Dall' 11 al 13 dicembre, lo spazio "Foliakra Lab", a San Lorenzo, accoglierà la mostra "Sabina Bernardelli - Il linguaggio svelato", una raccolta di acquarelli e tecniche miste esposti insieme a gioielli dal design originale e ricercato, per mettere in luce la funzione del linguaggio nel contesto narrativo ed onirico.
Il centro della ricerca artistica di Sabina Bernardelli si basa essenzialmente sulla funzione della scrittura, indagata sia nel suo significato comunicativo che in quello più formale: la calligrafia.
Le opere sono il risultato di suggestioni elaborate attraverso diverse forme d'arte, di esperienze di viaggio e di impressioni tratte da altre culture: queste molteplici interazioni, tuttavia, non mettono in ombra l'impronta espressiva e calligrafica dell'artista, che riesce a legare forme geometriche a pietre colorate, linee sinuose a simboli fanciulleschi, donando così colore e movimento al metallo più freddo.
Da sempre l'arte vive nella comunicazione delle forme, si cela e si mostra per rivelarsi infine come traccia espressiva, si materializza e si nasconde all'interno delle opere attribuendo loro sempre nuovi significati; è proprio sul senso del termine "significato" che l'artista si interroga, attraverso una semplice riflessione: la funzione dei nomi è quella di dare un senso ad un oggetto o ad un concetto, quindi di codificare e di identificare. Se diamo un nome ad un oggetto siamo sicuri di poterlo conoscere nella sua funzione, ma se estrapoliamo il significato immanente dal nostro processo conoscitivo, abbiamo di fronte un oggetto "trascendente" che altro non è che un insieme di linee, spessori, vuoti e pieni. Lo stesso avviene con la scrittura che, in tal senso, si trasforma in pura rappresentazione, qualità estetica che manifesta forma e sostanza, segno e simbolo, e può dunque diventare un'opera aperta che veicola messaggi criptici da svelare.
L'artista inventa così un proprio linguaggio, inconfondibile, che parla e trasmette emozioni, generate quasi più dall'istinto che non dalla razionalità, facendo un'operazione che rimanda per certi versi ai collage dadaisti, con una sostanziale differenza tecnica e stilistica, poiché le sue opere non sono catene di associazioni segniche, ma hanno una tematica precisa, sono "mondi ambulanti" che ricercano sempre una nuova interpretazione.
Il rapporto che si viene a creare tra l'arte visiva e l'arte orafa è un racconto continuo, un fiume che scorre ininterrotto e oltrepassa gli argini della nostra conoscenza ordinaria dove emergono "architetture dei sentimenti" oniriche e fiabesche.
E' l'arte che ci invita ad avere un nuovo sguardo di scoperta, non convenzionale, ma sempre curioso ed autenticamente ingenuo verso il mondo delle forme.
Dove e quando
Potrebbe interessarti in Altri eventi

D'après Gigi
Un ritratto di Gigi Proietti sulla facciata della sua abitazione di Lucamaleonte
In città

Rif- Museo delle periferie
Lectio magistralis di Remo Rapino: riflettori accesi sul tema delle periferie
Teatro Tor Bella Monaca

Nei Club suona la musica della Solidarietà
Raccolta di Beni di Prima Necessità per Famiglie in Difficoltà Economica
In città

Roma Culture, le prossime iniziative culturali
Per il Natale di Roma e della settimana fino al 27 aprile
In città

Dopo 14 anni riapre al pubblico il Mausoleo di Augusto
Dal 21 dicembre al via le prenotazioni. Visite dal 1° marzo 2021
Mausoleo di Augusto

25 aprile. Le Liberazioni
In diretta Facebook sulla pagina della Fondazione
Fondazione Museo della Shoah

The Football Factory, (in)Fedeli alla tribù
La Street Artist Laika contro la formazione della Superlega
In città

Primavera in festa. Era di Maggio
Una domenica di benessere, rimanendo in città
Museo Orto Botanico


Bike & Sounds
Il tour in biciclette che dà voce al comparto dello spettacolo dal vivo
In città