Adriano Lari, forse a causa di una congestione, si ritrova in stato di catalessi e dichiarato morto. La sera prima del funerale si risveglia e nonostante l'opposizione della moglie decide di proseguire con la recita e poter quindi riscuotere il premio assicurativo. Dopo circa due mesi di viaggio, durante uno spostamento in treno Maria ritrova Guglielmi, suo amico d'infanzia e poi datore di lavoro di Adriano. Guglielmi si sente libero di corteggiare Maria, che ha sempre amato, e chiede aiuto ad Adriano che si è presentato come suo fratello per raggiungere il suo scopo. Adriano intanto non riesce a trovare lavoro dato che non ha documenti da presentare; lui non esiste più per la società e non ha i diritti come marito. Le situazioni paradossali che si innescano sono imprevedibili e tragicomiche.

Di certo Adriano Lari non aveva pensato alle conseguenze del suo gesto…Come vivere se sei morto per tutti?

Nel 1945, visto il grande successo di pubblico, Ludovico Bragaglia decide di farne un film. Interpreti di eccezione furono: Vittorio De Sica nel ruolo di Adriano Lari, Isa Mirando nel ruolo di sua moglie, Gino Cervi nel ruolo del signor Guglielmini e in quello della madre la grande attrice Dina Galli. Le musiche originali furono composte dal maestro Nino Rota, musicista premio oscar e fedele collaboratore del grande Federico Fellini.

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