Il 24 settembre scorso stata la ricorrenza del compleanno di Tabucchi.
Attraverso racconti inediti, lettere, testimonianze, conversazioni, lo ricordano, narrando il legame che avevano con lui. Con affetto e un pò di nostalgia, i suoi amici aprono per noi le porte su un Tabucchi intimo e sconosciuto: così ripercorrendo nella memoria momenti trascorsi in sua compagnia e scambi di idee, lasciano che appaia fra le pareti della sua casa di Vecchiano in Toscana, nel suo salotto di Lisbona, ai fornelli dove era davvero bravo, magari intento a cucinare una ribollita, e ancora al telefono in piena notte, o in viaggio. Ognuno di questi quattro amici lo evoca a suo modo; con uno scritto inedito, una testimonianza personale, un'immagine del primo incontro. Il risultato: un racconto a più voci, commosso e mai cattedratico, per onorare il grande autore italiano che, richiamato indietro dalle parole di amici e colleghi, ricompare come fosse la presenza fantasmatica di una delle sue storie. Ma con lui si manifesta pure l'uomo Tabucchi, con le sue stravaganze e debolezze, capace di grandi amicizie e slanci di generosià al contempo di lunghi momenti di assenza, come quando - racconta Paolo di Paolo - spariva per un per riapparire, poi, come se il tempo non fosse mai passato o fosse stato l'altro, e non lui, a non farsi pi sentire.
Il vuoto lasciato è difficile da colmare. Rimangono le sue opere e la forza del suo pensiero, eterno, capace di resistere al tempo e agli scherzi della memoria. Rimangono le sue idee, le convinzioni, intatte e adamantine, che in questo volume è possibile riascoltare - dalla sua viva voce e da quell'altrove che lui pi volte aveva esplorato - grazie all'intervista, fino ad oggi inedita, rilasciata a Carlos Gumpert.
Un dono per tutti noi lettori: assistere, ancora una volta, al suo ironico, pungente, divertito e instancabile ragionare sul mondo e sulla letteratura.
"Io preferisco credere che nessuna storia abbia soluzione, perchè piace essere aperto a tutti i fatti contingenti. Mi piacerebbe disporre di pi di una vita ed avere diverse possibilità di esistere in questo mondo. Ma, per disgrazia, sia il mondo che la scienza e la stessa natura hanno una struttura binaria, e ciò è molto limitativo e perfino un pò deprimente. Credo che una delle poche libertà che siano state concesse alluomo sia quella di rompere questa dualità della vita attraverso l'arte."
Antonio Tabucchi
Il 04/10/2012
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