Dal 19 al 30 marzo sul palco del Teatro Argentina Valerio Binasco torna da interprete e regista ad affrontare uno dei capolavori di Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d'autore, il testo che meglio ha saputo indagare le contraddizioni della scena e del teatro attraverso l'incontro-scontro tra parole e regia, finzione e vita reale.
Dopo Il piacere dell'onestà, il regista sceglie un classico senza tempo che nutre e rinvigorisce infondendo nuova linfa allo spirito sagace e corrosivo del testo, amplificando il tema della ricerca di un senso nel fare teatro. Nell'esplorare la vicenda di una famiglia devastata, Valerio Binasco intercetta i fragili fili che reggono i rapporti umani tra le varie componenti di quel nucleo in crisi, risvegliando una struttura narrativa decostruita dall'autore stesso e rimandando alla vera sostanza dell'essere umano, e così a quella dell'attore, che da millenni cerca di rappresentare la più intima essenza della collettività.
Al centro della messa in scena si staglia il rapporto tra arte e vita, essere umano e attore, messi in crisi da una società e da un'industria culturale sempre più legate al denaro. Mentre, sullo sfondo di un mondo piccolo-borghese, quello di Pirandello, l'uomo e la maschera si fondono sulla contrapposizione tra l'illusoria adesione a forme sociali precostituite. Proprio nella storia di questo nucleo familiare spezzato, il regista ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica; infatti, nelle sue regie più recenti, Valerio Binasco pone l'attenzione sulla dissoluzione e le implicazioni che questo fallimento riflette sulla struttura sociale, mettendo in relazione la tradizione nordica dell'ultimo secolo (Strindberg, Fosse) con la drammaturgia del Premio Nobel siciliano.
«Il primo pensiero è che questo sia un testo concepito per sorprendere e spiazzare. Quindi bisogna trovare un modo per far sì che continui a sorprendere e spiazzare. Anche se dobbiamo accontentarci di un effetto attenuato dal tempo: i Sei personaggi sono diventati un classico, con una trama e una forma scenica ormai risapute. Ma questa non deve essere una scusa per farne un pezzo museale sui vizi del teatro d'altri tempi, stravagante ma non troppo, o, peggio – almeno per il gusto di chi scrive queste note –, un dramma filosofico il cui centro di interesse consista solo nella gara di intelligenza tra chi filosofeggia e chi cerca di raccapezzarsi senza capire niente di ciò che sostiene il suo interlocutore – commenta il regista Valerio Binasco – Se devo dire la verità, i sei personaggi suscitano in me una certa antipatia. Nonostante l'untuosa cortesia del Padre, che fa da portavoce ufficiale della famiglia, è indubbio che questi sei strani individui soffrono di un grande senso di superiorità nei confronti degli attori e del pubblico. Ma è necessario essere indulgenti con loro, perché soffrono anche di qualcos'altro. Soffrono per la loro vita, che è stata ed è un inferno. E non si vede né fine né redenzione per loro, perché, in quanto esseri letterari, sono immortali. Il loro dolore avrebbe un minimo di tregua soltanto se qualcuno mettesse in scena la loro storia. Così come certi dannati danteschi straziati dal vento, hanno un po' di sollievo solo quando esso "si tace" per qualche momento. Ma qui non si può. L'autore del loro dramma ha buttato la sua commedia nel cestino e l'autore dei Sei personaggi ha optato per un finale senza risoluzione, lasciando che i suoi protagonisti mancati vengano come risucchiati fuori dal palcoscenico da una malìa che li vuole vagabondi per sempre, di teatro in teatro, a supplicare d'esser messi dentro un copione. Pirandello scrive un dialogo filosofico grottesco nel quale innesta una trama sfilacciata e ricca di spunti emotivi. Ma nessuno sviluppo drammatico compone una vera storia. Il mio spettacolo prende atto di questa noncuranza dell'autore, ma rivendica il piacere di affidarsi a schemi semplici come il plot e il sub-plot. Anche se Pirandello pare non curarsene, il plot, la trama principale, c'è. Ed è quello che vede una compagnia di attori in profonda crisi creativa. Sia gli attori che il Regista-Direttore sembrano non capire più nulla di quello che stanno facendo. Questa compagnia presenta i sintomi di una malattia molto grave, diffusa nel mondo