"…Windsor è un paese pieno di finestre e dietro le finestre è pieno di occhi che scrutano attraverso i vetri, che osservano e che giudicano. Windsor è un paese pieno di porte, tante porte che si aprono e si chiudono, che sbattono e cigolano, chiavistelli che scattano, maniglie che cedono alla pressione di una mano. Windsor è un paese pieno di case, ogni casa nasconde un segreto, una bugia…”.
Inizia così la commedia Shakesperiana che ritorna a grande richiesta, dopo una tourneé italiana che ha registrato ovunque il tutto esaurito con oltre 64.000 presenze con Leo Gullotta, per la regia di Fabio Grossi.
Fu per volontà della regina Elisabetta I che il Bardo riesumò Sir John Falstaff, fatto morire nella sua precedente opera, l’Enrico V: nacque così Le allegre comari di Windsor. Anche questa nostra edizione, benché passati parecchi secoli, nasce sotto l’occhio vigile e severo della grande Regina: intrighi, scherzi e maramaldate sfileranno così secondo il divertito gusto shakespeariano. Protagonista della vicenda è Sir John con le sue esuberanti smargiassate da guascone, la sua sovrabbondante figura, la sua pletorica simpatia cialtrona, il suo amore per la crapula e il bicchiere e la sua irresistibile, endemica disonestà viziosa e bonaria. I personaggi sono tanto pronti a impugnar le spade, a difesa di supposti e ridicoli onori, quanto a deporle per sostituirle con boccali di vin di Spagna, al fin inconscio di proporsi come innocue prede di chi del borseggio fa scopo di vita. Un ventaglio di più svariata umanità farà da protagonista della vicenda, ma su tutti trionferanno le donne, le comari che, con furbizia e lungimirante intelligenza, collocheranno, in maniera indolore per la comunità, la parola fine alla vicenda.
Dal 04/05/2012 al 13/05/2012
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Via Nazionale, 183