Giulia Gensini si diploma presso lo IED (Istituto Europeo di Design) in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione, ed intraprende una brillante carriera nel settore. Pur ottenendo da subito positivi riscontri riguardanti il suo lavoro, emerge in lei una volontà creativa tesa a stravolgere l'assetto formale di quelle copertine fresche di stampa, pronte a rivestire le pagine di settimanali di moda.
Spinta dalla necessità di eliminare definitivamente quella fitta rete di messaggi subliminali di cui ogni propaganda è intessuta, Giulia Gensini, attraverso l'arte del ritaglio e del collage, inizia a smembrare e ricomporre parole ed immagini secondo uno schema del tutto personale. Inizialmente ha come scopo quello di plasmare una propria pubblicità ideale, un suo modo di vedere l'oggetto, spoglio di tutte quelle impostazioni interessate soltanto all'aspetto commerciale della comunicazione visiva.
Sfogliando la collezione di riviste accumulate sulla sua scrivania, si scovano pagine interrotte, dettagli mancanti e parole incomplete. Ogni ritaglio compiuto è un tassello di un puzzle che non si ricompone regolarmente, congiungendo gli incavi alle protuberanze, ma viene fagocitato nel turbine di un campo magnetico, dove, per forza d'attrazione, si collega ad altri ritagli dando luogo ad inaspettate interazioni. Da queste combinazioni prendono origine le opere di Gensini in cui parole ed immagini collaborano insieme, generando attraverso i nuovi accostamenti dei nuovi significati.
Nei primi lavori l'artista dà voce ad un linguaggio che invade la superficie dell'opera a caratteri cubitali, come delle grida urlate a denti stretti ma la cui eco si imprime negli occhi di chi le guarda. Protagonista è una parola che si fa figura, una parola che nella sua sottile ironia ricorda il tempo della Poesia Visiva, ogni lemma accanto ad un'immagine cessa di esistere come didascalia per entrare a far parte del quadro come soggetto.
La parola è suono, è mezzo di comunicazione, è possibilità di interazione. Attraverso le sue opere Giulia Gensini cerca un contatto di reciprocità con l'osservatore, non più visto come individuo da irretire ma come destinatario da ridestare.
Nelle opere più recenti il dettaglio prelevato della realtà si coniuga con diramazioni cromatiche che, avvolgendo il margine di ciascun particolare, completano il gesto dell'artista offrendo nuove possibilità di sperimentazione della tecnica del collage. La fitta ragnatela di parole che fagocitava ogni immagine pare scomparire. Le sillabe si frantumano in lettere fluttuanti e, come in un rebus, invitano chi le guarda a ricomporre l'enigmatico messaggio.
di Sara Fiorelli
Informazioni, orari e prezzi
Orari apertura:
lunedì - venerdì ore 10.00 – 18.00 o su appuntamento
Vernissage 19 febbraio ore 19.00
Info:
arthesgallery@gmail.com
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