In un metaforico paese contemporaneo o futuro che attraversa una surreale guerra civile, alcuni cittadini rivelano pensieri, paure e violenze quotidiane (subite e inflitte), in attesa che un tiranno li liberi dalla guerra e dalla democrazia (e dall’aspirazione alla democrazia). Nella luce scura e blu del palco, con il rumore di una pioggia incessante resa dal cadere cadenzato di una goccia d’acqua, si snodano le storie di cinque condomini di uno stesso palazzo, cittadini (o meglio sudditi) di uno stato in rovina, dilaniato da una guerra tra aspiranti tiranni.
Tra la scarna scenografia, i cinque personaggi, illuminati da una flebile luce, si raccontano, dandoci un quadro della loro vita privata e della violenza che alberga nel loro animo, figlia e allo stesso tempo madre della realtà che si trovano a vivere.“Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione - racconta Ascanio Celestini, di ritorno per il secondo anno al Vittoria - Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico.
“Ho lavorato sulla violenza del linguaggio cui ci hanno abituato i mezzi di comunicazione di massa - prosegue Celestini - violenza tanto più forte quanto più è distante da noi. Uno dei discorsi presi a esempio è quello fatto da Bettino Craxi in Parlamento nel ‘92, quando sostenne che buona parte del finanziamento politico fosse irregolare o illegale: partendo da questo presupposto lui disse chiaramente che il sistema “poteva” essere considerato persino criminale. Interessante, se risentito a distanza di vent’anni. Lo cito nello spettacolo, e si ascolta anche la sua voce, assieme a quelle di altri politici del presente e del passato come Mao, Khomeyni (che parla in persiano), Bush con la dichiarazione di guerra ad AlQaeda, Berlusconi, e alcuni papi”.
Nel discorso finale del dittatore Celestini riflette sul significato di tirannia e democrazia, arrivando ad sostenere, attraverso il proprio personaggio, come le due cose siano in realtà due facce della stessa medaglia, e che la sopraffazione del più debole sia in verità propria della natura umana..
Come di consueto Ascanio Celestini è solo in scena con una scarna scenografia che mette ancor più in evidenza le sue parole e le sue affabulazioni che hanno il pregio di far riflettere sorridendo.

Di nuovo Ascanio Celestini a sostegno della campagna del Comitato “Facciamo ripartire il cuore - Lorenzo Marcucci” per i defibrillatori nei luoghi ad alta frequentazione.
Il programma del Teatro Vittoria di Roma (Piazza di Santa Maria Liberatrice 10) si arricchisce di un impegno importante: in occasione dello spettacolo di Ascanio Celestini “Discorsi alla Nazione”, sarà ospitata, da martedì 15 a domenica 20 ottobre 2013, una raccolta di fondi del Comitato “Facciamo ripartire il cuore - Lorenzo Marcucci” per dotare di defibrillatori alcuni luoghi ad alta frequentazione della Capitale e dintorni. A cominciare dallo stesso Teatro Vittoria…

E’ una iniziativa “triangolare” che vede coinvolto il Comitato, il Teatro, e Ascanio Celestini, che già in occasione di “Eclettica 2013” ha sostenuto la donazione di un defibrillatore alla palestra “Ad Maiora” di Casalbertone.

E’ una iniziativa di coerenza e passione civile di Celestini, che nel suo spettacolo torna a sollecitare la consapevolezza della “gente” per scenari di potere che gli passano sulla testa e ne umiliano il lavoro e le aspettative di benessere e giustizia.

E’ una iniziativa che nasce dalla dolorosa esperienza di una madre, Rossella Lorenzotti fondatrice e presidente del Comitato, che ha perduto il proprio figlio per arresto cardiaco improvviso e che vuole che una disgrazia del genere non accada ad altri: un defibrillatore a portata di mano avrebbe potuto salvare Lorenzo ma potrebbe salvare i tanti altri “Lorenzo” (60 mila ogni anno) ai quali si ferma il cuore senza una precisa ragione.

E allora… Tutti sono invitati ad assistere ai “Discorsi alla Nazione” di Ascanio Celestini, in programma dal 8 al 20 ottobre, al Teatro Vittoria di Roma. Tutti potranno aiutare la campagna del Comitato “Facciamo ripartire il cuore - Lorenzo Marcucci”, dando un proprio contributo, prima e dopo lo spettacolo, presso il presidio che ci sarà all’ingresso della sala. Consentiranno al Comitato di donare nuovi defibrillatori per dove ce n’è bisogno, per dove bisogna voltare le spalle alla fatalità per entrare nel mondo della ragione e della sicurezza.

Il Comitato, grazie alla collaborazione con l’Associazione Insieme per il cuore Onlus ideata e presieduta dal prof. Giuliano Altamura, direttore dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Cardiologia dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma, e alla generosa disponibilità del dr. Stefano Bonacci, cura anche la formazione gratuita degli operatori che devono saper utilizzare i defibrillatori.

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Informazioni, orari e prezzi

Teatro Vittoria

Info e prenotazioni:
06 57 40 170
06 57 40 598

Dove e quando

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