A cura di Lorenzo Canova.
Il Museo Crocetti presenta una mostra antologica di Oscar Pelosi, (1938-1996), artista di origine campana, attivo nel corso degli anni tra Napoli, la Liguria, la Lombardia e Roma.
Pelosi rappresenta una figura articolata e di grande interesse, un artista legato al rinnovamento nazionale e internazionale della pittura di figurazione che, ibridandosi con il medium fotografico, si è contaminata felicemente con i linguaggi della Pop Art e dell'Iperrealismo per scegliere molto spesso la via forte dell'impegno politico e sociale e della protesta.
In questo senso il cammino di Pelosi evidenzia un costante processo di sublimazione della materia cromatica, della tavolozza e del suo impianto costruttivo, che si è reso negli anni sempre più leggero e rarefatto, passando dall'intreccio di elementi e dalla corposità delle esperienze giovanili, all'aerea levità delle sue opere estreme, in cui gli elementi sembrano perdere la loro fisicità per raggiungere una misteriosa soglia spirituale.
Pelosi, nel corso degli anni Settanta, si è così interessato alla dialettica tra l'umanità, l'architettura e lo spazio urbano, in un contrasto, spesso violento, tra la fragile fisicità dell'uomo, e la città portatrice di una tecnologia opprimente, straniante ed estranea, gravida di metallo e cemento che assediano le anatomie dei corpi e le costringono a un'esistenza dolente e smembrata in una visione di incubo.
Nel corso degli anni Ottanta e Novanta, l'opera di Pelosi si trasforma, giungendo alla nascita di evocazioni irreali, nuovi sogni dipinti in cui le figure sembrano sorgere dal crepuscolo dei secoli, in una danza di corpi nudi, di veli, di linee e di colori agitati ancora dal vento.
Pelosi traccia così diagonali che attraversano le tele, scacchiere che segnano le varianti del destino, sincronie di presenze che eludono i meccanismi dello spazio e del tempo per entrare ancora una volta nel labirinto inafferrabile di un mondo onirico e profetico.
La mostra sarà dunque un'occasione importante per riscoprire la qualità tecnica e la forza iconica di un pittore che, nella sua visionaria adesione alla figurazione, ha precorso molte tematiche e soluzioni, non solo pittoriche, poi sviluppate dalle più giovani generazioni di artisti internazionali.
Catalogo Regia Edizioni, Campobasso, con testi di Lorenzo Canova, Angelo Calabrese Vincenzo Pelosi.
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