La presente edizione di “Tre sorelle Tre”, al di là di un’analisi del malinteso che non spetta al “teatro teatrante”, si sofferma in particolare su quella che è stata definita la “malinconia cechoviana”, cercando di individuarne una variabile che non perde di vista le “regole” del vaudeville. Ecco dunque la scelta di premere il pedale sulle possibilità offerte da una scrittura ricchissima di spunti musicali, di canzonette popolari, di interiezioni ritmiche, di motivi poetici canori e di filastrocche. Commedia con musiche tutta al femminile ma non priva di intrusioni sui “caratteri” maschili, “Tre sorelle Tre” si fonda sulle storie parallele di tre frustrazioni amorose: quella di Irina, che ha deciso di sposarsi senza nessuna partecipazione affettiva e si vede sollevata dall’obbligo proprio dal non amato rivale del suo non amato bene; quella di Mascia, moglie infelice, che assiste desolata ed impotente alla partenza del suo amante dalla sperduta cittadina russa in cui risiede con le sorelle; infine quella di Olga, professoressa di ginnasio oppressa da una perenne emicrania e amata senza speranza dal cognato “cocu”. Cechov osserva queste delusioni amorose con divertito distacco, ed è su questo schema, fondato sulle reiterazioni paradossali e sulle trasformazioni umoristiche della materia drammatica del testo, che si vuole liberamente e senza il timore di scivolate parodistiche fermare l’attenzione. D’altra parte, quando ci si imbatte in Cechov, è difficile sfuggire alla logica del paradosso, come suggeriva Leonid Andreev: “ Ho letto “Tre sorelle”…Risultato incredibile: pianti, tristezze, e invece che straordinaria allegria e voglia di vivere ispira, questo testo! ”
Mario Moretti
Racconta Stanislavskij che alla fine della prima lettura delle tre sorelle gli attori piangevano ed esclamavano “che dramma, che tragedia” a tali parole Cechov si rabbuiò si rattristò e uscì dal teatro, aveva scritto un vaudeville e gli attori lo prendevano per dramma. Di aneddoti simili è cosparso il cammino teatrale di Cechov e non so se colpisca di più la sua insistenza nell’annunciare nuovi lavori comici (“sto finendo una specie di farsa” annunciava al mondo mentre stava ultimando “Il giardino dei ciliegi”) o la sua inflessibile scomunica agli allestimenti troppo drammatici dei suoi testi. E’ chiaro che il grande autore russo vedeva nelle pieghe della sua scrittura squarci di divertimento e comicità. Per questo l’idea drammaturgica di Mario Moretti di titolare all’interno delle “Tre Sorelle” un percorso che ne esaltasse l’aspetto comico mi è sembrata un’occasione per restituire al grande autore russo quel connotato originale di divertimento e leggerezza insito nei suoi testi. “Tre sorelle Tre” è sostanzialmente la storia delle tre sorelle cechoviane, qui però tutto è evocato, alluso ed animato da loro stesse come un grande gioco di teatro nel teatro. Le musiche di Antonio Di Pofi suggeriscono di volta in volta canzoni e balletti, sollecitano il racconto verso un’ulteriore leggerezza. Le “Tre sorelle tre” non andranno mai a Mosca e in questo desiderio vano sfioriranno la loro bellezza e la loro gioventù ma l’amarezza di un destino amaro verrà alleviata dalla comicità e dal divertimento.
Beat 72
TRE SORELLE TRE
Vaudeville di Mario Moretti
liberamente tratto da “Tre sorelle” di Anton Cechov
con in ordine alfabetico
Alessia Franchin (Irina) Beatrice Gregorini (Mascia) Tiziana Scrocca (Olga)
Regia Claudio Boccaccini
Musiche Antonio Di Pofi
Informazioni, orari e prezzi
Teatro Nuovo Colosseo
dal martedì al sabato ore 21,00 – domenica ore 17,30
Info: teatro 06/7004932 - Chiara Boccaccini 3391292643
BIGLIETTI: Ingresso € 12,00 – Ridotto € 10,00 – tessera associativa € 3,00
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