La Galleria ospita sei differenti eventi espositivi degli artisti Botto&Bruno, Chiara Dynys, Pietro Fortuna, Gianni Politi, Pietro Ruffo, Bizhan Bassiri.

Il settore "Il Mito, la storia, la realtà" accoglie il progetto di Gianni Politi "Fra queste sale (Malandrino)": le tele di Gianni Politi "rimpiazzeranno" alcune delle opere della Galleria, attualmente in prestito o in restauro, aprendo un dialogo tra l'arte contemporanea e la pittura dell'Ottocento. Il sottotitolo "Malandrino" è un riferimento alle memorie infantili dell'artista, così infatti lo chiamava suo padre che lo ha scritto in corsivo sotto una sua foto virata a seppia in cui Gianni bambino è ritratto con un gusto retrò anni '50.

Nella Sala della Guerra, si incontra SPAD VII, un'installazione site specific di Pietro Ruffo di forte impatto visivo: la riproduzione di un caccia monoposto biplano prodotto dall'azienda francese Sociéte Pour l'Aviation et ses Dérivés negli anni dieci del XX secolo e utilizzato durante la prima guerra mondiale; un aereo difficile da pilotare ma potente, con ottime caratteristiche di salita e picchiata. SPAD VII, ricostruito in legno e rivestito di carta dipinta ad acquarello e china con paesaggi naturali stilizzati, nasce dal confronto diretto con le opere in sala, come riflessione su quello che gli artisti sentono come sfida: l'idea del dinamismo e delle imprese ardite contraddistingue infatti Futuristi e Aereopittori, che rischiavano la vita per avere una visione del mondo dall'alto, per ottenere una rappresentazione del paesaggio mai vista prima.


Nella sala ristoro, è presente I WALKED THROUGH THE CITY LIMITS ATTRACTED BY SOME FORCE WITHIN IT' di Botto&Bruno: un'installazione permanente, destinata a riqualificare l'ambiente, sotterraneo e privo di finestre della sala. Il lavoro, totalmente manuale e realizzato con un collage fotografico, diventa poi un "wallpaper" di grandi dimensioni che ricopre interamente le pareti e i distributori automatici, creando l'illusione di un gradevole spazio esterno. Così la natura prende il sopravvento sull'architettura, dichiarando la sua forza prorompente.

Nella sala 29 Chiara Dynys propone Non c'è nulla al di fuori, un parallelepipedo di vetro godibile solo dall'esterno e impreziosito dalla scritta a caratteri d'oro, una composizione di pochi elementi (vetro e oro) che riesce a toccare corde universali. Presentato in Italia per la prima volta, questo lavoro intende far riflettere sul limite fisico dell'oggetto artistico rispetto allo spazio ma anche sul rapporto tra la propria individualità, la propria spiritualità e il mondo. L'artista si interroga da sempre sulle potenzialità della luce (la non materia) e dei materiali, realizzando labirinti, spirali, luoghi dove perdersi ritrovando paradossalmente la propria strada e la propria identità. Davanti alla sua opera è inevitabile incorrere nell'inganno: ribaltamenti prospettici, slittamenti semantici, prospettive sfalsate, pongono lo spettatore al cospetto dell'inatteso. I suoi lavori sono progetti molto articolati, sfuggenti a qualsiasi definizione, né sculture né vere e proprie installazioni.

Il Cortile Aldrovandi ospita un nuovo lavoro di Pietro Fortuna: Alliance, che entrerà a far parte delle collezioni permanenti della Galleria. L'opera è la quarta sequenza della serie Glory, una complessa installazione di cinque elementi che attraverso un movimento autogenerativo si ripiegano su se stessi acquistando la forma di volumi conclusi. Ma il diventare luogo di questi oggetti è per l'Autore soltanto l'espressione di una retaggio culturale tanto obsoleto quanto fallace che persiste nell'indicare l'armonia come fine e sostanza di ogni compiutezza. Nel fitto sistema di corrispondenze tra l'arte Occidentale e il pensiero giudaico-cristiano l'Alleanza, intesa come il patto con l'inconoscibile e l'indeterminabile, rappresenta la costante oscillazione tra ortodossia e eresia dove l'armonia e la sua dissoluzione si alternano tra l'assunzione di procedure veritative e la loro sconfessione.

Bizhan Bassiri presenta la sua opera, posizionata sulla scalinata principale della Galleria nazionale, Il Guardiano (1988-2014), una fusione in bronzo patinato nero e marmo bianco, alta quasi tre metri, a sorvegliarne idealmente l'accesso accogliendone il flusso dei visitatori dall'ottobre 2014 per un anno intero.

Informazioni, orari e prezzi

Orario:
Mar-dom ore 8.30-19.30
Chiuso lunedì, 25 dicembre

L'ingresso è consentito fino a 45 minuti prima della chiusura
Venerdì aperto anche dalle ore 20.00 alle 22.00 (ultimo ingresso ore 21.15)

Biglietto Galleria + mostre
- intero: € 13,00
- ridotto: € 10,50

Dove e quando

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