Il 2024 è stato un anno eccezionale per questo artista: iniziato con la conferenza stampa "L'Arte vince sempre" promossa dal Sen. De Poli al Senato della Repubblica a gennaio, proseguito con una mostra a Cassino in occasione degli 80 anni dalla distruzione dell'Abbazia (cerimonia a cui ha preso parte anche il Presidente Mattarella) e in quasi in contemporanea, prorogata per ben due volte vista la grande affluenza di pubblico, con una grande antologica a Padova, nella sede della Provincia, Palazzo Santo Stefano, un prestigioso palazzo museo dove Schiavon aveva già esposto nel 2021 accanto alle opere di Mario Schifano con la curatela di Blu Star International, Roberto Sparaci e Giorgio Barassi e grazie alla grande disponibilità del Consigliere Provinciale Gottardo. Con una toccante sezione della mostra ambientata all'interno del rifugio antigas sotterraneo della seconda guerra mondiale, "Il linguaggio universale dell'Arte, alfabeto dell'Anima": 75 opere in mostra, con la curatela di Marina Sonzini. che spaziavano dagli esordi sino all'epoca del covid, passando per i tricolori, i papaveri della resistenza, gli horti conclusi, le velature, le tante fasi cromatiche: dai colori del cielo a quelli della terra, dalle corolle tridimensionali in bianco e nero alle nuove cromie con l'oro e l'argento. Un viaggio lungo vent'anni in cui l'artista ha trovato la sua cifra stilistica, la sua inconfondibile identità, il suo linguaggio e con essi ha affrontato una vastità di temi personali, storici e di attualità.
Una consacrazione artistica, seguita poi da un evento internazionale. Schiavon è stato infatti l'artista ospite di "Cavalli in Villa" ad Abano Terme, uno dei concorsi ippici più importanti del mondo.
Poi i mesi invernali di pausa, per riprendere fiato ma soprattutto per inaugurare una fase pittorica nuova, quella appunto delle "Transizioni". Persone care e di famiglia che attraversano la soglia oltre la quale continuiamo a vederle nel cuore e nei ricordi, momenti delicati e una maturità umana e artistica che portano a riflettere sulla vita, sui passaggi, su cosa c'è dopo.
Temi che Alessio sta affrontando con la stessa profondità e sicurezza nel raccontarsi con cui un anno fa affrontò il racconto dei bombardamenti, della guerra, dei campi di prigionia, della resistenza e della nascita della Repubblica. Sempre con le sue corolle, con il suo linguaggio poetico ed emozionale che lo ha caratterizzato sin dagli esordi e che lo rende unico e riconoscibile.
Le Transizioni sono opere che raccontano di bagliori di luce che provengono da una dimensione con cui la nostra confina e comunica. Alessio è convinto che la morte non sia la fine, ma un passaggio: non esiste una fine: può far paura la malattia, il dolore, ma il passaggio no. E' un portale che si apre e una dimensione nuova e sconosciuta, fatta di luce, si svelerà. Una dimensione di cui possiamo intuire l'esistenza (quelle luci appunto), a cui possiamo guardare senza timore perché sarà la luce a guidarci, con la certezza che esiste un non-tempo in cui tutto continua sotto altra forma, in cui le corolle continueranno a fiorire in un moto sempre ascensionale e di perpetua rinascita, in una continua scoperta, in una predisposizione allo stupore, alla meraviglia, all'affidarsi alla bellezza del creato.
Un messaggio profondo e positivo che trasmette quella stessa luce a cui ha cercato di dare forma visibile con il colore, e che fa parte della maturità artistica e spirituale di questo artista che ogni anno si migliora, si interroga e prova a darsi delle risposte, fiducioso nella vita. Anche quando la vita ci fa attraversare momenti bui e difficili, anche quando la Storia si fa buia e la follia umana si scatena, la luce non si spegne mai, la vita rinasce sempre.
Ogni artista aggiunge una cosa alla fiducia e allo stupore per la meraviglia del creato: aggiunge le cose che lascia, le opere che gli sopravviveranno, che cammineranno per il mondo, che genereranno nuova meraviglia in altre persone, che porteranno luce nelle case in cui verranno custodite.
Le opere della nuova serie "Transizioni" di Alessio Schiavon saranno esposte in una personale di due settimane alla Galleria Angelica in Via Sant'Agostino a Roma dal 3 al 17 aprile 2025 (includendo quindi la domenica delle Palme), a pochi passi da Piazza Navona e accanto alla chiesa di Sant'Agostino, che custodisce la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio e alla Biblioteca Angelica, la più antica biblioteca pubblica di Roma, due gioielli inestimabile valore. Ancora una volta con la curatela di Marina Sonzini e in collaborazione con Blu Star International di Roberto Sparaci. Nell' Anno Giubilare dedicato alla Speranza, questo artista sensibile e raffinato ha voluto mettere sulla tela la sua idea di speranza, fatta di luce e di rinascita ciclica, di meraviglia e di fiducia nella vita. Vi aspettiamo a Roma con questo nuovo ciclo di opere e siamo certi che ancora una volta il linguaggio pittorico di Alessio Schiavon saprà incantarvi.
Mostra personale alla Galleria Angelica a Roma:
Alessio Schiavon - Transizioni (opere 2024-2025)
Vernissage il 3 aprile 2025 ore 18
Apertura al pubblico dal 4 al 17 aprile 2025 ore 10-13 e 14-19
Dove e quando
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