Col passare dei decenni, si è teoricamente ridotto il gap generazionale tra adulti e adolescenti: le distanze tra genitori e figli, oggi, sembrano molto più ridotte rispetto a quelle che c'erano nel secolo scorso (così come tra insegnanti e alunni): forse perché si cresce più tardi, forse perché gli adulti di oggi sono molto più "bambini" di quelli di un tempo, forse perché c'è stato uno spartiacque storico che ci ha illuso di essere adulti meno dogmatici e "distanti" di quanto non lo siano stati i nostri padri e i nostri docenti. E invece spesso ci si accorge che dei nostri ragazzi sappiamo molto meno di quanto immaginiamo. Per raccontare l'universo dei ragazzi, le loro paure, i loro disagi, il loro senso di inadeguatezza saranno messe in scena storie vere, tratte da testimonianze reali, per non correre il rischio di mettere in bocca agli adolescenti delle parole fasulle, che rappresentino la percezione -spesso falsata- che abbiamo di loro. "Esperanto" è un affresco in sei quadri, stilisticamente e musicalmente differenti, sulle varie modalità di non-comunicazione tra diverse generazioni: madri troppo presenti o anaffettive, padri deboli o narcisisti, figli bulli protetti dai genitori o che rovesciano sugli adulti i loro fallimenti, figlie che si barricano in casa o che non riescono a esprimere i loro sentimenti, genitori in conflitto con gli insegnanti...Storie tragicomicamente reali, in cui giovani e adulti parlano linguaggi differenti, che possono apparire inconciliabili e reciprocamente incomprensibili (e anche le musiche dello spettacolo, su cui corpi e voci si fondono, non hanno un unico stile). Ma i linguaggi di figli e genitori, di allievi e insegnanti, possono fondersi e creare un unico linguaggio, a vantaggio di tutti. Un esperimento di incontro è avvenuto anche con le lingue vere e proprie quando più di cento anni fa un visionario chiamato Zamenhof inventò una lingua artificiale: l'esperanto, appunto. Il risultato fu piacevole e musicale, e il bello era che le regole grammaticali erano semplicissime. Tutto è possibile, insomma, e forse è meno difficile di quanto sembri. Anche se alcuni obiettano che l'esperanto non si diffuse mai universalmente, e che dunque resta una meravigliosa utopia...

"ESPERANTO"
"I solisti del teatro"

drammaturgia e regìa:
MICHELE COSENTINI

Coreografie:
ROSARIO MAROTTA

con:
SVEVA TEDESCHI, LUCA FERRINI, GUGLIELMO LELLO, ELISABETTA GIRODO ANGELIN, ALBERTO MELONE, ROSARIO MAROTTA
e con:
Alice Telle, Nemesi Turco, Federico Carparelli, Ivan Berardo, Romualdo Tirotta

scenografia:
ANDREA ELEONORI
Costumi:
MAGDA C KALIM
Sonorizzazione:
ALESSANDRO LOI
Video mapping:
ANDREA GALLO

Produzione:
ALT ACADEMY

tematiche affrontate:
CONFLITTO GENERAZIONALE, DISAGIO ADOLESCENZIALE, PROBLEMATICHE ADOLESCENZIALI, RAPPORTO GENITORI/FIGLI.

Appartiene ad un evento principale:

  1. I Solisti del Teatro  Terminato

Informazioni, orari e prezzi

Ore 21:30

Dove e quando

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