Prosegue il CineCampus con “Itaker” di Toni Trupia, che sarà proiettato presso i locali dell’Università eCampus di Roma in Via Matera 18 (Metro Re di Roma, Complesso S. Dorotea – IV piano) il prossimo 9 febbraio a partire dalle ore 20.00. Il cineforum gratuito, organizzato dall’ateneo con il sostegno dell’Associazione Comunicare@ e la gentile collaborazione di Simona Mariani e Francesca Piggianelli, è giunto ormai alla sua sesta edizione e per questo secondo incontro del 2015, che segue di due settimane la felice serata d’esordio del 26 gennaio scorso, la scelta è caduta su una pellicola intensa e toccante. Trupia, già assistente alla regia del pluriacclamato “Romanzo Criminale” di Michele Placido (2005) e qui al suo secondo lungometraggio dopo l’opera prima “L’uomo giusto” (2007), affronta infatti un argomento spinoso che ci ha riguardato in passato e tuttora ci riguarda: il dramma dell’emigrazione. E non di un’emigrazione qualsiasi, bensì della nostra, quando con le valigie cariche di sogni e di aspettative, lasciavamo l’Italia alla volta di quella vita migliore che non avevamo trovato in patria. E che purtroppo, almeno all’inizio, non avremmo trovato neanche all’estero.
“Itaker” era l’epiteto, usato in tono dispregiativo, con cui in Germania venivano chiamati i nostri connazionali emigrati appunto per cercar fortuna oltre confine. Erano gli Anni Sessanta, gli anni del boom economico e della Guerra Fredda, gli anni di Kennedy e delle canzoni spensierate, ma anche e soprattutto gli anni del riscatto sociale, bramato, agognato, ottenuto e difeso con le unghie e con i denti. Si partiva armati di buona volontà e belle speranze con la promessa di tornare un giorno ricchi e soddisfatti per poter regalare a figli e nipoti un futuro dignitoso.
Protagonista del film è Pietro, un bambino di nove anni orfano di madre, che intraprende insieme all’amico di famiglia Benito un lungo itinerario in terra tedesca allo scopo di rintracciare il padre espatriato prima che lui nascesse. Il viaggio disegna il ritratto di una generazione, di un fenomeno di massa dimenticato per anni e oggi balzato nuovamente agli onori della cronaca anche se per cause molto diverse. Le fabbriche, dove all’epoca si affollavano e dimoravano migliaia di operai stranieri, erano delle vere e proprie mini comunità, in cui tutti si conoscevano e condividevano gioie, dolori, sacrifici e sensazioni di un vissuto crudele in cui l’arte di arrangiarsi diventava inevitabilmente legge: furti, contrabbando, piccoli espedienti, una piccola grande tragedia umana fatta di sudore e fatica misti a una viscerale voglia di rivalsa. In tal senso il sottotitolo, “Vietato agli italiani”, la dice lunga sulla considerazione in cui i lavoratori tricolore erano tenuti dai più fortunati “cugini teutonici”.
Ogni personaggio, emblematico a suo modo, ha una storia da raccontare e la racconta attraverso i gesti, i dialoghi, le espressioni, la mimica. Le suggestioni cromatiche offerte dal regista, virate sui toni del grigio, restituiscono intatta la dimensione claustrofobica e soffocante dei luoghi e del periodo, mentre
il cast, all’interno del quale spiccano il piccolo protagonista Tiziano Talarico e Francesco Scianna, perfetto nel ruolo di Benito, figura anche Michele Placido che presta il volto al boss senza scrupoli Pantanò.
La proiezione avrà luogo a partire dalle ore 20:00 presso la sede romana dell’Università eCampus in via Matera 18 (Complesso S. Dorotea, IV piano); seguirà un dibattito, moderato da Rita Neri, responsabile della sede di Roma dell’Università eCampus, al quale prenderanno parte il regista Toni Trupia e attori del cast.
Il CineCampus tornerà lunedì 23 febbraio con “L’innocenza di Clara” di Toni D’Angelo, storia di mistero e seduzione ambientato tra le cave di marmo di Carrara e i boschi della Lunigiana.
Informazioni, orari e prezzi
Dalle ore 20:00
Dove e quando
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