L’Associazione Nazionale Archeologi propone, in collaborazione con l’Istituto Quinta Dimensione e l’Archivio Riccardi, una riflessione sulle passate gestioni della città, focalizzando l’attenzione su alcuni dei più importanti sindaci dagli anni Sessanta del secolo scorso ad oggi che con le loro decisioni ed idee hanno più fortemente inciso sul paesaggio e sul patrimonio archeologico di Roma.

La mostra fotografica “Campidoglio e Archeologia” nasce dall’idea di approfondire il rapporto che, negli ultimi cinquant’anni circa, è esistito tra la figura istituzionale del Sindaco di Roma e le tematiche legate all’archeologia.
La mostra documenta non solo il cambiamento di una città attraverso i passaggi della programmazione politica, ma anche l’impatto che le scelte di ogni singolo primo cittadino hanno avuto sull’impianto urbanistico di Roma e sul suo patrimonio culturale.

In un periodo di forte crisi economica, con una ricaduta diretta ed indiretta sulle più importanti istituzioni culturali, l’Associazione Nazionale Archeologi propone, in collaborazione con l’Istituto Quinta Dimensione e l’Archivio Riccardi, una riflessione sulle passate gestioni della città, focalizzando alcuni dei più importanti sindaci dagli anni ‘60 del secolo scorso ad oggi, che con le loro decisioni ed idee hanno più fortemente inciso sul paesaggio e sul patrimonio archeologico di Roma.
Dall’approvazione del primo Piano Regolatore Generale nel 1962 (Sindaco Glauco Della Porta) al Nuovo Piano del 2008 (Sindaco Walter Veltroni), con le loro fortissime ricadute urbanistiche, passando per i primi interventi di pedonalizzazione del Foro Romano (Sindaci Argan – Petroselli) e per i grandi investimenti per i Mondiali di Calcio del 1990 (Sindaco Franco Carraro) e per il Giubileo del 2000 (Sindaco Francesco Rutelli).
In questi anni è cambiato il volto della città: monumenti eclatanti come il Colosseo e l’Arco di Costantino non subiscono la stessa aggressione dal traffico che pativano ancora negli anni Sessanta; il Foro Romano è diventato uno dei più grandi e prestigiosi parchi archeologici urbani del mondo e non reca più l’offesa di essere attraversato da una strada carrabile, la vecchia Via del Foro Romano (chiusa da Luigi Petroselli). Contemporaneamente, grandi operazioni legate al tentativo di miglioramento della viabilità (non sempre riuscito) hanno portato alla realizzazione delle grandi sopraelevate della tangenziale est, di sottopassi e parcheggi in zone ad alta sensibilità archeologica.
La mostra documenta quindi il continuo rapporto, a volte conflittuale, spesso concertato, tra la politica e l’archeologia. Una città plurimillenaria come Roma ha cambiato aspetto tante volte nelle diverse epoche storiche, e “Campidoglio e Archeologia” accende i riflettori sugli ultimi cinquanta anni della sua storia di cambiamento.

“L’obiettivo è quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica una serie di temi legati alla gestione del territorio” dichiara Alessandro Garrisi, romano e Presidente della sezione Lazio dell’Associazione Nazionale Archeologi. “Primo tra tutti la necessità di provvedere ad una progettazione integrata, che tenga conto delle richieste avanzate dalla diverse professionalità coinvolte come archeologi, geologi e paesaggisti: è evidente che solo dal lavoro comune e condiviso possano emergere risultati utili per la collettività”.

Mostra fotografica "Campidoglio e Archeologia. Cinquant'anni di governo del territorio": immagini storiche dei Sindaci della Capitale e vedute delle aree archeologiche di Roma dall'Archivio Fotografico Riccardi (Agenzia AGR).

Informazioni, orari e prezzi

Spazio 5

Ingresso gratuito

Orari: dal lunedì al venerdì ore 10-16.30; sabato ore 14-18

Info:

lazio@archeologi.org

Dove e quando

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