Una nuova stagione: emozioni e suggestioni da vivere insieme: 29 spettacoli tra cui 12 nostre produzioni, una selezione di quelli che pensiamo siano gli spettacoli a cui non rinunciare. La qualità e il valore delle proposte sono il presupposto necessario per essere riconosciuti e seguiti, ne è prova il costante aumento di un pubblico affezionato che vive il Teatro Vascello come un luogo di appartenenza, di incontri, di scambi culturali. Un teatro vivo, vitale, accogliente, aperto sempre alle novità e a nuovi stimoli.
Nel teatro c'è sempre aria di crisi, ma la mia fiducia ed ostinazione supera il concetto di crisi per portare avanti la mia visione di un teatro d'arte, di eccellenza.
Nella nuova stagione ci saranno spettacoli che raccontano il presente e il futuro, perché stiamo investendo nel futuro: di generazioni, di tecnologie, di talenti.
Anche le nostre nuove produzioni indagheranno il futuro come un probabile, auspicabile mondo migliore.
Il claim di questa stagione è "il trucco e l'anima" un omaggio al grande studioso di teatro Angelo Maria Ripellino.
In queste due parole è racchiuso il senso del teatro che è appunto "trucco" cioè finzione, rappresentazione della realtà attraverso la parabola della contemporaneità, ma anche immaginazione, fantasia, fascinazione della rappresentazione e "anima" il centro di tutto, il soffio vitale, il respiro, lo spirito, la coscienza universale.
Tra questi due poli: raziocinio e spiritualità, etica ed estetica si colloca la nostra stagione con spettacoli che attraverso una indagine e un pensiero critico e profondo ci condurranno alla narrazione della complessità dal tempo passato a quello presente.
TEATRO VASCELLO STAGIONE TEATRALE 2023 2024
Dal 29 settembre all'8 ottobre
dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
debutto venerdì 29 settembre h 21
PAGLIACCI ALL'USCITA
da Leoncavallo a Pirandello
di e con Roberto Latini
e con Elena Bucci, Ilaria Drago, Savino Paparella, Marcello Sambati
musiche e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
regia Roberto Latini
produzione La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello – Compagnia Lombardi Tiezzi
Durata: 70'
"Pagliacci", dal libretto dell'opera di Ruggero Leoncavallo, con debutto a Milano nel 1892 e "All'uscita", l'atto unico che Pirandello definisce "mistero profano", andato in scena a Roma per la prima volta, nel 1922.
Sono due testi molto diversi per stile e contenuto, ma capaci di una comune sensazione che li rende profondamente accostabili: il primo è immerso nel Verismo di fine '800, nella trama spietata del delitto d'onore e d'amore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica. Sembrano, per struttura e doti, collocabili da una parte all'altra di un ponte ideale, fondamentale per la letteratura teatrale, che a cavallo dei due secoli, riesce a trasformare i percorsi sintattici in prospettive drammaturgiche; uno accanto all'altro, creano un terzo materiale, indipendente, per evocazione e compromissione: il sipario metateatrale che Pirandello aprirà sul nuovo secolo, viene scucito da Leoncavallo nel suo Pagliacci.
Insieme, sono una dichiarazione d'indipendenza tra il Verismo e il teatro borghese.
Il Teatro nuovo è all'indomani di una giornata di sole e coltello.
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Dal 10 al 22 ottobre
dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
LE MEMORIE DI IVAN KARAMAZOV
con Umberto Orsini
drammaturgia di Umberto Orsini e Luca Micheletti
dal romanzo di Fëdor M. Dostoevskij
regia Luca Micheletti
produzione Compagnia Umberto Orsini
Durata: 70'
Un percorso all'interno dell'ultimo e forse più grande romanzo di Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, che Umberto Orsini affronta per la terza volta nella sua carriera d'attore come una vera e propria linea guida e "cavallo di battaglia". Dopo il fortunato sceneggiato televisivo di Bolchi e La leggenda del grande inquisitore, questo "nuovo Karamazov" è per Orsini l'occasione di confrontarsi direttamente con la complessità del personaggio più controverso e tormentato dell'intera epopea letteraria: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l'amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all'omicidio l'assassino di suo padre; Ivan Karamazov, colpevole e innocente insieme, ritorna a parlare, come un uomo ormai maturo che sente di non aver esaurito il suo compito, che sente il suo personaggio romanzesco troppo limitato per esprimere la complessità del suo pensiero e chiarire le esatte dinamiche dei "delitti" e dei castighi" E così si confessa e cerca di raccontare la sua storia. Compila le sue memorie e tenta di fare luce sui propri sentimenti in un vero e proprio thriller psicologico. Umberto Orsini è il grande protagonista d'un inedito viaggio nell'umana coscienza.
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Dal 25 al 29 ottobre
dal martedì al venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
LA FABBRICA DEGLI ATTORI
con Ilaria Arnone, Jacopo Carta, Eny Cassia Corvo, Vanda Colecchia, Leonardo Della Bianca, Chiara Di Lullo, Leonardo Di Pasquale, Luca Ingravalle, Fabiola Leone, Paolo Madonna, Federico Nardoni, Fausto Peppe, Maria Vittoria Perrillo, Domenico Pincerno, Michele Scarcella, Maria Grazia Trombino, Teresa Vigilante
regia Giacomo Bisordi
drammaturgia Federico Bellini
scene, costumi e luci Marco Giusti & Clémence Kazémi
suono Dario Felli
video Igor Renzetti
movimenti Marco Angelilli
assistenti alla regia Consuelo Bartolucci, Enrico Faliero
produzione Compagnia dell'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" e La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello
Durata: Spettacolo in allestimento
Silvio D'Amico, critico teatrale tra i più incisivi del primo novecento, nell'atto costitutivo dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, parlava della necessità di un luogo dedicato alla formazione d'un attore che potesse rinnovare il teatro e con esso – non senza uno slancio idealistico - la comunità. Partendo da lì, quali sono gli attori e le attrici che dovrebbero essere "fabbricati" oggi? Che cosa sono disposti a fare gli studenti e le studentesse dell'Accademia per vivere del mestiere che hanno scelto? La fabbrica degli attori, è una drammaturgia originale basata sulla ricostruzione di frammenti dei saggi storici dell'Accademia, reinterpretazioni di testimonianze degli allievi e delle allieve che hanno ottenuto il riconoscimento dal sistema produttivo nazionale, rielaborazioni dell'immenso archivio video esistente sulla storia della scuola stessa e materiali originali del cast. È un lavoro che vuole essere piccola storia d'Italia, riflessione sull'idea di Scuola pubblica oggi e, forse, un manifesto per un teatro in una società incandescente.
