Nel Parco delle Energie, situato nella zona Pigneto-Prenestino, nell'area dell'ex fabbrica SNIA Viscosa, prende avvio il 1 dicembre la tappa conclusiva del tour Riarteco: il riconoscimento al rifiuto, promossa dall'Accademia di Ecologia ed Arte Riarteco A.P.S. in collaborazione con il Forum del Parco delle Energie per sostenere le lotte contro il degrado ambientale, frutto di speculazioni edilizie, e il consumo di suolo. Riarteco si prodiga per ridurre l'impatto della società dei consumi, sottolineando, con un'apparente contraddizione in termini come i rifiuti, oltre ad essere raccolti, debbano essere sempre più "riconosciuti" quali importanti risorse che possono acquisire un valore economico, attraverso il recupero ed il riutilizzo dei materiali, ed una valenza creativa, mediante il riciclo artistico o la realizzazione di opere di eco- design.

In tal senso, le opere in esposizione sono pensate concettualmente e realizzate interamente con materiali di riuso e recupero, creazioni che oltrepassano l'aspetto meramente estetico per farsi portatrici di un linguaggio semiotico (segni, codici e valori) finalizzato ad un impegno etico sociale orientato a responsabilizzare la società e tutte le sue componenti, ivi comprese le istituzioni anche museali ed artistiche, ad una maggiore partecipazione alle scelte collettive che impattano sul benessere e stato di salute della collettività.
A rendere attuabile questa mission ambiziosa concorrono gli artisti, presenze fondamentali attraverso le cui visioni riusciamo ad intravedere un mondo possibile ed alternativo che adotta modelli sostenibili di sviluppo e produzione, attento al consumo energetico e agli sprechi alimentari, incline a spostarsi dall'uso delle fonti fossili verso le energie rinnovabili mediante l'incontro tra innovazione tecnologica, tradizione e creatività che si manifesta nelle opere in mostra.

Quest'anno tema portante della manifestazione è la diversità in rapporto alle contraddizioni sull'attuale società, sempre più orientata ad una perfezione artificiale anziché riconoscere e valorizzare il valore delle differenze di cui è maestra la Natura. Il rifiuto come immondizia, scarto fisico e sociale che rinnega il diverso, nostro riflesso perché siamo tutti diversamente abili nelle nostre circolari e reciproche diversità e fragilità, unici e preziosi parte del tutto che circonda.

L'antidoto è riconoscere alla Natura, e alle sue diverse specie, propri diritti riscoprendosi circolari e partecipi del tutto, imparare a guardare con occhi diversi per crescere ed evolversi secondo la formula trinamica espressa dal Segno/Simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, che sarà realizzato attraverso una performance a chiusura del periodo espositivo, affinché mondo naturale e mondo artificiale possano reintegrarsi nel quotidiano e dar vita al seme di una nuova umanità, più rispettosa e responsabile.

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