Il termine robot deriva dal ceco robota, che significa schiavo, lavoratore forzato. Viene coniato nel 1920 dallo scrittore praghese Karel ?apek che lo utilizza in un testo teatrale per indicare gli automi di forma umanoide che si ribellano al padrone per rivendicare la propria libertà. Dopo aver introdotto il significato di "robot", parliamo un po' di storia della robotica.
Dal 1920 i cosiddetti robot sono passati da una narrativa da film o romanzo di fantascienza a una di horror dove sempre e comunque era visto come una entità minacciosa per l'essere umano e causa della fine dell'Umanità come la conosciamo oggi.
Cento anni sono passati da quel 1920 e l'automazione è oggi parte imprescindibile delle nostre vite facilitandoci i compiti più disparati da quelli più semplici come regolare la temperatura di una stanza a quelli più complessi come la guida di un'astronave o una macchina.
Proprio di questo si parlerà il 21 giugno all'evento organizzato presso la magica sede di Cappella Orsini per la presentazione del libro scritto da Leonardo Annese e altri 27 autori, del gruppo aspetti etici, di sicurezza della guida autonoma di PIARC Associazione Mondiale della Strada che verrà presentato dagli autori tutti questi aspetti verranno discussi con il pubblico presente in sede o in remoto in streaming.
Si parlerà dell'accessibilità da parte di categorie oggi limitati negli spostamenti come disabili, anziani come il viaggio programmato e controllato dal veicolo autonomo ci possa sollevare dalle tensioni e i pericoli del traffico.
Discuteremo se esista un'etica in un sistema di algoritmi e come questa etica venga decisa e da chi.
Se e come il veicolo autonomo possa avere un'anima, una sua capacità decisionale, come può rendere la nostra vita di tutti i giorni da caotica e ansiogena a serena e sicura.
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Macchina contro Uomo o Macchina con l'Uomo?