CONCERTO DUO RÉSONANCE
Vincenzo Isaia clarinetto
Francesco Del Fra pianoforte
IL CLARINETTO NELL’OTTOCENTO ITALIANO E TEDESCO
PROGRAMMA:
G. FRUGATTA SUITE OP. 44
J. BRAHMS SONATA OP. 120 N° 2
G. SETACCIOLI SONATA IN Mib op. 31
Il programma si propone non solo di riscoprire alcune pagine di musica da camera italiana poco conosciuta pur di alto valore, ma anche di metterla in relazione con i modelli internazionali che fra Otto e Novecento dominarono la scena europea. Risulta evidente all’ascolto e all’analisi come questi modelli siano stati sì assimilati e fatti propri, ma nel contempo adattati al gusto tutto italiano per la melodia, la semplicità delle forme e del fraseggio e la ricerca della presa sull’ascoltatore, tutti aspetti direttamente derivati dal mondo dell’Opera che nell’Ottocento dominò la scena musicale italiana.
Giuseppe Frugatta fu maestro di pianoforte al Conservatorio di Milano negli anni in cui Ponchielli era già affermato e Puccini si stava formando. Nella salottiera e garbata Suite 0p. 44, influssi brahmsiani e lisztiani si fondono mirabilmente al gusto melodico italiano, generando una serie di sei pezzi (di cui in programma il primo, secondo e quarto) di valore non trascurabile e di piacevole ascolto.
La seconda sonata op. 120 di Johannes Brahms per clarinetto e pianoforte è l'ultima grande opera del compositore amburghese che fu maestro nel comporre musica di tutti i generi, ma soprattutto Musica da Camera.
Alla fine della sua vita Brahms ebbe modo di ascoltare il celebre clarinettista Mühlfeld, il quale lo ispirò a scrivere le due sonate op. 120, ad oggi i capisaldi della letteratura per clarinetto e pianoforte, insieme al quintetto con archi op. 115 e al trio op. 114 con violoncello.
La solidità dell'architettura formale, la nobiltà e la forza dei motivi, l'estrema coerenza degli sviluppi tematici, il perfetto equilibrio fra i due strumenti e il notevole impegno tecnico-espressivo richiesto agli interpreti fanno di questa sonata il vero testamento spirituale di uno dei più grandi compositori mai esistiti.
L’influsso che ebbe Brahms sui compositori contemporanei e delle successive generazioni è immenso e facilmente testimoniabile, non solo in Germania, ma anche all’estero ed in particolare in Italia.
La trascinante sonata per clarinetto e pianoforte di Giacomo Setaccioli (autore laziale amico di Pizzetti) è una mirabile sintesi, di puro gusto italiano, fra l'architettura formale e la densità della scrittura di Brahms, e la ricerca timbrica e armonica di Debussy, che merita di essere riscoperta.
La partitura è programmaticamente di alto livello espressivo ed evocativo, sin dall’apposizione in calce di alcuni versi del poeta Carducci* e si ispira a differenti momenti di una giornata ideale, simbolo della vita stessa, in cui la natura e il sublime estaticamente si fondono.
Il 24/11/2012
A PAGAMENTO
CHIESA DI PONTE S. ANGELO
Ore 19.00
In città
Piazza di Ponte S. Angelo, 68