L'ottava edizione di Digitalife stimola una riflessione sulla fragilità delle rappresentazioni del reale, ingannevole quanto le illusioni virtuali che sono in grado di deformarlo. All'interno degli spazi del Palazzo delle Esposizioni lo spettatore interagisce con complesse architetture audiovisive, vi si immerge, viene avvolto da vortici di luce e suono. Gli strumenti con cui le installazioni da noi selezionate assieme a Richard Castelli sono state realizzate offrono agli artisti la possibilità di ampliare i propri orizzonti espressivi e di captare e riprodurre i mutamenti in atto nell'ambiente in cui viviamo. Un mondo basato sulle immagini in cui le nuove tecnologie non sono più solo mezzi di conoscenza e interazione, ma contribuiscono a ridisegnare la nostra identità, o meglio le nostre molteplici identità, a ridefinire il concetto di tempo e i confini delle nostre potenzialità. Sulla centralità delle immagini e sull'importanza della percezione visiva si concentra il lavoro di due importanti istituzioni culturali: la Fondazione Giuliani, legata alla Biennale dell'Immagine in Movimento del Centre d'Art Contemporain di Ginevra, e la Nomas Foundation, che con KizArt riesce ad avvicinare anche i più piccoli alla video arte contemporanea.
Arte e scienza. Privato della sua realtà materiale e trasformato in bit, oppure ricostruito per essere indossato come un'armatura in grado di superare i limiti e le imperfezioni di pelle, ossa, muscoli, il corpo umano è un ibrido. Frammentato in numeri o ripensato in silicio, convive e viene contaminato dalla tecnologia, che si insinua sempre più nel nostro processo evolutivo. La scienza determina questi cambiamenti, l'arte li anticipa. In occasione della giornata conclusiva del Festival, Romaeuropa mette in comunicazione queste due forme di conoscenza, libere nella loro espressione e internazionali per vocazione, per immaginare il nostro futuro. Grazie agli artisti promossi dal progetto ArtOnTime e a Where are we now?, un ciclo di incontri con illustri ricercatori organizzato dal Prof. Massimo Bergamasco, fondatore del Laboratorio di Robotica Percettiva di Pisa, cercheremo di raccontare l'anatomia di un cambiamento.
Un progetto di
Monique Veaute
A cura di
Richard Castelli per Jean Michel Bruyère, Dumb Type, Ivana Franke, Granular Synthesis
Kizart a cura di
Raffaella Frascarelli per Nomas Foundation
Biennale de l'Image en Mouvement: da Ginevra a Roma a cura di
Andrea Bellini, Cecilia Alemani, Caroline Bourgeois, Elvira Dyangani Ose per Fondazione Giuliani
Informazioni, orari e prezzi
Orario:
domenica, martedì, mercoledì e giovedì ore 10.00 - 20.00
Venerdì e sabato ore 10.00 - 22.30
Lunedì chiuso
L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura
Il Palaexpo non rientra nelle gratuità delle prime domeniche del mese
Dove e quando
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