dal 7 al 19 novembre
regia Fabiana Iacozzilli
produzione La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello, Cranpi
in corealizzazione con Romaeuropa Festival
La classe 7-9 novembre
collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D'Amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti
scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
produzione Cranpi, La Fabbrica dell'Attore-Teatro Vascello, Carrozzerie n.o.t
Durata: 60' circa
Una cosa enorme 10-12 novembre
con Marta Meneghetti, Roberto Montosi
scene Fiammetta Mandich
luci Luigi Biondi, Francesca Zerilli
suono Hubert Westkemper
produzione Cranpi, La Fabbrica dell'Attore-Teatro Vascello, Fondazione Sipario Toscana, Carrozzerie | n.o.t
Durata: 60' circa
Il grande vuoto 15-19 novembre
dramaturg Linda Dalisi
performer Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Giusi Merli e con Mona Abokhatwa per la prima volta in scena
progettazione e realizzazione scene Paola Villani
luci Raffaella Vitiello
musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper
video Lorenzo Letizia
produzione Cranpi, La Fabbrica dell'Attore-Teatro Vascello, La Corte Ospitale, Romaeuropa Festival
Durata: 90' circa
La trilogia del vento è un trittico in cui Fabiana Iacozzilli si interroga su tre tappe dell'esistenza umana: l'infanzia e il rapporto con i maestri che ci mostrano o ci impongono delle vie da percorrere; la maturità e il rapporto con la genitorialità e la cura e, infine, la vecchiaia in rapporto con il vuoto e il senso della memoria. acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-grande-vuoto/210381
dal 23 al 26 novembre
giovedì e venerdì h 21, sabato h 19, domenica h 17
LA LUNA DEI BORBONI
da una poesia di Vittorio Bodini
coreografie di Fredy Franzutti
musiche originali di Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato
eseguite dal vivo da Brancaleone Project
produzione Balletto del Sud
durata: 75'
La Luna dei Borboni, spettacolo di danza in un atto ispirato all'omonima poesia di Vittorio Bodini, inscena le atmosfere evocative dell'area mediterranea raccontata dal poeta.
Le musiche scritte per le coreografie di Franzutti da Rocco Nigro (fisarmonica) e Giuseppe Spedicato (basso) saranno suonate dal vivo – accompagnati da Giorgio Distante (tromba), con cui formano il trio Brancaleone Project.
Una delle produzioni più moderne del repertorio della compagnia, che ha riscosso, fin dalle prime rappresentazioni, gran successo di pubblico e lodi dalla critica è stata creata da Fredy Franzutti ispirandosi all'omonima opera poetica, di Vittorio Bodini, poeta e traduttore italiano, considerato il maggiore interprete e traduttore italiano della letteratura spagnola. Franzutti mette in scena sette bravissimi interpreti creando un paesaggio di anime i cui movimenti disegnano una geografia interiore in un luogo senza tempo, eppure riconoscibile in un Sud arcaico e inviolato, animato da una festosa malinconia sognante.
dal 28 al 30 novembre
martedì, mercoledì e giovedì h 21
COME UN ANIMALE SENZA NOME
da Pier Paolo Pasolini
un progetto di e con Lino Musella
musiche dal vivo di Luca Canciello
drammaturgia di Igor Esposito
produzione La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello - Cadmo
durata 60'
Torna a grande richiesta, Lino Musella, attore fra i più amati e premiati della sua generazione, con un'opera-concerto originale, su testi di Pier Paolo Pasolini, dal titolo Come un animale senza nome. Il poema autobiografico del "Poeta delle ceneri" sarà la colonna vertebrale del corpus poetico pasoliniano che la voce di Lino Musella renderà in forma di costellazione sonora, nuova e vibrante, accompagnata dalle sonorità musicali del Maestro Luca Canciello. La straordinaria e misteriosa potenza del fantasma pasoliniano torna a interrogare il nostro presente a più di cento anni dalla nascita del poeta.
dal 1° al 3 dicembre
venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
L'AMMORE NUN'E' AMMORE
30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli
con Lino Musella e Marco Vidino (cordofoni e percussioni)
regia Lino Musella
produzione Elledieffe, Cadmo associazione culturale
Durata: 60'
Lino Musella, abituato a muoversi tra cinema e teatro, è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, qui "traditi" in napoletano dall'artista Dario Jacobelli. L'ammore nun'è ammore - nato a Le vie dei Festival, grazie ad un precedente studio realizzato alla Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli – è un'originale 'recita dei sentimenti' tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Musella racconta l'amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente. Ad affiancarlo sulla scena, Marco Vidino - ai cordofoni e alle percussioni – con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo intimo viaggio. Dario Jacobelli, poeta scomparso prematuramente nel 2013, autore di racconti e romanzi, abile paroliere per musicisti come i Bisca, i 99 Posse e gli Almamegretta – ricorda l'attore - si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra.
dal 5 al 10 dicembre
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
L'ARTE DELLA FUGA
Coreografia Mauro Astolfi
Interpreti Lorenzo Capozzi, Alessandro Piergentili, Miriam Raffone, Maria Cossu, Mario Laterza, Giuliana Mele, Mateo Mirdita, Anita Bonavida, Martina Staltari
Assistente alla Coreografia Alessandra Chirulli
Musica J.S.Bach
Musica originale Davidson Jaconello
produzione Spellbound company
Durata: 60'
L'Arte della fuga è una delle più emblematiche ed enigmatiche opere di Johann Sebastian Bach. Un capolavoro che presenta caratteristiche di grande fascino.
