LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA UMANA E ARTISTICA DEL CARAVAGGIO A ROMA, CON UN VIAGGIO NEI LUOGHI DELLA VITA DEL GRANDE ARTISTA

Nell’ambito delle iniziative realizzate per il IV Centenario della morte di Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), Rossella Vodret – Soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Roma – ha ideato e curato “Roma. Sulle orme di Caravaggio”, un itinerario che dal 31 marzo al 19 giugno 2011, in collaborazione con il Comune di Roma, ripercorre e racconta i fatti salienti del pittore nella Roma in cui visse tra il 1596 e il 1610, ricostruiti dai documenti d’archivio e dalle mappe del ‘600.

Il centro storico di Roma, intensamente vissuto, ora come nel ‘600, è miracolosamente rimasto inalterato, ed è quindi possibile ritrovare i luoghi in cui Caravaggio ha vissuto, trionfato e sofferto e creato i suoi straordinari capolavori,. Muoversi in una parola sui suoi passi, penetrando con lui nell’ambiente e nella vita dell’epoca.


Dal 31 marzo al 19 giugno, “Roma. Sulle orme di Caravaggio”, guidati da storici dell’arte, i visitatori potranno passeggiare per le vie del centro storico di Roma, ripercorrendo la vita tormentata del grande Maestro e riscoprirne i capolavori nelle chiese di Sant’Agostino e di San Luigi dei Francesi.

Nei circa dieci anni trascorsi intensamente nella capitale, Caravaggio visse avvenimenti straordinari e drammatici che hanno avuto per scenario le strade, le piazze, i palazzi e le chiese di Roma, esattamente gli stessi in cui oggi viviamo, lavoriamo e trascorriamo la nostra vita di tutti i giorni.

La nascita lombarda, l’emigrazione a Roma in cerca di lavoro, la povertà e gli stenti del primo periodo, l’ala protettiva del Cardinal del Monte e della sua raffinata cerchia intellettuale, il carattere rissoso e violento, le denunce, gli arresti, i processi, la sua chiacchierata sessualità, i suoi primi successi e poi la sua apoteosi, cui seguì il precipizio, raccontano una vita vissuta pericolosamente. E ancora, l’uccisione di Tomassoni, la fuga a Napoli e nelle isole del mediterraneo, la pazzia che negli ultimi anni gli sconvolse la mente, la morte che lo colse solo e disperato, sono tutti elementi che esercitano un enorme fascino per noi contemporanei, ce lo fanno sentire più vicino differenziandolo da tutti gli altri artisti.

Il percorso - primo di una serie che verrà dedicata ai grandi artisti attivi nella città papale e realizzata in collaborazione con Roma Capitale, attraverso il suo assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico, Dino Gasperini - è studiato per ripercorrere le tappe della tormentata vita di Caravaggio, non solo attraverso i capolavori che ci ha lasciato, ma anche e soprattutto nei luoghi che sono stati teatro della sua inquieta, violenta, ma straordinariamente creativa vita:

L’itinerario parte da Sant’Ivo alla Sapienza, dove è in corso la mostra “Caravaggio a Roma. Una vita dal vero”, per procedere verso Palazzo Madama, residenza del Cardinal Del Monte (e di Caravaggio nei suoi anni giovanili). Si raggiunge Piazza Navona, teatro di numerosi aggressioni e arresti che vedono Caravaggio protagonista: qui infatti viene fermato dagli sbirri per detenzione d’armi in luogo pubblico nel 1598 e aggredisce, qualche anno dopo, il notaio Pasqualoni in difesa di Lena Antognetti, “donna di Caravaggio” e sua modella prediletta.
Passando per il vicolo del Salvatore e via della Dogana Vecchia si arriva alla chiesa di San Luigi dei Francesi, che custodisce tre grandi capolavori: Il Martirio di San Matteo, San Matteo e l’angelo, La Vocazione di San Matteo, commissionati per la cappella del Cardinal Contarelli. Dalla chiesa di Sant’Agostino, nella quale è possibile ammirare la famosa Madonna dei Pellegrini, si passa per via della Scrofa dove si trovavano le botteghe più frequentate da Caravaggio, in particolare quelle del barbiere, del sellaio, del pellaio Sinibaldi e soprattutto del pittore Lorenzo Carli primo vero punto di riferimento romano per il Maestro. Da via del Corso si costeggia la Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, la zona in quell’epoca era malfamata e frequentata da balordi e cortigiane.
Si prosegue per piazza della Torretta, dove Caravaggio studiò con il Cardinal D’Arpino, si avanza poi su via della Lupa, sede un tempo dell’”Osteria della Lupa” frequentata dal Merisi. Procedendo per via della Pallacorda dove Caravaggio uccise Ranuccio Tomassoni si giunge, infine, all’ultima sosta in vicolo del Divino Amore per scoprire ancora intatta la casa dove Caravaggio abitò nel 1605. Il percorso termina con Palazzo Venezia, attualmente sede di due mostre “La bottega del genio” e “Caravaggio. La Cappella Contarelli”.

Un percorso attraverso Roma, una città che riesce ad usare, quasi fosse una macchina del tempo, i propri luoghi come testimonianze di un passato che ci è stato tramandato intatto. Tre visite giornaliere durante la settimana e cinque nei giorni festivi, con durata di circa due ore, partiranno tutti i giorni da Sant’Ivo alla Sapienza per terminare a Palazzo Venezia.

Dove e quando