Presentazione del romanzo di Wanda Marasco, edito da Neri Pozza.
Introduce Stefania Frezzotti, storico dell'arte della Galleria nazionale d'arte moderna; intervento di Elio Pecora, poeta e scrittore.
Nel corso della serata l'attore e regista Renato Carpentieri leggerà alcuni brani del libro. Sarà presente l'autrice.
Il genio dell'abbandono racconta la vita del più grande scultore italiano fra Otto e Novecento, Vincenzo Gemito, del quale la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea possiede un cospicuo numero di opere. E lo fa mantenendosi in prodigioso equilibrio tra fedeltà al dato storico e radicale reinvenzione dello stesso. ó il romanzo di un'avventura eversiva e donchisciottesca, libro di vertiginosa solitudine e di teatrale coralità sullo sfondo di una Napoli vissuta come «un paese imprecisato che stava diventando la sua frontiera di malato», a contatto coi protagonisti della cultura del tempo, da Salvatore Di Giacomo a Raffaele Viviani e agli altri.
Wanda Marasco prende le mosse dalla fuga dell'artista dalla clinica psichiatrica in cui è ricoverato, e da lì ricostruisce la storia agitata di un «enne-enne», un figlio di nessuno abbandonato sulla ruota dell'Annunziata, il grande brefotrofio del meridione. Il marchio del reietto - beffardamente impresso nel suo stesso nome che è il risultato di un errore di trascrizione - lo accompagnerà per sempre, quasi come un segno di divinazione. Il suo apprendistato lo farà nei vicoli, al fianco di un altro futuro grande artista, il pittore Antonio Mancini, suo inseparabile amico che diventerà anche coscienza di Gemito, suo complice totale e infine suo nemico o, meglio: quell'intimo nemico di se stessi che si preferisce trasferire nell'altro.
Vedremo così «Vicienzo» entrare nelle botteghe in cerca di maestri, avido di imparare. Lo seguiremo a Parigi, tra stenti da bohème e sogni di celebrità, e lo ritroveremo a Napoli, artista ambito da mercanti e da re, e pur sempre incalzato da quel «genio dell'abbandono», che, potente metafora dell'orfanità dell'arte, lo spinge a grandi imprese e lo precipita nel baratro dei fallimenti. Vivremo il suo folle amore per la modella Mathilde Duffaud, che ne segna la vita come un sistema dell'erotismo e del dolore, un impasto di eccessi e delusioni che sfociano in una follia tutta «napoletana»: intelligenza alla berlina, incandescenza e passioni spesso arrese a un destino malato di cui il «vuoto» di Napoli voracemente si nutre.
Wanda Marasco è nata a Napoli, dove vive. Diplomata in Regia e Recitazione all'Accademia d'arte drammatica «Silvio D'Amico» di Roma, è autrice di romanzi e di raccolte poetiche. Ha lavorato in teatro come regista e autrice.
Informazioni, orari e prezzi
Ore 17.00
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info:
+39.06.32298221 (biglietteria)
322981 (centralino)
gnam.beniculturali.it
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