Dal 19 maggio al 15 settembre Palazzo Falconieri (via Giulia,1) ospita la personale di Sam Havadtoy, intitolata A Dream within a dream. A sense of personality.
All'opening programmato per venerdì 19 maggio, ore 19.30 interverranno in presenza dell'artista, il direttore dell'Accademia d'Ungheria in Roma, Gábor Kudar; nonché la curatrice della mostra, Melinda Kún Kelemen.
L'esposizione – il cui titolo è un chiaro riferimento all'omonima poesia del noto poeta americano Edgar Allan Poe –, presenterà al pubblico anche le sue ultime opere, ancora inedite di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese tra gli anni Settanta e Ottanta, per un totale di 34 opere tra quadri e statue.
Al vernissage, alle ore 20.00 seguirà il concerto di uno dei musicisti più interessanti del panorama del jazz contemporaneo ungherese, il pianista Károly Binder.
Ingresso libero.
Sam Havadtoy, nato a Londra nel 1952, cresciuto nell'Ungheria post 1956, trasferitosi negli Stati Uniti d'America nel 1972, dove ha iniziato a lavorare come arredatore d'interni, ha vissuto da protagonista sul palcoscenico di quella straordinaria stagione creativa, sviluppatasi nella seconda metà del Novecento a New York. In questi anni ebbe modo di conoscere e diventare intimo amico di John Lennon e Yoko Ono – di cui divenne compagno, dopo la tragica scomparsa del musicista inglese – e di altre personalità quali Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, John Cage e molti altri. Nel 1978 fondò il Sam Havadtoy Gallery and Interior Design Studio, e divenne amico intimo di Yoko Ono, John Lennon, David Bowie, Andy Warhol, Keith Haring, George Condo, Donald Baechler e molti altri artisti. Winged Altarpiece, la più monumentale scultura in bronzo mai realizzata da Keith Haring, fu creata in edizione limitata con l'aiuto di Havadtoy. Qualche anno dopo, il Ludwig Museum di Budapest ricevette in dono dallo stesso Havadtoy questa rara opera per arricchire le sue collezioni permanenti. Nel 1992 aprì la Galéria 56 a Budapest. Qui espose lavori di artisti quali Keith Haring, Andy Warhol, Agnes Martin, Cindy Sherman, Kiki Smith, Robert Mapplethorpe, Ross Bleckner, Donald Sultan, Donald Baechler, oltre alle opere del grande artista ungherese László Moholy-Nagy. (www.galeria56.hu). Dal 2000 è tornato a vivere in Europa; a Budapest e Szentendre, in Ungheria, e in Liguria.
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