Hans-Eberhard Dentler teorizzò che l'Arte della fuga fosse scritta da Bach per visualizzare principi filosofici pitagorici: il vocabolo stesso "fuga" potrebbe essere interpretato come 'volo', inteso tanto in riferimento alle frasi musicali quanto all'ascesa dell'anima a Dio.
"Una fuga è fatta ad Arte se nessuno se ne accorge. Se anzi che scappare da qualcosa o qualcuno, mi confondo con gli altri, mi vesto come loro, uso le loro parole. Per non farmi trovare non c'è niente di meglio che cambiare le mie abitudini, trovare sempre un muro dove nascondermi e li incontro sempre qualcun altro che è fuggito da qualcosa
La fuga può mascherare la realizzazione di un desiderio o forse è l'unico modo consentito di scappare da un mondo che mi crea imbarazzo. La mia fuga in realtà è un'antifuga, è una prospettiva. È il mio bisogno di guardare la vita con altri occhi.
Dal 12 al 17 dicembre
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
AMISTADE
di Antonio Rezza e Flavia Mastrella
con Antonio Rezza, Ivan Bellavista
e la presenza straordinaria di Fabrizio De Andrè
Una contaminazione di: Flavia Mastrella, Antonio Rezza sfuggita dalle labbra di Dori Ghezzi
montaggio: Barbara Faonio
assistente alla creazione per Fratto_X: Massimo Camilli
disegno luci: Daria Grispino
luci e tecnica: Alice Mollica
progetto video mapping e suono: Giacomo Sanna e Pietro Soru
video e audio: Giorgia Mascia e Alessandro Pulloni
macchinista: Andrea Zanarini
organizzazione: Marta Gagliardi, Michela Murgia e Stefania Saltarelli
produzione: Sardegna Teatro Mixed Reality, RezzaMastrella
in collaborazione con: Fondazione Fabrizio De André, Teatro Vascello di Roma, Fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione di Sardegna
con estratti di: FRATTO_X di RezzaMastrella
Materiale Teche Rai su licenza di Rai Com S.p.A.
Durata: 80'
Amistade è una storia a due voci, quella di Fabrizio De André registrata durante i concerti e quella di Antonio Rezza live. Tutto si svolge nell'habitat materico - visuale di Flavia Mastrella potenziato da frammenti di videoproiezioni e video mapping. Insieme a Antonio Rezza in scena c'è Ivan Bellavista. La voce e il movimento si alternano, gli editti di Fabrizio De André, parole del passato, si uniscono alla voce di Antonio Rezza creando una vicenda in continuità con il nostro presente fatto di abusi e veicolazioni di massa straordinariamente efficaci.
dal 19 al 31 dicembre
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
FOTOFINISH
(mai) scritto da Antonio Rezza allestimento Flavia Mastrella
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista / Manolo Muoio
produzione RezzaMastrella, La fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello
Durata: 100'
Il teatro rimarrà chiuso i giorni: 24-25-26 dicembre,
domenica 31 dicembre ore 21:30 Speciale Capodanno
È la storia di un uomo che si fotografa per sentirsi meno solo.
Apre così uno studio dove si immortala fingendosi ora cliente ora fotografo esperto.
E grazie alla moltiplicazione della sua immagine arriva a credersi un politico che parla alla folla. Una folla che non c'è. Ma che lo galvanizza come tutte le cose che non avremo mai.
Tra un comizio e l'altro arriva a proclamarsi costruttore di ospedali ambulanti che si spostano direttamente nelle case dei malati.
E all'interno di questi ospedali c'è sempre lui: sotto le vesti del primario, sotto quelle del degente e sotto quelle delle suore cappellone che sostituiscono la medicina con gli strumenti della fede.
Ben presto, grazie all'inflazione della sua immagine, è convinto di non essere più solo.
E continua nelle sue scorribande politiche delegando sé stesso alla cultura per costruire impossibili cinema dove l'erotismo differisce dalla pornografia solo per qualche traccia labile di dialogo. E ipotizza incendi e sciagure, ipotizza uscite di sicurezza per portare in salvo lo spettatore medio che lui stesso rappresenta.
Di tanto in tanto torna dal fotografo che è per costringersi a scattarsi nuove foto. E impazzisce a poco a poco.
Ma mai completamente.
dal 3 al 14 gennaio 2024
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
debutto mercoledì 3 gennaio h 21
HYBRIS
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat Flavia Mastrella
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia, Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli e con la partecipazione straordinaria di Maria Grazia Sughi
produzione RezzaMastrella, La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello, Teatro di Sardegna
coproduzione Spoleto, Festival dei Due Mondi
durata: 80'
Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di
vista? La porta…perché solo così ci si allontana. Ognuno perde l'orientamento, la
certezza di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L'uomo fa
il verso alla belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore. La porta ha
perso la stanza e il suo significato, apre sul nulla e chiude sul nulla. Divide quello che
non c'è… intorno un ambiente asettico fatto di bagliori. L'essere è prigioniero del corpo, fascinato dall'onnipotenza della sua immagine trasforma il suo aspetto per raggiungere la bellezza immobile e silente che tanto gli è cara. Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della nascita, della crescita e della cultura, ma la morte è come al solito insabbiata; ai bambolotti queste cose sembrano inutili sofferenze, antiche volgarità.
