Fra i primissimi artisti a cui la Galleria Marchetti dedicò una mostra personale, nel 1998, pochi mesi dopo la sua apertura, Gianfranco Notargiacomo (Roma, 1945) e Gianni Asdrubali (Tuscania, Viterbo, 1955), legati da una lunga amicizia e dalla condivisione di alcune esperienze di ricerca, si confrontano in una doppia personale, con opere dagli anni '80 ad oggi.
Un divario generazionale di dieci anni esatti separa il più anziano Gianfranco Notargiacomo (Roma, 1945) dal più giovane Gianni Asdrubali (Tuscania, Viterbo, 1955). Nel 1981 quest'ultimo, ancora agli esordi (quella che è considerata la sua prima opera, Muro magico, è del '79), contattò, per mostrargli il proprio lavoro, Notargiacomo, artista già affermato, che aveva già partecipato a mostre importanti come Magico Primario (a cura di Flavio Caroli) e lavorava con illustri gallerie romane quali La Tartaruga di Plinio De Martiis e La Salita di Gian Tomaso Liverani. D'altra parte, la forza e l'originalità della ricerca di quel giovane di Tuscania conquistarono l'artista romano, che decise di favorirne i rapporti con il mondo dell'arte e la collaborazione con istituzioni artistiche pubbliche e private, iniziando così a cementare un rapporto che dura a tutt'oggi, benché i loro percorsi artistici si siano sviluppati secondo direzioni diverse, per tanti versi contrastanti. Si tratta comunque di due grandi out-sider, impegnati negli anni '80 a combattere le derive entropiche del postmodernismo, più o meno dominate dall'inclinazione verso il figurativo. Entrambi percorrono un cammino molto personale, segnato da un'indiscutibile originalità, in una dimensione in cui le caratteristiche individuali prevalgono sull'appartenenza, più o meno coinvolgente, più o meno sostanziale, a tendenze e movimenti (la Post astrazione, per Notargiacomo, l'Astrazione povera, per Asdrubali). Entrambi - fondamentalmente, profondamente pittori - esprimono un pensiero "forte", che ha le sue radici nel pensiero delle avanguardie moderniste, fondato su una dialettica che origina nel loro lavoro molteplici, feconde tensioni, accompagnate dalla caduta delle barriere tra "astrazione" e "figurazione", tra pittura e scultura, o opera-ambiente... Ciò conduce la forma e l'immagine a legarsi a una "sostanza conoscitiva" manifestamente plurivoca, animata da un'energia indomabile e irradiante.
Di fronte all'effetto ipnotico delle nuove tecnologie, la loro pittura resiste, caparbia e "inattuale", oltre la questione dell'astratto e del figurativo, mettendo in scena una materia-forma vivente, le cui componenti fondamentali sono tensione e movimento.
Per vie diverse e secondo modalità diverse, la ricerca artistica di Asdrubali e quella di Notargiacomo garantiscono che permanga nel nostro orizzonte d'esistenza una zona di irresoluzione, una tensione carica di possibilità, che si oppone al naufragio definitivo dell'uomo nella meccanicità e nell'automatismo. Pur nelle naturali differenze generazionali, stilistiche, contestuali, entrambi orientano la propria ricerca sulla programmazione di un impatto sia percettivo che razionale sullo spettatore; studiano l'essenza stessa del fenomeno artistico per scoprire le zone dell'inesprimibile, gli spazi non ancora codificati. Tracciano un percorso problematico e drammatico, decisivo per comprendere i destini dell'arte in un'età di trasformazioni continue e di oscillazioni che paiono sottrarre tutto alla permanenza della forma.
Catalogo Edizioni Grafiche Turato, a cura di Silvia Pegoraro Inaugurazione: giovedì 27 aprile 2023 ore 18
Ingresso: libero
Orari: LU 16.30-19.30 ; MAR-SA 10.30-13.00 / 16.30-19.30
Informazioni:
tel. 06 3204863
www.artemarchetti.it
info@artemarchetti.it
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