Secondo la leggenda, la Regina Elisabetta, conquistata dal personaggio di Falstaff, visto nell'ENRICO IV e V ordinò la stesura di una nuova commedia che lo vedesse protagonista assoluto. Shakespeare scrive in quattordici giorni "Le Allegre Comari di Windsor", una commedia dove inserisce il meglio del proprio repertorio: l'amore contrastato tra giovani, equivoci, scambi, travestimenti e beffe. Commedia capitanata da donne, definite nella traduzione 'libere' più che "allegre" in senso contemporaneo perché libere di pensare e agire come le donne di oggi. Il personaggio di Sir John Falstaff diventerà il più amato della produzione comica shakespeariana e entra, a pieno diritto, nella storia del teatro (e non solo) e nel cuore degli spettatori di tutti i tempi. Alla pari di Amleto.
In questa nuova versione del testo, troviamo oltre a frammenti da Enrico IV e ENRICO V che arricchiscono il personaggio di Falstaff e che raccontano la sua origine, anche il monologo di apertura dell'ENRICO IV della 'Fama' che riflette su un mondo comandato da un'idea di successo e bombardato da false notizie e false calunnie.
Un'idea di mondo ancora drammaticamente attuale.
Un gruppo di attori si riappropria dello spazio teatrale che gli era stato negato causa pandemia, per denunciare un mondo costruito su false notizie (fake news).
E il personaggio popolare di Quickly tesse un filo che unisce tutti gli inganni, come un Arlecchino servitore di due padroni.
Perché Falstaff oggi?
Oggi più che mai ci sentiamo tutti presi in giro da qualcuno o da qualche entità. E Falstaff e la sua 'armata Brancaleone' rappresentano quello che noi siamo. Perché oggi è l'epoca dei "tutti gabbati ". E alla fine 'Allegri' sono gli spiriti ma 'Tristi' i risultati. E Falstaff diventa così esempio di decadenza fisica e morale dell'uomo, visto come pagliaccio per il mondo. In un mondo che è già pagliaccio.
Divertente come 'Bisbetica domata' e filosofico come 'As you like it', le 'Allegre comari' si colloca in un 'mondo di mezzo' che vuol far ridere delle nostre lacrime.
Invitati giornalmente alla "cena delle beffe'' l'uomo di oggi resta stritolato dal suo stesso meccanismo misto di vanità e interessi personali.
Ma l'uomo per Shakespeare, fatto della stessa materia di sogni, contraddizioni che si assommano, utopie che svaniscono, si rassegna ma non muore. L'uomo esiste e resiste. Nonostante tutto resta al centro del Globo.
Informazioni, orari e prezzi
Dal 17 Settembre al 3 Ottobre (dal mercoledì al venerdì ore 21.00 - sabato e domenica ore 18.00)
Dove e quando
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