La porta attraversata dal corpo, che è di cervello e profondamente pigro, si trasforma in un portale nel vuoto; al bordo del precipizio si può immaginare un mondo alternativo ma il bambolotto si lascia abitare da chiunque, di ognuno prende un pezzo, uno spunto, sicuro e consapevole di dare una direzione sua alle cose. La spina dorsale si
allunga e si anima: finalmente si divide.
Dal 19 al 27 gennaio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
debutto venerdì 19 gennaio 2024 h 21
PROCESSO GALILEO
di Angela Demattè e Fabrizio Sinisi
con Luca Lazzareschi, Milvia Marigliano
e con Catherine Bertoni de Laet, Giovanni Drago,
Roberta Ricciardi, Isacco Venturini
regia Andrea De Rosa e Carmelo Rifici
produzione Teatro Piemonte Europa – LAC Lugano Arte e Cultura - ERT
Durata: 100'
Liberamente ispirato alla vita e all'opera di Galileo Galilei, lo spettacolo ruota intorno ai problemi scientifici e ai grandi misteri del nostro tempo.
Fisico e filosofo della natura, Galileo è considerato il padre della scienza moderna, segnando uno spartiacque per la nostra cultura. Tanto il suo contributo scientifico quanto la sua abiura hanno dato vita ad un'onda lunga che è arrivata fino a noi.
Galilei è colui che spezza definitivamente i cieli aristotelici, rompendo un modello di raffigurazione del mondo che per secoli aveva rincuorato l'uomo: scienza e teologia, rappresentazione e verità si dividono definitivamente.
Processo Galileo si compone di tre storie, tre momenti uniti in un unico spettacolo. Un prologo, ambientato nel passato storico in cui avviene l'abiura. Un presente, nel quale una giovane donna, madre e intellettuale, è chiamata a raccontare per una rivista divulgativa il nuovo paradigma che la scienza sta ponendo oggi. Un futuro, nel quale ogni realismo si sgretola e i personaggi diventano le voci di un'invettiva contro un Galileo che non è più visto come solo l'imputato di un tribunale ecclesiastico, ma come il portavoce di un processo storico e culturale che ha congiunto in maniera indissolubile la ricerca scientifica alla capacità tecnica, saldando per sempre l'idea di progresso di una società alla potenza dei suoi dispositivi tecnologici.
acquista on line https://www.vivaticket.com/it/ticket/processo-galileo/210398
Dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
KRISTO
quadri di dubbia saggezza
regia e linguaggi del corpo Roberto Zappalà
testi a cura di Nello Calabrò
interprete e collaborazione Massimo Trombetta
donne al seguito Rebecca Bendinelli, Giulia Berretta, Sofia Bordieri,
Andrea Rachele Bruno, Oriana Catania, Laura Finocchiaro, Paola Fontana, Simona Puglisi, Anaelle Spampinato, Paola Tosto, Alessandra Verona
una coproduzione Scenario Pubblico Centro di Rilevante Interesse Nazionale e Teatro Stabile di Catania
Durata: 70'
Un uomo che si crede Cristo, un uomo che finge di essere Cristo, un povero cristo. Tutti plausibili, legittimi, connessi e inestricabili lati di una "forma" schizofrenica che la figura del performer stratifica sulla scena come su di un antico palinsesto; con il suo corpo e la sua voce, nel suo corpo e nella sua voce.
Un uomo dotato di autoironia e di dubbi, un poco smemorato e anche vanitoso, che forse soffre di un disturbo di personalità multipla. Un corpo che si muove, deambulando in una scena casa/appartamento/palestra attraverso dei quadri scenici che si susseguono senza soluzione di continuità.
Nella nuova creazione di Roberto Zappalà non si accenna alla più grande storia mai raccontata, dal titolo del film di George Stevens, né si vuole aggiungere alcuna, per quanto piccola, nota a margine all'assordante rumore audio/video che più di duemila anni hanno prodotto sull'argomento.
Si propongono delle visioni fatte di immagini, suoni e parole che lasciano libera l'immaginazione e che hanno come centro propulsore il corpo del performer.
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dal 6 al 11 febbraio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
PINOCCHIO di Collodi
Adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
Con Giandomenico Cupaiuolo, Elsa Bossi, Giacomo Pecchia, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Carlo Gambaro, Ian Gualdani, Filippo Beltrami
produzione compagnia Teatro del Carretto
durata: 80'
Pinocchio ha ottenuto i seguenti riconoscimenti:
Premio E.T.I. "Gli Olimpici del Teatro" allo scenografo Graziano Gregori
Premio del pubblico come miglior spettacolo al XIX Baltic House International Theatre Festival a San Pietroburgo
"Ho pensato di fabbricarmi un bel burattino di legno. Il burattino deve ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali."
Geppetto, misteriosamente custodendo nel suo corpo una scelta da adolescente, sogna di fabbricarsi un burattino meraviglioso e di girare con costui il mondo: viaggio da clown, da circo, avventuroso e illusionistico.
Pinocchio fa suo il sogno di Geppetto. Per realizzare quel sogno, egli dovrà toccare il fondo della sua sventura, fino a quando, trasformato in somaro, sarà Stella della danza nel circo del Paese dei Balocchi e rischierà di diventare una pelle di tamburo per la banda.
