In mostra materiale documentale archivistico proveniente dall'Archivio storico dell'Istat e dall'Archivio Centrale dello Stato: fotografie storiche; materiale multimediale; video dell'Istituto Luce e delle Teche RAI; docufilm; infografiche e visualizzazioni.

Il visitatore accede ad una serie di percorsi ed esperienze conoscitive, dedicate a tematiche che caratterizzano la storia e l'attività dell'Istituto: i Censimenti, le indagini sui nuovi fenomeni che hanno attraversato la storia sociale ed economica del Paese, ma anche le personalità che si sono alternate alla guida dell'Istat.

Completano il percorso narrativo volumi di pregio risalenti al periodo unitario e preunitario (Atlanti e Annuari statistici), selezionati dalla Biblioteca storica dell'Istat, e macchinari originali come il comptometer, la selezionatrice, il graphotype, l'addressograph e la perforatrice, risalenti al periodo precedente l'informatizzazione dell'attività statistica.


L'esposizione, a cura di Gioacchino De Chirico, è ospitata dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presso il Monumento a Vittorio Emanuele II – Vittoriano, diretto da Gabriella Musto, e si snoda su due livelli narrativi paralleli che ripercorrono le principali tappe della storia dell'Istituto nazionale di statistica e quelle del Paese, a partire dal 1926.

Apre il percorso un video che illustra sinteticamente la storia dei novant'anni dell'Istat: dalla prima presidenza affidata alla personalità di Corrado Gini, cui si deve il noto indice per la misura della disuguaglianza nella distribuzione del reddito, fino a quella odierna di Giorgio Alleva

Al primo piano della Sala Zanardelli, i visitatori possono seguire un itinerario (La storia dell'Istat) dedicato all'attività dell'Istituto attraverso materiali d'archivio che illustrano non solo gli eventi salienti della vita dell'ente ma anche le innovazioni e i cambiamenti metodologici e tecnologici che nel corso del tempo hanno caratterizzato i censimenti, le rilevazioni, la raccolta, l'elaborazione, la diffusione e la comunicazione dei dati.

La sezione è arricchita dall'esposizione di volumi di pregio (Atlanti e Annuari statistici) fin dagli anni immediatamente successivi alla fondazione dell'Istat, di documenti selezionati dall'Archivio storico dell'Istituto, dall'Archivio Centrale dello Stato e dell'Università di Roma Sapienza. Inoltre, sono presenti rari macchinari, alcuni risalenti al periodo precedente l'informatizzazione, utilizzati per la produzione statistica tra cui comptometer, selezionatrici e perforatrici.

A chiudere il percorso è un video che racconta come si realizza fase dopo fase una rilevazione statistica.

Il secondo itinerario della mostra (Narrare il Paese) è caratterizzato da grandi pannelli con foto di contesto, video, grafici e infografiche, che sintetizzano momenti significativi degli ultimi 90 anni della storia dell'Italia attraverso la chiave di lettura di sei diverse generazioni.

La prima è quella della Ricostruzione del secondo dopoguerra; seguono le due generazioni del baby boom: quella dell'Impegno, protagonista delle grandi battaglie e trasformazioni culturali degli anni Settanta, e quella dell'Identità, chiamata cosi per il forte senso di appartenenza politica che ha caratterizzato le scelte di molti giovani di quegli anni e la realizzazione di obiettivi strettamente personali perseguita invece da altri coetanei. La generazione di Transizione segna invece il passaggio tra il secolo scorso e quello in corso. Il panorama si chiude con altre due generazioni, in ordine cronologico quella del Millennio e quella delle Reti. Se la prima è la generazione dell'Euro e della cittadinanza europea, la seconda è costituita da coloro che sono nati e cresciuti nell'era di Internet, i cosiddetti nativi digitali "sempre connessi".

A condurre il visitatore in questa sezione sono quattro donne nate in differenti periodi storici: Maria, Anna, Francesca e Giulia; un espediente narrativo che consente di far vedere come la statistica sia in grado da raccontare storie e percorsi in cui è possibile riconoscersi anche individualmente.

Inaugurata nel giorno in cui si celebra la Sesta Giornata Nazionale della Statistica, la mostra attraverso la sua narrazione della vita e della storia del Paese, concorre a promuovere la cultura statistica e a testimoniarne la valenza storica e istituzionale.

Rimarrà aperta fino al 14 febbraio 2017
La decisione è stata presa in seguito allo straordinario successo che sta riscuotendo in termini di pubblico e al crescente interesse riscontrato da parte di numerosissimi istituti scolastici.

Informazioni, orari e prezzi

Tutti i giorni ore 9.30-19.00
Prorogata fino al 14 febbraio
Ingresso libero

Dove e quando

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