questione ogni sua certezza. Provando a costruire un discorso logico immerso nella follia più assurda, le persone, bombardate dal flusso d'informazioni, si staccano dal reale per entrare in mezzo ad una grande immagine, rappresentazione della società contemporanea.

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