Spettacolo vincitore del premio "migliore regia" al Festival nazionale "Calandra" 2011 - testo finalista al "1°premio nazionale divulgazione scientifica" 2013.

Una storia di misteri, di morti e di colpe, di malati, tribunali e assurdità. Ma proprio per questo, chi meglio di due cialtroni può raccontarla? L’ironia più feroce e il dramma della cronaca vera: elementi inscindibilmente intrecciati in un testo graffiante che, di storie, ne racconta due. Nato da una dettagliata inchiesta durata due anni, lo spettacolo si pone l’obiettivo raccontare con toni comicissimi una tragedia. Perché in verità due storie parallele s’intrecciano: quella dei soldati vittime dell'uranio impoverito di ritorno dalle “missioni di pace” negli anni 90’, lontane dal clamore retorico del patriottismo nostrano, e quella farsesca ed esilarante di due teatranti sciamannati, Mimmo e Pasquale, che, in un clima quasi clownesco, cercano idee per il loro nuovo spettacolo di “teatro impegnato, civile!”. Ma quale storia scegliere? Va da sé che al motto “le tragedie italiane a teatro se l’è già fregate tutte Marco Paolini, se c’è libera questa qui dell’uranio bisogna approfittarne!”, i due diventeranno inconsapevoli narratori di una delle pagine più tristi e oscure nel recente passato del nostro Paese.

La “Ustica degli anni 2000”: soldati mandati a morire senza protezioni, e poi le alte sfere dell’Esercito che pur sapendo ce li hanno mandati. Le vicissitudini dei due teatranti costituiscono una cornice che, impostata all’inizio per raccontare il tutto con ironia, ha man mano acquisito esistenza autonoma. Il pubblico viene a conoscenza degli aspetti più sconcertanti della vicenda assistendo alle loro prove, mentre i due si documentano, tra i divertiti siparietti di uno scherzo goliardico o di una scommessa. Attore/drammaturgo il primo, musicista il secondo, vanno avanti nel loro progetto preferendolo ad altre sirene: una ben pagata produzione per uno, tanta redditizia musica da matrimoni per l’altro. E nonostante una serie di minacce – vere, documentate e citate nello spettacolo - subite da chi, della faccenda, si è interessato. La delicatezza e la lunghezza della vicenda (gli ultimi vent’anni di storia italiana), ha imposto una ricerca dettagliata su libri, sentenze, interviste a soldati e parenti di vittime, documenti di Commissioni Parlamentari e Difesa, e che continuerà, visto il lavoro della Commissione Parlamentare sul tema che da poco ha concluso i suoi lavori. Recenti sono sia sentenze di giustizia civile che riconoscono la responsabilità dell’Uranio e le colpe del Ministero della Difesa, sia un decreto legge che conferisce impunità penale alle alte sfere dell’Esercito coinvolte nella vicenda. Le Associazioni parlano di 309 morti e quasi 4000 malati. Per la Difesa queste cifre sono da ridursi a un terzo.


Testo, drammaturgia Antonello Taurino
con Antonello Taurino e Orazio Attanasio
Musiche di scena Orazio Attanasio
Costumi Michela Battista
Produzione Fondo Verri

Regia Antonello Taurino

Dal 28 AL 30 NOVEMBRE

Informazioni, orari e prezzi

Ore 21:00
Domenica 30 Novembre doppia replica ore 17:00 e Ore 21:00

Ingresso € 10,00
A partire dalle 20.00 il Teatro ti offre l'aperitivo!

Il Botteghino chiude alle 20:30
Se acquisti il biglietto sul nostro sito ENTRO DUE GIORNI DALLO SPETTACOLO il biglietto ti costerà 8,00 € anziché 10,00 €

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