La notte più lunga dell'anno è l'occasione per l'apertura in notturna della mostra I sogni delle bambole presso ArtSharing Roma: un dopo cena per presentare in anteprima lo spettacolo di arte immersiva "La canzone di Carolina", dedicata a Maria Carolina d'Asburgo Lorena, regina consorte di Sicilia con Ferdinando IV di Borbone, testo inedito e immagini animate di Gianluca Esposito, voce narrante Michela Cesaretti Salvi.
In mostra sono esposte le opere della serie "Dorme come un morto, suda come un maiale. Storia piccola dei Borbone-Napoli" di Gianluca Esposito.
La serie è dedicata alla vicenda di Maria Carolina d'Asburgo Lorena, moglie di Ferdinando IV re di Napoli: una lunghissima vita matrimoniale (gli sposi avevano 16 e 17 anni all'epoca delle nozze) a volte anche comprendendosi, più spesso contrastandosi, lasciando comunque un'impronta indelebile alla città di Napoli e traghettandola nell'Illuminismo, benché di stampo assolutistico. Ma la grandeur della corte borbonica copre infinite miserie, raccontate ironicamente da Gianluca Esposito attraverso le sue opere in scultura e collages: teatrini e fantocci in ceramica della tradizione partenopea, piccoli giochi dall'apparenza innocua che analizzano lucidamente le contraddizioni di quell'epoca e del nostro presente. Non un'operazione filologica nel senso stretto del termine, ma una interpretazione emozionale e disincantata del destino di persone la cui vita è ormai diventata mito.
La frase che dà il titolo alla serie viene dalle memorie di John Acton, lord inglese alla corte di Napoli per riorganizzarne la Marina su richiesta della stessa regina, molto critico a proposito di ambedue i regnanti: «È una reginetta molto carina ma si teme che la sua estrema delicatezza ed il suo buon senso le faranno sentire ancora di più la mancanza di queste cose nel suo Real Consorte, la cui deficienza in esse è stata certe volte interpretata come deficienza organica, [ma mi] si assicura che deriva soltanto dalla mancanza di educazione»
La storia di Maria Carolina è molto contrastata, soprattutto per la sua sterzata assolutistica dopo aver dovuto lasciare Napoli a causa della Rivoluzione Giacobina, quando non esitò a decretare condanne a morte anche per quegli intellettuali illuministi che avevano frequentato il suo salotto: Gianluca Esposito, oltre ad aver illustrato la storia in incisione e scultura, ha scritto un testo che sarà presentato la prima volta in questa occasione: il ritmo è quello della tradizione napoletana, ammaliatore di strofe circolari. Pulcinella parla a Carolina e la ammonisce: lei, da tedesca, non capisce Napoli, il suo mondo di magia e meschinità, dove il tempo non scorre come lineare e dove ogni progetto posa sul fondo di un mare senza fondo.
La voce di Pulcinella è quella di Michela Cesaretti Salvi, che si muove all'interno della video installazione dei collage Gianluca Esposito in una atmosfera di illusione e di sogno.
INFO PRATICHE
La canzone di Carolina
Testo e immagini di Gianluca Esposito
A cura di Penelope Filacchione
ArtSharing Roma
Via Giulio Tarra 64 – 00151 Roma
Quota di partecipazione €12 inclusa consumazione
Posti contingentati, prenotazione obbligatoria artsharing.roma@gmail.com oppure WhatsApp 338-9409180
Super Green pass richiesto come da normativa vigente per i luoghi della cultura.