Appena giunta a San Paolo, nel 1955, senza parlare il portoghese, Claudia Andujar trovò nella fotografia il linguaggio che avrebbe potuto aiutarla a decifrare e ad avvicinarsi a una cultura e a una forma di organizzazione sociale fino ad allora sconosciute: "II mio interesse è sempre stato e continua ad essere sapere il perché le persone fanno quel che fanno. Ciò che genera il comportamento affonda le sue radici nella cultura, ma scaturisce anche da fattori psicologici".

Da questo pensiero nasce "Brasile: erede di culture ancestrali", la mostra che riporta lo spettatore nel Brasile degli anni '60 mostrando uno squarcio della vita quotidiana delle famiglie autoctone. L'esposizione si terrà dal 1 al 30 Giugno presso la Galleria Candido Portinari, situata al piano terra del meraviglioso Palazzo Pamphilj a Piazza Navona, consentendo a tutti gli appassionati di fotografia di scoprire la sensibilità di Claudia Andujar nel catturare le espressioni dell'essere umano, un'opera che ha rappresentato una pietra miliare della fotografia realizzata in Brasile a cui in tanti si sono ispirati in seguito.

Le prime immagini di questo progetto furono fatte in un villaggio dl indigeni Bororo del Mato Grosso presso il quale l'Autrice trascorse circa un mese. Fu solo l'inizio di un'avventura durata per oltre 40 anni che portò l'Artista a diventare un punto di riferimento per la comunità aborigena brasiliana fino ad essere minacciata di morte dai garimpeiros (i cercatori d'oro) per la strenua difesa dei loro diritti.

La sua storia è raccontata nel documentario "A estrangeira", che verrà proiettato il 9 e il 10 giugno, alle ore 19, presso l'auditorium del Centro Culturale Brasile-Italia (CCBI).

Informazioni, orari e prezzi

Da lunedì a venerdì ore 10-17 - escluso festivi

Ingresso gratuito

Dove e quando

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