Con le mostre Not Quite Nearly Fine e Una stagione in Slemani la Fondazione Baruchello inaugura la quinta edizione del progetto Summer Show, quest'anno organizzata nell'ambito dell' "Estate Romana 2021".
Per questa edizione sono stati invitati due artisti, Giulio Squillacciotti e Carlo Gabriele Tribbioli, a ideare e curare ognuno un'esposizione.
Not Quite Nearly Fine e Una stagione in Slemani sono concepite come due tappe dello stesso percorso espositivo, che presentano opere di artisti nazionali e internazionali, tra i mesi di giugno e ottobre presso la Fondazione Baruchello, concentrando l'attenzione intorno a due nuclei concettuali differenti.
La scelta dell'artista nel ruolo di curatore nasce dalla volontà di presentare progetti che abbiano coinvolto altri artisti, curatori, grafici e editori in maniera inedita tale da produrre una situazione più ampia ed inclusiva che presenti una mostra come programma artistico.
Forme diverse del paesaggio e del viaggio (urbano, interiore, individuale, collettivo) tra realtà e possibili nuove riconfigurazioni degli stessi, costituiscono i punti di partenza di questo progetto ideato in un periodo che ha visto limitata la mobilità di molti.
Si tratta di tematiche che portano a indagare geografie, politiche culturali e culture, relazioni transnazionali e dislocamenti sia reali che mentali all'interno di un'ampia ricognizione di possibilità per pensare e interagire con l'altro culturale.
All'interno di questo tema, il margine di possibilità è molto ampio e include: il rapporto con la crisi attuale, l'immaginazione come risorsa, l'attivismo e lo spazio pubblico, le forme di riconfigurazione del paesaggio e delle relazioni interculturali tra linguaggio e traduzione.
NOT QUITE NEARLY FINE
A cura di Giulio Squillacciotti
Con: Anne Huijnen, Artun Alaska Arasli, Ben Weir, Daniel De Paula, Giulio Squillacciotti, Marie Claire Krell, Marwan Moujaes, Nour Mobarak
15 giugno – 28 luglio 2021
Inaugurazione 14 giugno 2021
ore 17.00-20.00
Via del Vascello, 35 Roma
Not Quite Nearly Fine è la prima di queste due mostre, a cura di Giulio Squillacciotti. Il percorso si articola sul tema del linguaggio. Come dice lo stesso artista: "Una serie di ordigni narrativi mette in scena conversazioni possibili – accadute o meno, metaforiche o letterali – costruite a partire da sistemi di comunicazione per cui non esisteva un vocabolario. Not Quite Nearly Fine –letteralmente: "non abbastanza vicino al buono", definizione presa in prestito dalla terminologia del mercato antiquario per descrivere la qualità e lo stato di conservazione di un libro antico – attraverso i lavori di Anne Huijnen, Artun Alaska Arasli, Ben Weir, Daniel de Paula, Giulio Squillacciotti, Marie Claire Krell, Marwan Moujaes e Nour Mobarak, racconta di possibili traduzioni, condizioni identitarie, tentativi e fallimenti di situazioni e relazioni interpersonali. Di quello che era e come lo ricordiamo, di quello che resta e come lo abbiamo adattato, di quello che ancora può succedere e come lo immaginiamo". La mostra ruota intorno al concetto di scenografia del linguaggio, del non detto, della veicolazione dell'identità e mette in scena la traduzione possibile di eventi, situazioni storiche, urbanistiche, momenti personali come macro temi.
La mostra si snoda attraverso un percorso che accompagna il visitatore tra oggetti, immagini in movimento, materiali, voci e presenze iperrealiste che costruiscono un paesaggio di residui, sguardi che cercano, memorie da recuperare, identità transitorie.
Nel corso della mostra sono previste inoltre una serie di pubblicazioni relative ai temi affrontati.
La mostra si inaugura lunedì 14 giugno e terminerà il 28 luglio.
Gli ingressi saranno contingentati.
UNA STAGIONE IN SLEMANI
A cura di Carlo Gabriele Tribbioli
Con: Manuel Scano Larrazábal, Gabriele Silli, Giacomo Sponzilli, Giulio Squillacciotti e con un progetto di Gianfranco Baruchello
15 settembre – 29 ottobre 2021
Inaugurazione 14 settembre 2021
ore 17.00-20.00
Via del Vascello, 35 Roma
La seconda mostra Una stagione in Slemani, a cura di Carlo Gabriele Tribbioli, inaugura martedì 14 settembre per terminare il 29 ottobre. L'artista ha così definito il progetto: "Fra marzo e giugno del 2019 ho invitato un numero di artisti a raggiungermi e lavorare, separatamente e per un breve periodo, nella città di Sulaymaniyah (in lingua curda Slemani), nella regione del Kurdistan in Iraq, dove mi ero trasferito dall'aprile 2018 per motivi personali.
Il risultato di questi inviti ha dato luogo ad un programma, privato e informale, di residenze d'artista e collaborazioni a distanza, portando le pratiche di ognuno dei partecipanti a un necessario confronto con il territorio. La mostra Una stagione in Slemani raccoglie i risultati di questo programma presentando un campione degli studi realizzati dagli artisti Manuel Scano Larrazábal, Gabriele Silli, Giacomo Sponzilli, Giulio Squillacciotti durante le loro permanenze, un progetto di Gianfranco Baruchello, e una selezione di materiali documentari e fotografici, da me raccolti durante il corso dell'intero programma, che ne raccontano e contestualizzano i processi".
Il progetto è realizzato con il supporto di Pietro Arco Franchetti e in collaborazione con Karge Kultur, Slemani.
In occasione della mostra verrà presentato il volume A season in Slemani, pubblicato dalla casa editrice Humboldt Books.
La Fondazione Baruchello con questo progetto in due tappe ha scelto di rivolgere una attenzione particolare ai temi del linguaggio, del viaggio, per guidare il visitatore verso itinerari imprevisti, a volte difficili e che attraversano lingue, sistemi culturali e idee differenti. Seppur in due fasi il progetto presenta tuttavia punti di contatto e si avventura nei campi della traduzione, della comunicazione, dell'interazione culturale in territori stranieri.
Un Public Program accompagnerà l'intero progetto espositivo. Proprio attraverso questi incontri potranno rintracciarsi i punti tematici che collegano le due mostre.
Si ringrazia la Galleria Francesca Minini, Milano per il prestito dell'opera di Daniel de Paula.
Il progetto Summer Show, promosso da Roma Culture, è vincitore dell'Avviso pubblico Estate Romana 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
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