Elemento estravagante del Gruppo '63, Enrico Filippini è stato filosofo, scrittore, traduttore, redattore editoriale e, come lo definì Umberto Eco, "inviato un poco speciale" delle pagine culturali di Repubblica, chiamato da Eugenio Scalfari fin dalla fondazione del quotidiano. Come inviato culturale seppe «tastare il polso di un'epoca». E dialogò con tutti i personaggi di rilievo della cultura europea di quegli anni (1976-1988).

Nella stanza di una clinica, in penombra, un padre e una figlia si abbracciano e iniziano a raccontarsi pezzi di vita. Sono i giorni della memoria e della leggerezza, ritmati da visite continue al capezzale di un raffinato intellettuale svizzero-italiano. Il loro dialogo viene ogni tanto interrotto o ritmato da una voce letteraria che racconta immagini e pensieri di un tempo trascorso. Lui è Enrico Filippini, 55 anni, scrittore, germanista, traduttore, una Firma che ha saputo illustrare il giornalismo culturale italiano. Lei è Concita Filippini, che dopo anni si ritrova accanto al padre, tanto cercato e amato. E per lui, in quei giorni, sarà persino bello ripercorrere le orme di ragazzo, rivedere scorci di vita vissuta, ricordare una società per la quale "Cultura" suonava come una parola importante, forse la più importante di tutte. Lo spettacolo si propone, a 25 anni dalla sua morte, per ricordare Filippini e far risentire la sua voce.

L'ULTIMO VIAGGIO

La verità di Enrico Filippini
Regia Marco Solari

drammaturgia di Giuliano Compagno e Concita Filippini
con Xhilda Lapardhaja, Marco Solari, Alessandra Vanzi
disegno luci di Luca Storari
colonna sonora OASI Studio, Roma
produzione Terre Vivaci col patrocinio dell'Istituto Svizzero di Roma

Informazioni, orari e prezzi

Ore 21.00

Biglietti 10 euro

Info e prenotazioni:
065881021
promozione@teatrovascello.it

Dove e quando

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