Avventura onirica, notturna, di una notte definitiva, dove il giorno è solo recitato da sarcastici lampi temporaleschi e il destino del grande burattino si rivela, letteralmente, teatrale. Maria Grazia Cipriani
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dal 13 al 18 febbraio 2024
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
Souvenir de Kiki
da "Diario di una modella" di Kiki di Montparnasse
drammaturgia, immagini e regia
Consuelo Barilari
Con Manuela Kustermann
Le voci di Hemingeway, Soutine, Man Ray, Fujita
sono di Roberto Alinghieri, Fabrizio Matteini, Noureddine e David Gallerello
Luci Liliana Iadeluca, Suono e editing video Claudio Maccagno,
Proiezioni video Gianluca De Pasquale, Elementi scenici Cri Eco,
Costume Francesca Parodi, Istallazione "Libellus" Marzia Migliora e Ilenia Corti
produzione Schegge di Mediterraneo, Festival dell'Eccellenza al Femminile
in collaborazione con La Fabbrica dell'Attore Teatro Vascello
durata 80'
Nel 1922 Alice Prin alias Kiki di Montparnasse fu proclamata regina di Parigi. Icona delle avanguardie artistiche del Novecento, musa di una rivoluzione senza pari al fianco di Picasso, Modigliani, Cocteau, Soutine, Fujita, Man Ray, Kiki fu anche cantante, attrice, pittrice.
Pochi anni dopo uscì il suo diario, con un'introduzione di Ernest Hemingway: «Se siete stanchi dei libri scritti dalle signore scrittrici d'oggigiorno, eccovi un libro scritto da una donna che non fu mai una signora. Per circa dieci anni, come spesso capita, Kiki fu lì lì per essere una regina, ma questo naturalmente è molto diverso dall'essere una signora».
«Kiki aveva un bel viso e ne aveva fatto un'opera d'arte. Aveva un corpo meraviglioso e una bella voce; fu un'icona e certamente dominò l'epoca di Montparnasse più di quanto la Regina Vittoria non abbia dominato l'epoca vittoriana».
Dal 20 al 25 febbraio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
TOP GIRLS
di Caryl Churchill
traduzione di Maggie Rose
con Sara Putignano, Valentina Banci, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Martina De Santis, Corinna Andreutti, Simona De Sarno
regia Monica Nappo
produzione Fondazione Teatro Due
durata 125'
Monica Nappo, artista poliedrica, dal rinascimento teatrale napoletano al cinema con Sorrentino, Garrone, Soldini, qui alla regia, gioca con grande realismo la prima strepitosa e immaginaria scena: Marlene festeggia la promozione con eroine del passato e si apprezza, oltre ai costumi di Daniela Ciancio, il fatto che i tempi duri delle pari opportunità non finiscono.
Scritto da Caryl Churchill nel 1982, Top Girls è stata una delle prime opere teatrali a scontrarsi direttamente con il thatcherismo. La commedia si concentra sul personaggio di Marlene, responsabile di un'agenzia di collocamento londinese, che racconta i compromessi che ha dovuto fare per raggiungere una carriera costellata di successi.
La commedia si apre con la famosa scena della cena: Marlene, per festeggiare la sua promozione a direttore dell'agenzia di collocamento, ospita un gruppo di donne famose della storia, figure iconiche di differenti epoche e culture radicalmente diverse: la viaggiatrice del mondo scozzese del 19o secolo, Isabella Bird; Lady Nijo, una cortigiana giapponese del XIII secolo costretta a farsi suora dopo aver perso il favore del suo padrone e che poi viaggiò per tutto il Giappone; la papessa del IX secolo Giovanna, che si travestì da uomo e raggiunse il grado ecclesiastico più alto dell'Impero.
Nata in povertà, Marlene ha dovuto lottare per raggiungere la vetta rinunciando a molte cose, riuscendo però ad affermarsi come e meglio dei colleghi maschi. Nel suo individualismo aggressivo Marlene incarna il thatcherismo degli anni '80, sottolineando il costo emotivo e sociale affrontato dalle donne. Il testo evidenzia come le donne abbiano dovuto imitare gli eccessi del comportamento maschile per acquisire potere e credibilità. Top Girls è un'opera teatrale femminista e mostra come il thatcherismo e il femminismo siano antitetici. Top Girls mostra che il successo di una donna non eleva il destino di tutte le altre; il denaro e lo status in ufficio non rendono il mondo più equo né cambiano il sistema, non riducono lo sfruttamento emotivo, sessuale delle donne né tanto meno risolvono i dilemmi nei quali si trovano.
dal 27 febbraio al 3 marzo
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
4 5 6
con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino
e con Giordano Agrusta
scritto e diretto da Mattia Torre
produzione Marche Teatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh
Durata: 80'
456 è la storia comica e violenta di una famiglia che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l'ignoto. Padre, madre e figlio sono ignoranti, diffidenti, nervosi. Si lanciano accuse, rabboccano un sugo di pomodoro lasciato dalla nonna morta anni prima, litigano, pregano, si odiano. Ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile ci sia al mondo.
E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro.
Tutto è pronto, tutto è perfetto. Ma la tregua non durerà.
4 5 6 nasce dall'idea che l'Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un'unità culturale, morale, politica, l'Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri: per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. 4 5 6 è una commedia che racconta come proprio all'interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo aggregante, di difesa dell'individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l'ostilità, il cinismo, la paura. 4 5 6 racconta la famiglia come avamposto della nostra arretratezza culturale.
dal 5 al 17 marzo
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL'ALBA
Uno spettacolo di CARROZZERIA ORFEO
Drammaturgia Gabriele Di Luca
Con Sebastiano Bronzato, Alice Giroldini, Sergio Romano, Massimiliano Setti, Roberto Serpi, Ivan Zerbinati
Regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
Musiche originali Massimiliano Setti
una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell'Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Durata:100'
Dopo aver esplorato il mondo degli ultimi, dei reietti, degli esclusi e dei perdenti, intendiamo in questa nuova produzione indagare il mondo del benessere e dell'apparente successo, attraverso il racconto dei primi, dei vincenti, della classe dirigente, dei ricchi, paradossalmente, però, imprigionati nello stesso vortice di responsabilità asfissianti, doveri castranti, sensi di colpa e infelicità che appartengono a tutti e, quindi, frantumati da tutto ciò che la mentalità capitalista non può comprare: l'amore per se stessi, la purezza dei sentimenti, gli affetti sinceri, la ricerca di un senso autentico nell'esistenza.
