La mostra finale del programma Artisti in residenza #4, STUDIO SHOWS a cura di Maria Alicata, chiuderà domenica 26 gennaio anziché domenica 19 gennaio 2014.
Gli artisti coinvolti nella quarta edizione del programma sono stati: Hilla Ben Ari, Riccardo Beretta, Jacopo Miliani e Sahej Rahal, che – da agosto a novembre 2013 – hanno lavorato al Museo nei rispettivi studi, diventati al termine della residenza spazi espositivi per mostrare e condividere con il pubblico le ricerche svolte.
Il programma Artisti in residenza, coordinato da Rossana Miele, è il primo in Italia ad essere promosso da un museo pubblico, che diventa così centro non solo di diffusione, ma anche di produzione culturale.
Studio #1 | Jacopo Miliani (Firenze, 1979)
Durante il periodo di residenza Jacopo Milani ha proseguito la sua ricerca, un’indagine intorno alle infinite possibilità legate alla costruzione del linguaggio. Per il progetto al MACRO si è concentrato sull’esperienza della percezione e sul concetto di rappresentazione, prendendo in considerazione il corpo e il movimento come veicoli capaci di generare e produrre immagini.
L’artista ha realizzato una serie di ‘paraventi’, veri e propri elementi scultorei, che si presentano nello spazio come quinte teatrali, nascondendo e rivelando allo stesso tempo elementi vegetali – a loro volta personaggi della scena –, che costruiscono dei percorsi visivi in cui lo spettatore è invitato a muoversi. In mostra anche un video che ripercorre l’esperienza di un workshop – organizzato dall’artista con la Didattica del Museo – con persone non vedenti e i loro accompagnatori, a cui è stato chiesto di riflettere su domande come “Cosa è il teatro? Come costruiamo le immagini?”.
Studio #2 | Sahej Rahal (Mumbai, 1988)
La residenza di Sahej Rahal rientra nell’ambito di ZegnArt / Public, che per la sua prima edizione ha coinvolto l’India con un progetto in collaborazione con il Dr. Bhau Daji Lad Museum di Mumbai.
Il suo lavoro si concentra sulla creazione di narrazioni mitologico/fantastiche che si pongono come sovvertitrici di concetti e di categorie precostituite, per generare esperienze destrutturanti e aperte a diverse modalità di comprensione. Per la mostra al MACRO l’artista ha realizzato una serie di sculture polimorfe costruite con oggetti presi dal contesto urbano e assemblati – attraverso una tecnica usata frequentemente dall’artista – al poliuretano espanso. Nobilitate dal colore dorato emergono dal buio, trasformandosi in improbabili creature – insetti, volti dai denti digrignati, esseri a tre gambe – che richiamano un immaginario cyberpunk e creano un’atmosfera sospesa e destabilizzante.
Studio #3 | Hilla Ben Ari (Yagur, Israele, 1972)
Nel progetto di residenza Hilla Ben Ari prosegue l’esplorazione dell’immaginario legato al corpo femminile attraverso un’installazione di sculture e video.
I due video, dai titoli Lucretia – The Line e Lucretia – The Circle, realizzati in collaborazione con la performer Laura Scarpini, sono ispirati alla mitica figura di Lucrezia: una riflessione sulla forza e la fragilità del corpo femminile in relazione alla dimensione privata e alla sfera pubblica e politica. In mostra anche un’installazione dalle dimensioni ambientali che richiama le strutture portanti delle architetture industriali. L’opera, apparentemente solida, è in realtà di carta, fragile: l’artista ha infatti brevettato una tecnica di lavorazione che conferisce al materiale l’aspetto del metallo.
Si ringrazia per il supporto l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele a Roma.
Studio #4 | Riccardo Beretta (Mariano Comense, 1982)
Per il progetto al MACRO Beretta ha trasformato il suo studio in un set per mettere in scena e rendere “visibile” la realizzazione di una colonna sonora: gli elementi compositivi – la scrittura e la musica, gli effetti sonori e ambientali – hanno preso così forma nello spazio, in un lavoro corale che ha coinvolto anche altri artisti e musicisti. Il risultato è stato un’azione performativa durante l’inaugurazione della mostra, in cui musiche e voci sono state protagoniste.
In mostra la sceneggiatura della performance, il racconto erotico dal titolo Story of A. and Roman/Un Roman de A. – scritta in collaborazione con l’artista Patricia Fernández Carcedo – che si sviluppa sulle pareti dello studio in un grande disegno murale realizzato a mano libera dall’artista con matite e gessetti colorati. Nello studio è esposta inoltre la coppia di claviciteri verticali ideati e realizzati da Beretta, dal titolo Donnerwetter (2011-2012), utilizzati in occasione della performance per l’esecuzione delle musiche – scritte appositamente per la sceneggiatura – dai due compositori Gabriele Rendina e Lorenzo Troiani.
Informazioni, orari e prezzi
MACRO
Museo d’Arte Contemporanea Roma
Orario:
da martedì a domenica, ore 11.00-19.00
sabato: ore 11.00-22.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Tariffa intera: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 10,50 €, residenti 9,50 €.
Info:
06 67 10 70 400
Sito web
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