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Via Marco Minghetti, 22 - Roma (RM)

Andare a Roma, oltre per una visita al Colosseo, significa anche recarsi presso la Fondazione Roma, la cui sede è riconosciuta nello storico edificio di Palazzo Sciarra. Sorge in una location da favola, nel cuore della città, pronta ad affacciarsi su via del Corso. Storicamente è nata come cortile del palazzo Sciarra Colonna di Carbognano, e oggi la galleria è un classico esempio di stile liberty nella magica realtà romana. Non a caso, proprio in questa zona, nei primi secoli del Cristianesimo, vennero fondati alcuni trai i più antichi edifici sacri palazzi, oltre alle dimore patrizie. Nel 1610 venne progettata l'unificazione dei due nuclei edilizi distinti fondati al momento della sua costruzione. Intorno al 1641 Orazio Torrioni ha lasciato il segno andando a lavorare sulla nobile facciata del palazzo, coronata da un cornicione e tre ordini di finestre.

Il suo ingresso monumentale presenta un arco bugnato e due colonne scanalate con capitello che vanno a sostegno del balcone del primo piano. Non mancano i dettagli in rilievo per ricordare la provenienza della famiglia Sciarra. La sua imponenza è bellezza gli ha permesso di venir incluso all'interno delle cosiddette quattro meraviglie di Roma.

I turisti, e gli stessi romani, la riscoprono con piacere durante il periodo estivo, quando rigorosamente sotto il sole, ci si trova a passare davanti a questa struttura, dotata di un passaggio ombreggiato, fresco e bello da ammirare.

Nel Settecento venne rinnovata: da allora la Libreria domestica, la Galleria e il Gabinetto degli Specchi, con le loro decorazioni pittoriche, sono il vero valore storico ed artistico aggiunto al prestigio del palazzo. Tra il 1871 e il 1898 il principe Maffeo Sciarra domandò per l'apertura dell'adiacente via Minghetti, dove sorgono il teatro Quirino e la stessa Galleria Sciarra.

La galleria, che nello specifico si trova in via Minghetti, traversa della già citata via del Corso, è stata una delle opere fondamentali per la riurbanizzazione di Roma verso la fine dell'800. Le sue decorazioni sono prevalentemente incentrate sulla femminilità e le figure di donne. Vengono interpretate e viste come madri, educatrici, spose e sono apprezzate e ricordate le virtù tipiche della donna: la fedeltà, l'umiltà e il profondo senso di giustizia. Non poteva infine mancare l'esaltazione di una particolare donna degli Sciarra: Carolina Colonna, che fu madre di Maffeo. La sua sigla CCS viene inserita in uno scudo sui vani d'ingresso dallo stemma di famiglia.