come una catastrofe, ovvero il degrado dell'arte teatrale. Pirandello, che voglia rivelarcelo o no, scrive questa commedia guardando dritto negli occhi il Teatro del suo tempo e dicendogli: stai morendo. Veniamo adesso a quel che vorrei fare io. Per me il plot principale, ovvero quello della crisi di una compagnia, è importante. Questa crisi si incarna quasi totalmente nel Regista-Direttore. Lui è il medium. La compagnia dei giovani attori, che percepisce di vivere un'epoca di crisi del teatro, è a sua disposizione. Farebbero di tutto per lui; e per sé stessi. Questi attori non sono per noi i citrulli incapaci di Pirandello, attori e attrici annoiati e in ritardo, stupidi, fatui, senza alcun interesse per quel che fanno. La nostra compagnia è fatta di giovani – interpretati dalle ragazze e dai ragazzi della Scuola per Attori del Teatro Stabile, giovanissimi davvero, nei primi anni della loro formazione – che, con il loro entusiasmo e la loro ingenuità, a volte anche la loro acerbità e goffaggine, sono attenti e sensibili. E queste loro qualità fanno percepire ancora più acutamente nell'animo del Regista-Direttore il disagio della sua inadeguatezza. Il Regista-Direttore, in prospettiva contemporanea, vive la crisi di insensatezza del fare teatro oggi. Non sa più cosa deve fare. Sa solo che per salvarsi la vita deve comunque fare qualcosa».
Il capolavoro pirandelliana ha segnato l'inizio del teatro contemporaneo in Italia, continuando a mantenere intatto il conflitto tra sostanza e ruolo sociale, il suo potere dirompente e la sua capacità di interrogare il pubblico. Pur sapendo tutto dei Sei personaggi, fin dal tumultuoso esordio al Teatro Valle di Roma, il 9 maggio 1921, con un'accoglienza inizialmente polemica, l'opera lasciò rapidamente il passo a un successo internazionale, ancora oggi immutato.
Teatro Argentina
19 - 30 marzo 2025
Sei personaggi in cerca d'autore
da Luigi Pirandello
regia Valerio Binasco
con (in o.a.) Sara Bertelà, Valerio Binasco, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Jurij Ferrini
e con Alessandro Ambrosi, Cecilia Bramati, Ilaria Campani, Maria Teresa Castello, Alice Fazzi,
Samuele Finocchiaro, Christian Gaglione, Sara Gedeone, Francesco Halupca,
Martina Montini, Greta Petronillo, Andrea Tartaglia, Maria Trenta
scene Guido Fiorato
costumi Alessio Rosati
luci Alessandro Verazzi
musiche Paolo Spaccamonti
suono Filippo Conti - aiuto regia Giulia Odetto
assistente regia e drammaturgia Micol Jalla - assistente scene Anna Varaldo
assistente luci Giuliano Almerighi - foto Virginia Mingolla
produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Orari spettacoli: prima, martedì, venerdì ore 20.00 I mercoledì, sabato e giovedì 20 marzo ore 19.00 I giovedì e domenica ore 17.00
Informazioni, orari e prezzi
FONDAZIONE TEATRO DI ROMA
TEATRO ARGENTINA_ Largo di Torre Argentina, 52 - 00186 Roma _ www.teatrodiroma.net
Biglietteria Teatro di Roma: tel. 06.684.000.311 _ email biglietteria@teatrodiroma.net
Biglietti: da € 40 a € 25 | con TdR Card € 132: 6 ingressi al Teatro Argentina o 12 ingressi al Teatro India e Torlonia
Orari spettacoli: prima, martedì, venerdì ore 20.00 I mercoledì, sabato e giovedì 20 marzo ore 19.00 I giovedì e domenica ore 17.00 I lunedì riposo_ Durata spettacolo: 1 ora e 45 minuti
UFFICIO STAMPATEATRO DI ROMA:
Amelia Realino: tel. 06. 684 000 308 I 345.4465117 _ e mail: ufficiostampa@teatrodiroma.net
Raffaella Tramontano: 06. 684000408 | 3928860966 _ e mail raffaella.tramontano.ext@teatrodiroma.net
Dove e quando
Potrebbe interessarti in Spettacoli

L'ho vista prima IO
La CIS torna in scena con una nuova irresistibile commedia tutta anni '80!
In città

Circo Ideale
Il Circo torna a Villa De Sanctis con otto appuntamenti nel fine settimana
Villa De Sanctis



Liveplay - Coldplay Experience
Un'esperienza che rende omaggio all'universo Coldplay con passione, cura e spettacolarità
Teatro Olimpico

Lo Spazio in Versi
Poesia e Canzone d'Autore si incontrano nel ciclo di incontri
Teatro di Villa Torlonia

Amano Corpus Animae
La più grande mostra europea dedicata a Yoshitaka Amano
Museo di Roma Palazzo Braschi


Waiting 4... Hip-Hop Cine Fest 2025
Festival Internazionale del Cinema Hip Hop
In città

49 sfumature di giallo
Una vera esperienza di escape room a teatro
Teatro de' Servi