Giovedì 15 luglio 2021 alle ore 19.00 presso il cortile di Palazzo Mattei di Giove a Roma, la Fondazione Museo della Shoah presenta la scrittrice Edith Bruck in conversazione con Maurizio Molinari, direttore del quotidiano La Repubblica.
Tema della serata sarà la presentazione dell'ultimo libro della scrittrice, Il pane perduto, edito da La Nave di Teseo e già vincitore del Premio Strega Giovani 2021.
Il pane perduto è la testimonianza definitiva di chi ha vissuto in prima persona gli orrori del Nazismo e della Shoah e, allo stesso tempo, una dichiarazione d'amore alla vita. Edith Bruck torna al genere autobiografico affidando alle pagine di questo intenso e sofferto libro, i ricordi di una vita intera. Dalla terribile e devastante esperienza dei lager fino a giungere ai giorni nostri, con una serie di preziosissime riflessioni sui pericoli dell'attuale ondata xenofoba, ma anche con una serie di quadri commoventi, in cui le esperienze della vecchiaia assumono i toni sfumati di un dolce ricordo d'infanzia.
L'evento, che sarà ad inviti, sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina della Fondazione Museo della Shoah.
EDITH BRUCK, di origine ungherese, è nata nel 1931 in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un'autobiografia che ha per tappe l'infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l'omonimo film. È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Lettera alla madre (1988), Nuda proprietà (1993), Quanta stella c'è nel cielo (2009, trasposto nel film di Roberto Faenza Anita B.), e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde (2012). Presso La nave di Teseo sono usciti La rondine sul termosifone (2017) e Ti lascio dormire (2019). Nelle sue opere ha reso testimonianza dell'evento nero del XX secolo. Nella sua lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in svariate lingue. È traduttrice tra gli altri di Attila József e Miklós Radnóti. Ha sceneggiato e diretto tre film e svolto attività teatrale, televisiva e giornalistica.
Il 15/07/2021
Palazzo Mattei di Giove
Via Michelangelo Caetani, 32 - Roma
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