La Real Academia de España en Roma presenta la mostra Un inferno comodo, di Eugenio Ampudia. A cura di Blanca de la Torre.
Si propone una riflessione critica sul turismo culturale, legata in chiave metaforica a problematiche globali come il cambiamento climatico o le modalità di consumo, in particolar modo quella del nostro stesso patrimonio culturale e artistico. Come idea centrale soggiace qui una rilettura insolita del concetto di patrimonio, inteso come uno spazio per riprendere e reinterpretare, come spazio abitabile. Ampudia sottolinea così l'importanza di rendere più accessibile l'arte e di intendere la cultura e il patrimonio come spazi confortevoli.
La mostra prende la Real Academia de España en Roma come epicentro di un ampio progetto che nel corso di un anno si sviluppa con la collaborazione di altre istituzioni della città di Roma che fungeranno da satellite al progetto, come la Fondazione Baruchello, nella cui sede Ampudia ha realizzato un'altra installazione "site-specific", un possibile intervento nel fiume Tevere in collaborazione con l'associazione Tevereterno, un intervento sulla facciata dell'Ambasciata di Spagna a Roma, nonché presentazioni e conferenze in musei come il MAXXI o la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea.
Eugenio Ampudia
Eugenio Ampudia è attualmente uno dei più riconosciuti video-artisti spagnoli. Il suo lavoro multidisciplinare ha ricevuto nel 2008 la prestigiosa residenza d'artista The Delfina Foundation (Londra) e il Premio AECA come miglior artista spagnolo in vita presente in ARCO08. Inoltre, è stato l'artista finalista per il Padiglione spagnolo alla Biennale di Venezia 2017.
Il suo lavoro esplora, con spirito critico, i processi artistici, l'artista come manager di idee, il ruolo politico dei creatori, il significato dell'opera d'arte e le strategie per avere successo, i meccanismi di produzione, la promozione e il consumo, e la validità degli spazi assegnati all'arte, così come l'analisi e l'esperienza di chi contempla e interpreta l'opera d'arte.
Le sue opere sono state esposte a livello internazionale in luoghi come ZKM, Karlsruhe; Jordan National Gallery of Fine Arts; Museo Carrillo Gil, Centro de las Artes de Monterrey y Museo de Arte Contemporáneo de Oaxaca; NC-Arte de Bogotá; Matadero Madrid; MAC Museo Gas Natural Fenosa; Boston Center for the Arts; Ayala Museum; y en bienales como la de Singapur, la Havana, y la Bienal del Findel Mundo en Argentina. Su obra se encuentra en colecciones como la del MNCARS (Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía); MUSAC (Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León), ARTIUM (Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo), IVAM (Instituto Valenciano de Arte Moderno) y La Caixa, tra altre.
Blanca de la Torre
Curatrice indipendente e critica d'arte. Prima del 2009, ha realizzato esposizioni a livello internazionale in città come New York, Praga, Londra e Madrid. Dal 2009 a 2014, svolge il ruolo di curatrice capo di ARTIUM, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo . Successivamente è stata co-curatrice della trilogia di mostre Invisible Violence che ha
avuto come sedi MoCAB, Museo Artium e Salzburger Kunstverein. Ha curato mostre anche a New York alla Y Gallery e alla Elisabeth Foundation for the Arts, in Messico el Centro de las Artes di Monterrey, el Museo Carrillo Gil a Città del Messico e nel Museo de Arte Contemporáneo di Oaxaca e in Colombia nel NC-Arte de Bogotá. Di recente ha realizzato esposizioni collettive tra cui spiccano Hybris al MUSAC, e Imbalance al LAZNIA Center for Contemporary Art.
Informazioni, orari e prezzi
Orario mostra:
da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle 18.00
Ingresso libero
Dove e quando
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