Recanati 1813. In un austero palazzo nobiliare, Orazio Carlo tiene un diario nel quale riporta le parole e le azioni del fratello maggiore, Tardegardo Giacomo. Ma perché tanto interesse?
È il comportamento misterioso di Tardegardo, che si diletta di poesia e ha tranquille
abitudini da erudito, ma è anche roso da un'irrequietezza sconvolgente, ad attirare
l'attenzione del ragazzo.
Si alternano così la rivisitazione della vita e delle opere di un giovane poeta e gli
elementi di un romanzo giallo, con persone scomparse, oggetti spariti, delitti efferati, strane simbologie e antiche vicende di sangue.
Riprendendo i modi della prosa sette-ottocentesca e riproponendo il tema del "doppio", la narrazione dà vita a un vero e proprio apocrifo leopardiano, "un apologo misurato ed elegante" - ha scritto Lorenzo Mondo sulla Stampa - "sulla faccia notturna della vita, sulle pulsioni selvagge che ricollegano l'uomo al tempo delle origini".
Michele Mari (Milano 1955) è uno degli scrittori italiani più stimati dalla critica. I suoi libri sono Di bestia in bestia (Longanesi, 1989), Io venìa pien d'angoscia a rimirarti (Longanesi 1990; Marsilio 1998), La stiva e l'abisso (Bompiani 1992; Einaudi 2002), Euridice aveva un cane (Bompiani 1993; Einaudi 2004), Filologia dell'anfibio (Bompiani 1995; Laterza 2009), Tu, sanguinosa infanzia (Mondadori 1997; Einaudi 2009), Rondini sul filo (Mondadori 1999), I sepolcri illustrati (Portofranco 2000), Tutto il ferro della torre.
Con l'autore sarà presente Barbara Alberti
Il 04/12/2012
A PAGAMENTO
Libreria La Feltrinelli
Ore 18.00
In città
Via del Babuino, 39/40