Dalla prosa sperimentale al realismo magico, dal teatro civile alla clownerie, dalla performance alla narrazione al teatro danza.
Poesia, comicità, impegno, ironia: sguardi critici sul mondo che ci circonda, adattati nelle vesti lunghe e rifinite degli spettacoli o in quelle più brevi, spontanee e suggestive delle demo.

"11 serate del teatro più bello che c'è: quello che puoi vedere da vicino godendo di ogni più piccolo gesto, di ogni più delicata variazione nelle espressioni senza dover usare il binocolo; quello in cui lo spettacolo è dato non solo da ciò che passivamente si vede, ma dalla vicinanza, dalla comunione, dall'esperienza condivisa in un ambiente intimo, che fa battere i cuori all'unisono. E, spesso e volentieri, da una semplicità distillata, che permette il germogliare dello spettacolo interiore. Inevitabilmente il più suggestivo e potente di tutti. Il più bello che c'è."    
- Pietro Dattola, direttore artistico


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13 giugno
teatro trastevere
ore 21.00
in concorso _ prima nazionale

LORENZO GUERRIERI
Esercizi di resurrezione

Sotto la dittatura del "credi in te stesso" ce l'abbiamo il diritto a un attimo di disperazione?

di e con Lorenzo Guerrieri

durata 50'

Niente, è andata così, Lorenzo non ce l'ha fatta. Quella mattina si è svegliato nel suo letto completamente putrefatto. Sarà stata l'ansia, la scarsa capacità autoimprenditoriale, o forse soltanto la dieta sbagliata, fatto sta che di Lorenzo non rimane che uno scheletro. Difficile uscire di casa, per un morto vivente. Difficile raccontare a qualcuno la propria condizione. Più facile perdersi nelle bolge affollate del proprio inferno interiore.

La malinconia è, oggi, completamente censurata, rimossa. La depressione è una colpa individuale che ci marchia a fuoco. La tristezza è fuori moda, è un peccato mortale per cui meritiamo l'esilio e la scomunica sociale. I pessimisti cosmici portano sfiga. Impossibile trovare lo spazio, dentro o fuori di sé, per un po' di sana disperazione. Impossibile coltivare la propria malinconia. Bisogna darsi da fare. Ma non si può rischiare di essere felici per il motivo sbagliato. Meglio farsi cacciare da ogni paradiso. Meglio risorgere nella putrida carne.

Lorenzo Guerrieri nasce nel '91 a Roma. È laureato in Lettere. È attore, autore e regista teatrale. È autore e interprete dello spettacolo Xenofilia (semifinalista al Premio Scenario 2015). Con la Compagnia Fucina Zero è autore, regista e interprete dello spettacolo La Madonna dei Topi (Teatro Basilica, 2022). Con la Compagnia Garbuggino/Ventriglia è attore nel progetto Desiderio (2023), prodotto dal Nuovo Teatro delle Commedie, con il sostegno di Teatro della Tosse e Kilowatt Festival. Con Niccolò Fettarappa Sandri è regista e interprete dello spettacolo Apocalisse Tascabile (vincitore di Inbox 2021, Directon Under 30 2020 e altri premi) e di La Sparanoia (2023), coprodotto da Sardegna Teatro e Agidi, con il sostegno di Armunia, CLAPS, Carrozzerie n.o.t. e Spazio Zut.

14 giugno
teatro trastevere
ore 21.00
in concorso _ prima romana

B.E.A.T. TEATRO / NUOVO TEATRO SANITÀ
La vacca

"A me le vacche che riposano fanno pensare allo stillicidio, a qualcosa che sgocciola, nel silenzio."

di Elvira Buonocore
regia Gennaro Maresca
con Vincenzo Antonucci, Anna De Stefano, Gennaro Maresca
aiuto regia Roberta De Pasquale
costumi Rachele Nuzzo

durata 50'

vincitore Premio Dante Cappelletti 2019
vincitore Premio della critica, Premio della stampa, Premio sezione Teatro, Premio Confine-Corpo di Voci dell'Anima 2021

Estate torrida in un'imprecisata periferia napoletana. Una terra apatica, annientata da una volontà di potenza e sviluppo industriale che non conosce legami né bisogni. Qui due fratelli giovanissimi, Donata e Mimmo, vivono un'esistenza piccola e quasi incosciente, ignota agli adulti. Non arde una passione. Eppure qualcosa accade. Donata rompe il quadro grigio della propria adolescenza semplicemente guardandosi. L'inadeguatezza delle sue forme piccole, di quel seno mai sbocciato e tanto voluto, pongono al centro della scena qualcosa che prima era assente: il desiderio. Fonte inestimabile di eventi è il desiderio, che esplode con l'arrivo di Elia, un uomo misterioso, per il quale Donata cova una passione crescente. Così innescata, la meccanica del desiderio non si può più fermare.  Costruita su una serie di tentativi, La vacca racconta il desiderio e la sua fragile, radicale esistenza fuori dalle logiche del benessere e del potere. Una storia d'amore e di animali i cui corpi, stando al mondo, sono pronti al saccheggio.

