Prosegue il CineCampus sotto il segno del cinema indipendente italiano di qualità. Lunedì 8 giugno a partire dalle ore 20.00 l’Università eCampus, nell’ambito della settima edizione del suo cineforum gratuito, ospiterà presso la sede romana di Via Matera 18 (Metro Re di Roma, Complesso S. Dorotea – IV piano) la proiezione del film biografico “Il figlio della luna” di Gianfranco Albano, incentrato sulla vita del fisico e pittore Fulvio Frisone, affetto fin dalla nascita da tetraplegia spastica distonica a causa di un grave errore in sala parto.
La trama, sviluppata in flashback, ruota attorno alla figura reale di Lucia, la madre di Frisone, e alle tante battaglie che la videro schierarsi in prima linea per assicurare a quel figlio sfortunato e amatissimo un’esistenza normale al pari dei suoi coetanei. Lucia non aveva santi in paradiso, non aveva nomi altisonanti alle spalle, né una vasta cultura, eppure lottò come una leonessa contro l’ignoranza della gente e soprattutto contro il pressapochismo e l’indifferenza delle istituzioni, arrivando perfino a far modificare una legge che imponeva per i ricercatori universitari la sana e robusta costituzione. Pur non possedendo nozioni di psicologia o logopedia inventò un metodo tutto suo grazie al quale Fulvio iniziò a comunicare con il mondo esterno. Chiese la riapertura delle case chiuse e, pur non riuscendo nel suo intento, assicurò comunque al figlio una sessualità soddisfacente. Sotto la sua ala protettiva, Frisone crebbe circondato dall’affetto, in barba ai pregiudizi e alle umiliazioni che comunque non gli furono risparmiati. Dopo inevitabili e interminabili scontri, il giovane ebbe modo di frequentare la scuola dell’obbligo insieme ai ragazzi normodotati stabilendo peraltro solidi rapporti di amicizia non esenti dal tipico cameratismo adolescenziale. Sfidando i luoghi comuni, si distinse negli studi rivelando una genialità precoce e la sua mente brillante, intrappolata in un corpo fragile, lo spinse più lontano di quanto avrebbero mai potuto fare le sue gambe se non fossero state paralizzate.
La pellicola, realizzata dalla 11 Marzo Film in collaborazione con Rai Fiction, si regge sull’eccezionale potenza narrativa della storia, un piccolo grande miracolo moderno, e sulla straordinaria prova degli interpreti, Lunetta Savino in testa. L’attrice ha prestato il volto e ha dato voce a Lucia Frisone, calandosi appieno nel personaggio di questa straordinaria “madre coraggio” che fece della sua disgrazia un’autentica missione richiamando l’attenzione dei media laddove l’incuranza degli organi preposti e il folle circolo della burocrazia avevano assunto ormai l’insostenibile peso di un silenzio assordante.
Alla serata prenderà parte, dialogando con il pubblico dopo la proiezione, il regista Gianfranco Albano, attivo fin dai primi Anni Ottanta. Sarà presente inoltre Paolo Briguglia, che nel film impersona Frisone dai 16 ai 26 anni. L’attore palermitano, classe 1974, ha all’attivo numerosi lavori e collaborazioni prestigiose con importanti nomi del cinema nostrano: recitò ne “I Cento Passi” (2000) di Marco Tullio Giordana e Marco Bellocchio lo volle nel cast di “Buongiorno Notte” (2003). Pupi Avati gli assegnò il ruolo di coprotagonista, accanto a Claudio Santamaria, in “Ma quando arrivano le ragazze?” (2005) e più recentemente lo abbiamo apprezzato nella brillante commedia di Rocco Papaleo “Basilicata Coast to Coast” (2010) e in due opere già transitate per lo schermo di CineCampus: “Isole” di Stefano Chiantini e “Workers-Pronti a tutto” (2012) di Lorenzo Vignolo.

Informazioni, orari e prezzi

Ore 20.00

Ingresso libero

Dove e quando

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