"L'Avaro" di Moliere nella traduzione, riduzione e regia in 2 atti di Fabio Gravina
"L'avaro" è una commedia in prosa in cinque atti scritta e rappresentata da Molière a Parigi al Palais-Royal il 9 settembre 1668 e poi venne pubblicata nel 1669. È ispirata all'Aulularia di Plauto, sia in alcuni dei meccanismi più importanti della trama, sia per la caratterizzazione psicologica dell'avaro. Arpagone, il vecchio protagonista, è a dir poco odiato dai suoi due figli, Cleante ed Elisa. Cleante lo odia perché Arpagone vuole sposare la giovane e povera Marianna che lui segretamente ama; Elisa, invece, lo detesta perché vuole darla in sposa all'anziano Signor Anselmo ,che è disposto a prenderla senza alcuna dote. Cleante ,ruba la cassetta dove lo stizzoso Arpagone tiene tutti i suoi averi, pensando di usarla come merce di scambio con il padre per avere Marianna. Mastro Simone, acerrimo nemico di Valerio ,accusa quest'ultimo di aver rubato la cassetta. Tutto s'aggiusta con l'arrivo del ricco Anselmo che, invece di chiedere ufficialmente la mano di Elisa, riconosce nella bella Marianna e nell'intendente Valerio i suoi figli, che credeva da tempo morti in un naufragio. Convolate a giuste nozze le due coppie, Arpagone ritroverà il suo tanto bramato ed adorato tesoro. In questa commedia Molière riesce magistralmente a ridicolizzare all'estremo l'avarizia e la totale mancanza di sentimenti del vecchio Arpagone rendendole drammaticamente amare.

Teatro Prati
via degli Scipioni 98
0639740503

Dove e quando

Potrebbe interessarti in Spettacoli