Quattro mesi fa il truce assassinio del giovane Luca Varani, uno degli omicidi a sfondo sessuale più efferato dell'ultimo ventennio avvenuto a Roma. Adesso un libro ne rivela gli aspetti più agghiaccianti, le pieghe dell'anima più raccapriccianti, i lati oscuri e i colpi di scena dell'inchiesta.
È di poche ore fa, infatti, la notizia, già anticipata nel volume, secondo cui sarebbe impossibile isolare le impronte sulle armi del delitto, il coltello e il martello con cui è stato finito il ventitreenne: sarebbero troppe le tracce ematiche ed è, dunque, difficile stabilire chi le impugnasse.
Il saggio "'Buoni' assassini. Genesi di un delitto" a firma del giornalista romano Emilio Orlando, pubblicato da Bonfirraro verrà nuovamente presentato a Roma, in occasione del Festival delle Letterature – Cinema&Libri. Il nuovo appuntamento è, infatti, fissato per martedì 26 luglio, presso l'Isola Tiberina. La moderazione è affidata a Laura Aprati, giornalista e autrice RAI; interverranno, oltre all'autore, il medico legale Gino Saladini, che ha curato la postfazione del testo, l'avvocato Antonella Minieri e il docente Davide Toffoli, il professore che non ha mai smesso ricordare con affetto e dolore il suo ex alunno Luca. È lui che al suo funerale citò il Seracide.

È la mattina del 4 marzo, quando Marco Prato e Manuel Foffo – rei confessi – torturano, seviziano e uccidono la loro vittima. Doveva essere solo un party. Uno di quelli che va per la maggiore nella movida romana, dove alcune le feste, tra sesso alcol e droghe, possono andare avanti anche per sei giorni di fila. Diventa invece, la scena di una vera e propria mattanza, avvenuta al di fuori del resto del mondo. Un sacrificio, un'esecuzione. E soltanto "per vedere l'effetto che fa".


Nella bellissima cornice dell'Isola Tiberina, Emilio Orlando, cronista de La Repubblica insieme alla collega della Rai e agli altri ospiti, cercheranno di portare alla luce le vere cause dell'omicidio, far emergere i dettagli più raccapriccianti, analizzando il lato oscuro dei protagonisti, le carte delle prime indagini e le più atroci confessioni, rivelando quanto ancora non è stato detto: perché se è vero che il delitto ha calamitato da subito l'interesse pruriginoso della maggior parte della stampa, è un dato altrettanto oggettivo che l'argomento sia caduto da un pezzo sotto un sospetto e sospettoso silenzio.
Il libro di Orlando mette in rilievo, dunque, ciò che appare sullo sfondo, ciò che non è ancora stato scritto: quanti sono ancora i dubbi che emergono dagli atti dell'indagine?
Cosa si cela dietro l'intervista televisiva al padre di Manuel Foffo, che definì il figlio – assassino reo confesso – un "bravo ragazzo"?
E, ancora, i due saranno condannati all'ergastolo o una pena più mite perché "in fondo" hanno agito in preda ad una follia omicida scatenata dal "demone" della droga?
Quanto, infine, il famigerato degrado di Roma si è reso complice di questo, come di altri spietati omicidi? Cosa è successo alla grande bellezza della capitale, fiaccata e sfiancata, sempre più insanguinata, teatro di eventi inconcepibili, ormai con cadenza costante?

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