Salveremo il mondo prima dell'alba è il racconto della vita di alcuni ospiti e di parte dello staff all'interno di una clinica di riabilitazione di lusso specializzata nella cura delle dipendenze contemporanee come dipendenze sessuali, dipendenza da Internet, dipendenze affettive, dipendenze da lavoro, da psicofarmaci e benzoadepine, droghe e antidolorifici. Ma le dipendenze e la riabilitazione, ovviamente, costituiscono solo il sintomo esteriore di innumerevoli disagi certamente più profondi, esistenziali e sociali; la metafora di un modello di vita ormai giunto a un punto di non ritorno.
Il tutto verrà esplorato in pieno stile Carrozzeria Orfeo, grazie a un occhio sempre lucido e, forse, disilluso, che intende cogliere, con ironia e anche estremo divertimento, i paradossi, le contraddizioni e le deformazioni grottesche della realtà attraverso personaggi strabordanti di umanità, ironia e dolore.
Dal 19 al 24 marzo
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
DE GASPERI: L'EUROPA BRUCIA
di Angela Demattè
con Paolo Pierobon e cast in via di definizione
regia Carmelo Rifici
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Lac Lugano Arte e Cultura, La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello
in collaborazione con FONDAZIONE TRENTINA ALCIDE DE GASPERI e
CTB - Centro Teatrale Bresciano
Durata: 90'
«Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me». Queste le parole che Alcide De Gasperi pronuncia alla Conferenza di pace di Parigi il 10 agosto 1946.
L'uomo che era ed è antifascista – imprigionato per due anni a Regina Coeli - si carica di tutto il peso della storia fascista italiana per poterla traghettare verso altre possibilità, per poterla riscattare. Il suo linguaggio appare schietto solido ed emotivo, più che politico o, in ogni modo, pieno di una retorica positiva e umile molto diversa da quella di oggi. Lo spettacolo "De Gasperi: l'Europa brucia" indaga l'uomo in cerca di soluzioni razionali, concrete, pragmatiche che ha assorbito dalla sua terra, dalla sua lingua materna. Interessandosi al suo sguardo oggettivo e il suo linguaggio che non sa trovare parole di menzogna. "De Gasperi: l'Europa brucia" intende approfondire questo frammento di storia italiana nella stretta e radicata prospettiva della vita dell'uomo/statista Alcide in rapporto con i suoi collaboratori e con la sua vita intima. Si propone di mettere in scena la statura e la complessità, la luce e le ombre di un uomo d'altri tempi che aderisce totalmente al suo compito politico tanto da non vedere più i confini tra sé e la nazione, tanto da caricarsene il peso, diventandone poi, inevitabilmente, artefice e vittima.
dal 26 al 30 marzo
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19
ultima replica sabato 30 marzo 2024 h 19
LA SPARANOIA
Atto unico senza feriti gravi purtroppo
progetto ideato e scritto da Niccolò Fettarappa Sandri
con Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri
collaborazione artistica di CHRISTIAN RAIMO
regia di Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri
co-produzione SARDEGNA TEATRO – AGIDI, Con il sostegno di Armunia Teatro, Spazio Zut, Circuito Claps, Officine della cultura
Si ringrazia Carrozzerie n.o.t.
Durata: 75'
Non ci sono buone notizie. La Sinistra è defunta ed è meglio così.
I fumogeni sono banditi. Il Ministro alle Politiche Giovanili sogna di divorare gli studenti che manifestano. I giovani, addomesticati, non trovano più il piacere di delinquere: vivono a casa, perimetrati da un metro quadro e con l'ossessione dei lavaggi delicati.
Il compagno Niccolò si innamora di colonnelli e programma orgasmi in caserma.
A fargli da spalla, un Fidel Castro che vive a Miami e preferisce gli scaldabagni alla rivoluzione. Niccolò coltiva la missione civile di far esplodere tutto: vorrebbe uscire di casa, mettere una bomba, organizzare un nucleo armato terrorista, portare l'attacco al culo dello Stato. Organizza un comitato di agitazione permanente con la terza età.
Basta casa, basta riposini. Basta abuso delle tisane al finocchietto.
La Sparanoia è il grido perforante che muore in gola, è la voce di chi non ha voce, è il megafono del ruggito addomesticato, della rabbia scolarizzata che ha imparato a dare del lei. La Sparanoia è il pianto dei serial killer narcolettici e dei bolscevichi da divano.
Felice repressione, a tutti. Dal profondo del cuore.
dal 4 al 7 aprile
giovedì e venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
Prima Assoluta giovedì 4 aprile h 21
LUCINDA CHILDS - MP3 DANCE PROJECT
Coreografie Lucinda Childs e Michele Pogliani
Produzione MPTRE Dance Project
Durata: 60'
Siamo felici di presentare a Roma, presso il Teatro Vascello, una produzione che vede in sinergia Lucinda Childs e MP3 Dance Project di Michele Pogliani.
Il rapporto tra i due inizia a New York dove il giovane Michele Pogliani riesce ad entrare a fa parte della Lucinda Childs Dance Company e ad affermarsi come un elemento di spicco per oltre 10 anni.
La collaborazione riprende nel 2019 in occasione della messa in scena dello spettacolo DOAD, al Teatro Comunale de La Spezia, il cui programma prevede nella prima parte un solo della Childs, sul testo originale di Susan Sontag, e nella seconda parte il revival di Available light del 1983 su musiche di John Adams. È così che vengono coinvolti i più talentosi giovani danzatori del corso di avviamento MP3 Project gestito dallo stesso Pogliani.
