Il 21 settembre 2024 alle ore 18:00, al Museo Venanzo Crocetti di Roma, si inaugura la mostra di Stefania Spallanzani Per amore del Creato. Percorsi nel paesaggio, a cura di Giuseppe Bacci, che riunisce una trentacinquina di opere della pittrice emiliana Stefania Spallanzani, protagonista della giovane pittura italiana degli ultimi anni: si tratta dell'esposizione d'esordio nella capitale.
Il titolo stesso della mostra offre una esauriente chiave di lettura laddove richiama, implicitamente, la sua grande passione: il suo amore viscerale per il paesaggio. In questo suo percorso la natura irrompe prepotentemente e tale irruenza delle forme e dei colori è colta in maniera mirabile dall'artista emiliana, assai indipendente ed originale nella scelta di nuove e antiche iconografie. Artista di notevole qualità tecnica, condivide e sa dare forma a temi cari del passato, come dimostrano le molte immagini legate al paesaggio.
In mostra, in un percorso che si snoda in tematiche e nel tempo, si potranno ammirare opere per continuare ad apprezzare l'energia della pittura italiana che trova in Stefania Spallanzani cuore e sintesi, offrendo al visitatore l'emozione della scoperta di una pittrice al suo esordio nella capitale.
Scrive in catalogo il curatore Giuseppe Bacci: "Le opere fin qui realizzate formano l'orditura delle illusioni e delle disillusioni, dei desideri e dei sentimenti, degli amori e dei tradimenti e rappresentano l'impegno di conferire durata alla pienezza dell'attimo compiutamente vissuto, rilasciando linfa vitale all'artista. Questo incanto creato pittoricamente e questa armonia ritrovata sono altalenanti, cosicché in Spallanzani si ripropone la necessità di passare dalle continue e mai cessate produzioni fantastiche, frutto della sua estesa fantasia del disincanto, ad altre vedute di silenziosi paesaggi della campagna emiliana con colori vivaci e uno stile preciso e definito che ha qualcosa di mistico, suscitando emozioni che seducono senza plagiare, capaci di muovere gli animi senza necessariamente addolcirli. Queste opere, riunite in sinfonia negli spazi museali, sono figlie di tale processo e cantano della creazione e della dignità della natura." Armando Ginesi scrive: "La pittrice parmense si accosta, con l'occhio e col pennello, in modo molto rispettoso, alla natura nella sua verità apparente, privilegiando di essa il genere del paesaggio. Lo fa con il desiderio di rappresentare quello che vede in modo icastico, particolareggiato, per restituire il reale in maniera ancor più visivamente attraente di quanto già non sia nella realtà.
Quasi prendendo a prestito il dettato teorico e le soluzioni tecniche del Vedutismo settecentesco, l'artista inquadra preferibilmente da lontano, ripulisce i dettagli dalle imperfezioni della sintesi ottica e restituisce immagini che sanno di un reale talmente reale (iperrealismo) da trapassare quasi nel suo contrario (irrealtà)."
La mostra rimarrà aperta fino al 2 Ottobre 2024, dal Lunedì al Venerdì dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 Sabato dalle ore 11:00 alle 19:00 Domenica chiuso. Catalogo delle Edizioni Centro Staurós con testi di Giuseppe Bacci, Armando Ginesi.
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