B.E.A.T. Teatro è una realtà di ricerca e produzione che lavora tra Napoli e Milano, Beat ricerca un linguaggio che avvicini la gente, che faccia risaltare vividamente l'intento di creare il luogo di unione tra gli uomini. "Vogliamo conoscere il nostro pubblico e per questo mettiamo a frutto le nostre abilità. Vogliamo scoprire qual è il lato crudele del nostro teatro o se, piuttosto, si rivela un teatro della delicatezza, in che misura vuole essere povero, quali sono gli impulsi. Cerchiamo un teatro che giochi con i ruoli dell'essere umano. Crediamo in tutti i termini e a tutte le forme per dire anima.".

15 giugno
teatro trastevere
ore 21.00
in concorso _ prima romana

I FRANCHI / TEDACÀ
Che si trovino male

Un inno al pensiero critico, al valore della divergenza, all'immaginazione che esce fuori dal seminato.

di e con Giulia Angeloni
regia Francesca Cassottana
musiche dal vivo Simone Arlorio
scenografia e disegno luci Andrea Gagliotta
costumi Alice Delfino

durata 70'

finalista Premio Lidia Petroni 2018
vincitore residenza Periferie Artistiche al Premio Giovani Realtà del Teatro 2018
selezione Sala Solidale Proxima Res 2021
selezione seconda fase Inbox Verde 2022

Roma, anni 60. Lara ha 24 anni, è appena arrivata dalla Sardegna e si ritrova a fare la maestra in una classe di borgata. Nel villaggio di baracche dove va a cercare le bambine che non si presentano in classe scopre un'umanità marginale e sorprendente. E' così che si trova a sperimentare un modo nuovo di fare scuola, in cui lo scambio e l'apprendimento sono reciproci e attraverso cui le alunne, dal sentirsi gli scarti di una scuola e di una società che le rifiuta, intraprendono pian piano un percorso verso la consapevolezza e la dignità. Che si trovino male è uno spettacolo che vuole aprire una riflessione sul tema dell'educazione come atto politico e idea di società.  Parte da due anni di indagine sul campo, nel tentativo di raccogliere storie e memorie di maestri coraggiosi che hanno portato innovazioni in ambito educativo, guidati da visioni forti. È anche un auspicio alla possibilità di trovarsi stretti, scomodi, nella realtà così com'è, di mettere in discussione l'esistente e guardare oltre per immaginare qualcosa di nuovo. È un racconto che parla di memoria ma anche di futuro e di utopie. Qualsiasi proposta pedagogica porta con sé un'idea di cittadino futuro, quindi una visione del mondo. Parlare di educazione apre ad una riflessione su come vogliamo immaginare il futuro e su come finora è stato immaginato per noi.

La compagnia I Franchi vede nel suo organico diverse personalità e creatività: una regista e attrice, un'attrice e autrice, una visual designer, una compositrice e sound designer, un'illustratrice e street artist, un set e lighting designer. Ad oggi le produzioni attive sono due: gli spettacoli "Che si trovino male" e "Frida, un nastro intorno alla bomba". Entrambi partono da ricerche storiche e documentarie con l'intento di confrontarsi con le dinamiche del nostro contemporaneo e parlare alla comunità.

DoveComeQuando in distribuzione!
le nostre proposte per la prossima stagione estiva e invernale

IL VIAGGIO

Una migrante di oggi, una migrante di ieri
La stessa stazione, lo stesso treno da prendere
Partiamo. Arriviamo. Siamo in transito. Tutti. Sempre.

"Mi guarda, si avvicina. Io non la conosco, non l'ho mai vista.
Che vuole da me?"

Testo vincitore del Premio di drammaturgia DCQ - VII edizione
Spettacolo finalista del Premio Mauro Rostagno 2021 - III edizione

di Paolo Bignami
regia Pietro Dattola
con Alessandra Aulicino, Flavia Germana de Lipsis
elementi di scena Alessandro Marrone

CASCANDO!

Un atto unico ironico-esistenziale
Tema: La fine
Svolgimento: in caduta! Più o meno libera.
Commento sonoro: per lo più Disco.

"Bisogna mettere un punto.
Bisogna che le cose finiscano.
Si chiama coraggio."

Dall'autore vincitore del Premio internazionale Flaiano under 30, Oddone Cappellino, Premio europeo di drammaturgia, CTAS Oltreparola, Matilde di Canossa-Corte Ospitale

Premio alla recitazione al Festival DOIT 2022

scritto e diretto da Pietro Dattola
con Flavia Germana de Lipsis

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