Questa proficua esperienza segna il primo tassello di una partnership con la Change Performing Arts di Milano che porterà a giugno 2022 al debutto di Relative Calm con la regia di Robert Wilson e le coreografie di Lucinda Childs.
Oggi oltre alle tournée degli spettacoli già in essere e alla ripresa del repertorio storico delle Childs si sta lavorando anche alla preparazione di una nuova produzione sulle musiche di Philip Glass.
Il programma che verrà proposto al Teatro Vascello ad aprile 2024, è ancora in fase di definizione e verrà stabilito in funzione agli sviluppi e la creatività di un'inossidabile Signora della danza come Lucinda Childs.
dal 9 al 14 aprile
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
ZIO VANJA
Progetto ?echov – seconda tappa
di Anton C?echov
con Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna
regia Leonardo Lidi
produzione Teatro Stabile dell'Umbria, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Spoleto Festival dei Due Mondi
Durata: 120' circa
La seconda tappa del Progetto ?echov abbandona il gioco e si imbruttisce col tempo. Spazza via i contadini che citano Dante a memoria per consentire un abuso edilizio ambizioso e muscolare. C'era un grande prato verde dove nascono speranze e noi ci abbiamo costruito una casa asfissiante con troppe inutili stanze ad occupare ogni spazio vitale. Avevamo sfumature e ora c'e? un chirurgico bianco e nero che strizza l'occhio allo spettatore intelligente. Avevamo donne e uomini che cercavano la vita attraverso l'amore ma abbiamo preferito prenderne le distanze. Quando?
Quando e? diventato "troppo poco" parlare d'amore? Come se poi ci fosse qualcos'altro di interessante. Se nel Gabbiano sprecavamo carta e tempo nel ragionare sulla forma più? corretta con il quale passare emozioni al pubblico, divisi tra realismo e simbolismo, tra poesia e prosa, tra registi, scrittori e attrici, e ci bastava una panchina per tormentarci dei dolori del cuore (Quanto amore, lago incantatore!) in Zio Vanja l'arte e? relegata a concetto museale, roba da opuscoli aristocratici, uno sterile intellettualismo che non pensa più al suo popolo, che annoia la passione e permette agli incapaci di vivere di teatro. Leonardo Lidi
dal 16 al 21 aprile
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
La ragazza sul divano
di Jon Fosse
regia Valerio Binasco
con Pamela Villoresi, Valerio Binasco, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano
e con Giovanna Mezzogiorno
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro Biondo di Palermo
Durata: spettacolo in allestimento
Una donna di mezza età dipinge il ritratto di una giovane donna accovacciata su un divano. Il momento creativo, accompagnato da un costante senso di inadeguatezza, scatena in lei una ridda di sentimenti contraddittori, sull'onda dei ricordi di un'infanzia tutt'altro che felice.
Valerio Binasco è il principale interprete del teatro di Jon Fosse in Italia, grazie ad allestimenti che rivelano l'influenza del passato sul presente con un'esattezza quasi proustiana. Ama dire di sé l'autore norvegese, classe 1959: «Sono uno scrittore fortemente critico della lingua. Intendo dire che le cose più importanti non possono essere dette (né in un dialogo espresso con il linguaggio quotidiano, né con quello concettuale) – e proprio in questo consiste la mia arte poetica: dire l'indicibile.»
In questo spettacolo una donna di mezza età dipinge un ritratto di una ragazza seduta su un divano, combattendo contro i dubbi sulle proprie capacità artistiche e sull'incapacità di dipingere. L'immagine che la perseguita – quella della giovane accovacciata su un sofà – è l'istantanea di lei stessa da giovane, turbata da mille incertezze.
Binasco esplora magistralmente il modo in cui le ferite psichiche inflitte nell'infanzia non si rimarginano mai del tutto.
dal 26 al 28 aprile
venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
POETICA
poesie di Franco Arminio
con Caterina Carpio, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini
testi e regia Tindaro Granata
produzione Proxima Res
Durata: 70'
Poetica è una mappa "umanografica" dei paesi italiani, un viaggio alla scoperta di luoghi che conservano la memoria della gente che li ha abitati.
Se guardiamo attentamente i paesi delle nostre provincie, vedremo che sono pezzi di vita lasciate lì a invecchiare come l'intonaco di una casa; sono storie di persone, come finestre si aprono e si chiudono al mondo; sono sacrifici e sono gioie, si incrociano come vicoli e strade.
Grazie alla potenza evocativa delle parole di Franco Arminio, poeta e paesologo, riusciamo a ritrovare l'anima di un paesaggio che sta lentamente scomparendo. Forse non sta parlando solo di un paese reale, ma di un luogo che è nell'anima di ognuno di noi.
Attraverso le poesie di Arminio, tornano a vivere personaggi mitologici e personaggi popolari, figure il cui ricordo affiora ancora oggi nei discorsi di chi è rimasto.
La scrittura di Tindaro Granata, vuole essere a servizio della poesia di Franco Arminio, sperimentando un modo originale di far dialogare poesia e drammaturgia teatrale, a volte includendo l'una all'altra, a volte rimanendo separate per unirsi solo attraverso lo spazio vuoto. Poetica è un tentativo di dialogo con i propri paesi, fisici o interiori. C'è bisogno di poesia.
Non limitarti a galleggiare,
scendi verso il fondo
anche a rischio di annegare.
Sorridi di questa umanità
che si aggroviglia su sé stessa.
Cedi la strada agli alberi.
