Volutamente distinta dai palazzi imperiali del Palatino, la lussuosa residenza costruita nel corso del secolo III d.C. dagli imperatori Severi, troncata in due dalla costruzione delle mura Aureliane, continuò a funzionare, pur se notevolmente modificata, con l'imperatore Costantino come residenza imperiale con il nome di Palazzo Sessoriano e fu lasciata poi alla madre Elena. Nei primi decenni del secolo IV alle precedenti strutture si aggiungono anche residenze private costruite per i dignitari della corte dell'imperatrice. L'intera area archeologica costituisce oggi un complesso di grande suggestione. Attraversata da tre importanti strade, la Labicana, la Prenestina e la Celimontana, e da ben otto acquedotti, è stata oggetto in questi ultimi anni di scavi e restauri che ci consentono di ricostruire l'intero ciclo architettonico di questa parte così importante della topografia di Roma. L'ultimo intervento di restauro, nel gennaio di quest'anno, ha interamente pulito e restaurato la domus dei ritratti e della fontana: mosaici, affreschi, lastre marmoree e pavimentazioni in bipedali di terracotta costituiscono parte dell'ampio quartiere per i dignitari della corte di Elena, l'Agusta imperatrice madre, cristiana, venerata e potente, alla quale secondo la leggenda si deve il ritrovamento dei resti della Croce di Cristo.  
In collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Area Archeologica Centrale di Roma
Si ringrazia lo Stato Maggiore dell'Esercito – Museo Storico della Fanteria.

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