Mostra di opere dello scultore e pittore Ercole Drei, faentino di nascita ma romano d’adozione che a Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note.
Scultore, pittore e disegnatore sensibilissimo Drei, faentino di nascita ma romano di adozione, è stato capace di esprimere con la medesima intensità il proprio temperamento sia nelle grandi opere eseguite per la committenza pubblica – alla città di Roma ha lasciato alcune delle sue opere più note – sia nelle piccole sculture apprezzate da amatori d’arte e destinate all’uso privato.
Del primo periodo, ancora legato al Simbolismo e al clima tardo Liberty respirato nella natia Faenza, sono esposti in mostra la statuetta in bronzo Estasi d’Amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio, tutte opere all’incirca del 1913, quest’ultimo lavoro esposto a Roma alla Mostra della Secessione nel 1914.
Seguono poi Titti, un bronzo del 1921 che molto bene esprime le sue capacità di ritrattista sensibile, la più tarda Saffo (1934), il bozzetto della statua in marmo omonima inviata alla Quadriennale nel 1935, che oggi si trova a Forest Lawn, Los Angeles (USA) e le opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità (1954), Diana Cacciatrice (1955), La Poesia (1955), il Passo di danza (1958) e il secondo bozzetto de La Primavera (1966).
Non mancano le testimonianze dell’interesse dello scultore per le arti decorative con i bronzi Coppa con le rondini (1921–25) e Coppa con figura alata (1930), interesse espresso anche nella ceramica, e qui rappresentato dal Ratto di Europa realizzata dal ceramista faentino Anselmo Bucci.
Oltre a queste sculture vengono proposti alcuni dipinti scelti tra quelli più noti, quali il Ritratto della moglie in costume (1925), che ritrae la giovane moglie Margherita Montanari con abito da dama di primo Ottocento, La Famiglia (1926), Interno dello studio (1926), Il Pino di Villa Strohl-Fern (1930) e i Cancelli di Villa Borghese (1930).
Completano la mostra 16 disegni realizzati a matita o a carboncino dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, nei quali l’artista indaga il nudo maschile e femminile e un video ove si possono apprezzare e identificare le sculture realizzate per la città di Roma: Il Lavoro e il Risparmio (1924), scultura posta a destra del frontone del Palazzo dei Beni Stabili a Roma in Via del Corso, la Targa per la regina Margherita in via Veneto (1927), la grande statua di Ercole allo stadio dei Marmi (1931), il Monumento a Alfredo Oriani posto in Via della Domus Aurea a Colle Oppio (1935), i quattro bassorilievi per il ponte Duca d'Aosta (1939) e la stele Il lavoro dei campi realizzata per l’E42 tra il 1940 e il 1942 ma posta in opera all’EUR solo nel 1962.
Curatore/i
Giovanna Caterina De Feo, Bianca Maria Santese
Orario
martedì-domenica ore 9.00-19.00; chiuso lunedì
La biglietteria chiude mezz'ora prima
Biglietto d'ingresso
biglietto unico integrato ingresso museo + mostra:
intero € 5,50
ridotto € 4,50
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Museo Pietro Canonica a Villa Borghese
Viale Pietro Canonica (Piazza di Siena) 2 - 00197 Roma
Orario
Martedì-domenica 9.00-19.00; festività 9.00-13.30; 6 gennaio, 1 novembre, 8, 24 e 31 dicembre 9.00-13.30 (la biglietteria chiude mezz'ora prima)
Giorni chiusura
Lunedì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
Dove e quando
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