Franco Arminio
dal 4 al 12 maggio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
debutto sabato 4 maggio h 19
Ultimi crepuscoli sulla terra
Liberamente ispirato all'opera letteraria di Roberto Bolaño
Testi tratti da "il terzo reich", puttane assassine, 2666, e altri
Regia, drammaturgia Fabio Condemi
produzione La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello
Ammaliati dalla stupefacente capacità affabulatoria di Bolaño, e dalla sua voce al tempo stesso amabile e ironica, ci addentriamo in un dedalo di luoghi, di segni, di incontri, di libri, di quadri, di sogni, di storie che generano altre storie: un labirinto dove ci aggiriamo frastornati e felici, senza tuttavia sentirci mai perduti. Giacché, pur nel moltiplicarsi vertiginoso degli eventi, dei generi e dei piani temporali, Bolaño sa tenere il suo racconto con mano salda: e il lettore è certo che tutti i nodi che si vanno aggrovigliando si scioglieranno.
Bolaño è contemporaneamente il cronista di una quotidianità assurda, frantumata e inconsapevolmente crudele, e il visionario capace di spingere le situazioni vertiginosamente verso la morte, il sogno, l'attesa di catastrofe, l'allucinazione o il gioco intellettualistico. Di girovagare senza pace tra la crudeltà, il sentimentalismo, le immagini, i desideri e le citazioni del nostro caos giornaliero.
dal 14 al 19 maggio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
Questo è il tempo in cui attendo la grazia
da Pier Paolo Pasolini
con Gabriele Portoghese
drammaturgia e montaggio dei testi Fabio Condemi, Gabriele Portoghese
regia Fabio Condemi
drammaturgia dell'immagine Fabio Cherstich
produzione La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello, Teatro Verdi Pordenone, Teatro di Roma -Teatro Nazionale
Durata: 60'
Biografia onirica e poetica di Pasolini attraverso le sue sceneggiature.
Georges Didi-Huberman nel suo saggio Come le lucciole Scrive: «Tutta l'opera letteraria, cinematografica e persino politica di Pasolini sembra attraversata da momenti di eccezione in cui gli esseri umani diventano lucciole – esseri luminescenti, danzanti, erratici, inafferrabili e, come tali resistenti – sotto il nostro sguardo meravigliato».
I temi dello sguardo e dell'ecfrasi sono centrali in questo lavoro, Si comincia col bambino che vede il mondo, la luce, la natura, sua mamma per la prima volta (Edipo) e si prosegue con lo sguardo antico e religioso sul mondo del Centauro (Medea) e si arriva fino allo sguardo su un'Italia imbruttita dal nuovo fascismo consumista (la forma della città) passando per la "disperata vitalità" presente nel fiore delle Mille e una notte e per la scena della Ricotta nel quale il regista viene intervistato e recita "io sono una forza del passato". I termini "vede", "come visto da", "vediamo", "guarda", "Attraverso gli occhi di..." compaiono molto spesso in tutti i testi scelti e creano questo filo rosso sul tema del vedere che è molto importante in un periodo nel quale la capacità di guardare le cose si è atrofizzata.
Quello che ci interessa esplorare non è il suo cinema (cioè il prodotto definitivo delle sceneggiature) ma il suo sguardo. Uno sguardo che ci riguarda, sempre.
dal 21 al 26 maggio
dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
LA MARIA BRASCA
di Giovanni Testori
con Marina Rocco, Mariella Valentini, Luca Sandri, Filippo Lai
regia Andrée Ruth Shammah
uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah
musiche Fiorenzo Carpi
produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana
Durata: 100'
Testori, grandissimo scrittore che quando ha scritto per il Teatro ha fatto nascere personaggi femminili indimenticabili come non ne esistono nel teatro di prosa, non solo in Italia ma credo nel mondo. Una di queste eccezionali figure è sicuramente quella nata per prima, l'unico personaggio vincente di Testori, quello che grida al mondo la potenza della passione, l'amore per la vita vissuta fuori da ogni costrizione, convenzione, compromesso: è La Maria Brasca. Negli anni '60 fu Franca Valeri a farla esistere sul palcoscenico ma poi, con la mia regia, per anni è stata il grande successo di Adriana Asti e ora, nei cento anni dalla nascita di Testori e nella stagione del Cinquantesimo del Parenti, è necessario un passaggio di testimone per continuare a far vivere sulla scena questa esplosione di energia che ci diverte e ci commuove. Sento, adesso, a trent'anni dalla prima edizione e ventitré dalla ripresa, la necessità di far rinascere "quello" spettacolo, affascinata da quella volontà di Maria di non cedere, di difendere tutto ciò che rappresenta la sua vita e non aver paura di parlare di felicità (uno stato d'animo così prezioso ma assente nel teatro di Testori e così raro nella drammaturgia contemporanea).
È il momento giusto per far rivivere questo capolavoro e questo mio spettacolo così fortunato, per chi non l'ha visto e per quelli che vorranno rivederlo.
Andrée Ruth Shammah
Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello
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Informazioni, orari e prezzi
Biglietteria:
Intero: 25€
Ridotto over 65: 20€
Ridotto Cral/Enti convenzionati: 18€
Ridotto studenti: 16€
Abbonamenti:
Zefiro (7 titoli) € 105 acquista on line
Eolo (8 titoli) € 120
Ponentino (8 titoli) € 120
Abbonamento Danza (4 titoli) € 48
Card libera (6 spettacoli a scelta) € 108
Card love a 2 spettacoli a scelta per 2 persone (4 ingressi) € 72
Da oggi inizierà la nostra campagna abbonamenti, vi invitiamo quindi ad abbonarvi al Teatro Vascello per un'altra stagione da vivere insieme a questo link: www.teatrovascello.it/biglietteria-23-24
Comunque qui a seguire troverete tutte le schede degli spettacoli e vi invito ad andare sul nostro sito:
www.teatrovascello.it/presentazione-stagione-teatrale-2023-2024
per ulteriori approfondimenti e aggiornamenti
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