Firenze, gennaio 1475. Sandro Botticelli dipinge uno stendardo per la giostra di Giuliano de’ Medici. Vi e` raffigurata una donna bellissima, che rappresenta la dea Pallade Atena. Immortala cosi` nei secoli il meraviglioso volto di Simonetta Cattaneo Vespucci, la bella senza paragoni.
Lo stendardo poi scompare nel nulla, diventando una chimera, un capolavoro perduto che ogni storico dell’arte vorrebbe trovare.
Roma, oggi. Erminia Schiavone, proprietaria di un pensionato per studenti in via di Ripetta, sospetta che uno di loro voglia ucciderla.
Venezia, oggi. A Sofia Anastopoulos, storica dell’arte di origine greca, invitata a cena da amici, viene chiesto un parere sul suggestivo dipinto di un imitatore di Pieter Bruegel il Vecchio che il padrone di casa ha regalato a sua moglie. La cornice dorata del quadro reca la scritta: est modus in rebus.
A Sofia quel quadro non convince. Sembrano esserci anacronismi, primo fra tutti il manicotto di pelliccia della ragazza ritratta, accessorio di cui non v’è traccia nella pittura fiamminga e tedesca del Cinquecento.
Sofia parte il giorno dopo per Roma per presenziare a una mostra dove nota un dipinto, il volto di Cristo di Guido Reni, la cui cornice reca la stessa, particolare scritta: est modus in rebus. Il motto latino è di Quinto Orazio Flacco: c’è una misura per ogni cosa.
Sofia chiede la provenienza di quel dipinto: appartiene alla famosa fondazione Roberts. Il volto di Cristo, inedito, è stato trovato sotto un altro dipinto, un falso.
Si fa strada cosi` l’ipotesi di dipinti falsi che coprono dipinti inediti e dall’inestimabile valore. La scritta di Orazio potrebbe essere dunque un’indicazione: est in, è dentro, è sotto.
Intanto Adrian Seward, curatore del Metropolitan di New York, segue la pista di un lotto, il numero 70, venduto qualche mese prima alla fondazione Roberts durante un’asta di Sotheby’s a Londra: si tratta di un profilo di donna di Botticelli.
Possibile che ci siano in giro dipinti di immenso valore artistico, sconosciuti ai più, che circolano coperti da tele di nessun valore?
Cosa lega il dipinto perduto di Botticelli a quello dell’imitatore di Bruegel?
E soprattutto: possibile che la fondazione abbia ritrovato lo stendardo di Botticelli?
Una corsa contro il tempo porterà Sofia Anastopoulos e Adrian Seward a svelare un segreto nascosto nell'ombra dei secoli, che reca la traccia di soprusi razziali ed efferati omicidi.
Cinzia Giorgio presenta L’enigma Botticelli con Claudio Biondi, produttore cinematografico, Roberta Caronia, attrice, Giulio Leoni, scrittore, Lucia Perremuto, ricercatrice presso l’Università di Roma Tre e Sam Stoner, blogger.
Cinzia Giorgio è nata a Venosa nel 1975. È laureata in Lettere Moderne e in Lingue, si è specializzata in Women's Studies e Storia dell’Arte, compiendo studi anche all'estero. Nel 2002 ha vinto una borsa di studio con la Fondazione Bellonci. Vive a Roma, è PhD in Letterature Comparate presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Pubblica regolarmente articoli di storia e arte su riviste specializzate italiane ed estere. Scrive recensioni e tiene corsi di Scrittura Creativa. È caporedattore della rivista Mary Shelley Project Magazine ed è coordinatrice dei Salotti Letterari Leusso di Roma.
Informazioni, orari e prezzi
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