Poco più di un anno fa, Michele ed Enzo Gentile insieme a Giovanni Vernassa, con il sostegno di Banca del Fucino, hanno rilevato il Teatro Parioli, affidando la direzione artistica a Piero Maccarinelli. Dopo una prima stagione in cui i fattori esterni dettati dalla pandemia sembravano voler funestare ogni programma, oggi il Teatro Parioli, forte dell'aver ottenuto una capienza media del 70%, vince la sua scommessa e presenta la seconda stagione, una stagione particolarmente importante, ricca di eventi, incentrata su spettacoli che abbiano una valenza culturale ma allo stesso tempo richiamino un pubblico sempre più vasto e diversificato.
Michele Gentile, Direttore Generale del Teatro Parioli - afferma "Il Parioli torna in scena. E lo fa con una seconda stagione ricca di appuntamenti. La prima stagione è stata quella della partenza; questa seconda rappresenta il consolidamento del lavoro svolto con una ricchezza in più: il Parioli è ora un Centro di produzione teatrale. Una sfida? Sicuramente sì. Con la consapevolezza che il riconoscimento del valore del nostro teatro da parte del MIC aumenta il nostro impegno e la nostra voglia di corrispondere la commozione e l'entusiasmo che i lavoratori e il pubblico ci hanno riservato. Un ringraziamento particolare va al MIC e al Ministro Franceschini e al Segretario generale Salvatore Nastasi"
Cinque saranno le produzioni del Parioli in questa stagione: Il Colpevole, Fred!, Il Figlio, Lo stato delle cose e la ripresa di Manola.
"Sperando di esserci lasciati alle spalle gli esiti della pandemia che ha colpito molte compagnie la scorsa stagione – afferma il Direttore Artistico Piero Maccarinelli - ripartiamo e torniamo in scena con la voglia di rendere ancora più stretti i legami con il nostro pubblico che ci ha affettuosamente seguito nella stagione appena conclusa. Ripartiamo da spettacoli di grande qualità affiancando a questa stagione principale di otto spettacoli, una rassegna di altri undici spettacoli nella sezione Altri Percorsi, dalla tenitura di una settimana dal mercoledì alla domenica, spettacoli tutti protesi a far sorridere o piangere nella certezza che possano esserci anche importanti momenti di riflessione, divertimento o approfondimento. La stagione principale si caratterizza per l'ecclettismo delle proposte, molte delle quali mirano ad un sano e rilassante divertimento ma che mai prescinde dalla qualità degli interpreti e delle regie.
Anche quest'anno il Nuovo Teatro Parioli prosegue la collaborazione con il Comune di Avezzano e il Teatro dei Marsi che sarà la seconda sede del neonato Centro di produzione dove verranno effettuate gli allestimenti e dove debutteranno tutti gli spettacoli di nostra produzione.

Per il secondo anno consecutivo la nostra società si occuperà dell'organizzazione della stagione di prosa dopo il successo di quella appena trascorsa. Proseguiranno e verranno implementati gli incontri con gli attori e l'organizzazione di stage per la formazione di nuovi attori e tecnici. Approfittiamo dell'occasione per ringraziare il Comune di Avezzano nelle persone del Sindaco Gainni Di Pancrazio, del vice sindaco Domenico Di Berardino e dell'Assessore alla cultura Pierluigi Di Stefano.

Il Teatro aprirà con una rassegna di spettacoli proposta dalle più prestigiose compagnie di teatro ragazzi con: Il sogno di tartaruga (24 e 25 settembre), Il Lupo e i sette capretti (1 e 2 ottobre) Pinocchio (8 e 9 ottobre), Rime insaponate (15 e 16 ottobre).

Continua la contaminazione fra teatro, cinema, musica e letteratura che fin dagli inizi è stata la nostra cifra di presentazione. In questa direzione proponiamo "La cultura specialmente":
Nessun Dorma, sei appuntamenti sull'opera lirica a cura di Maite Carpio Bulgari prodotto da Garbo S.r.l. e Rai Teche;
Concerti in collaborazione con Fonoprint Studios con l'obiettivo di portare al teatro una proposta musicale pop giovane e di qualità;
Pallida Madre, Tenera Sorella quattro importanti letture di testi inediti in lingua tedesca a cura dell'Istituto Italiano di Studi Germanici a cui parteciperanno attori importanti insieme a neodiplomati di Centro Sperimentale di Cinematografia e Accademia Nazionale Silvio D'Amico.
I Lunedì Letterari con incontri organizzati dagli autori dell'accademia Molly Bloom diretta da Leonardo Colombati: La guerra dei libri, Il giro della musica in 80 minuti e presentazioni.
Proseguirà anche il rapporto con Centro Sperimentale di Cinematografia e Accademia Silvio D'Amico con due spettacoli finali che chiudono la stagione. Continueranno inoltre le attività di formazione e stage, i corsi per ragazze e ragazzi che vogliano conoscere da vicino, studiare e praticare l'arte e il mestiere dell'attore. In fine con l'apertura del Bistrot del Teatro, dotato di postazioni wi-fi , auspichiamo di rendere sempre di più IL PARIOLI una casa per il nostro pubblico".

La stagione del Parioli vede in scena Ale e Franz con il nuovo imperdibile spettacolo ATTI SCENICI IN LUOGO PUBBLICO, regia di Alberto Ferrari (26 ottobre - 6 novembre). Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Paola Barale sono i protagonisti della travolgente commedia SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA versione italiana di Iaia Fiastri (23 novembre-11 dicembre). FRED! di Matthias Martelli con la regia Arturo Brachetti vede protagonisti Roy Paci e Matthias Martelli ed è l'attesissimo spettacolo omaggio a Fred Buscaglione (26 dicembre 2022-08 gennaio 2023). IL FIGLIO di Florian Zeller, traduzione e regia Piero Maccarinelli vede in scena un cast di eccellenza quale Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini (25 gennaio-05 febbraio). Massimo Ghini, Paolo Ruffini saranno i protagonisti della brillante commedia QUASI AMICI adattamento e regia Alberto Ferrari (15-26 febbraio). Arriverà anche tutta la grande energia di Riccardo Rossi con RICCARDO ROSSI ON STAGE, regia di Cristiano d'Alisera (8 - 19 marzo). Attesissimo Giulio Scarpati che porta in scena IL TEATRO COMICO di Carlo Goldoni, adattamento e regia Eugenio Allegri (19 -30 aprile). Una importante novità con lo spettacolo LO STATO DELLE COSE, il nuovo lavoro scritto e diretto da Massimiliano Bruno che sarà invece in scena dal 3 -21 maggio.

La stagione di Altri Percorsi vanta una serie di spettacoli di grande valore ed avrà inizio con IL COLPEVOLE scritto e diretto Emanuela Giordano (19 – 23 ottobre). Peppe Barra con Lalla Esposito saranno i protagonisti di NON C'È NIENTE DA RIDERE di Lamberto Lambertini e Peppe Barra, regia Lamberto Lambertini (9 – 13 novembre). Gianpaolo Gambi porta in scena il GIANPAOLO GAMBI SHOW (16 – 20 novembre). Sarà poi la volta di EDIPO RE, UNA FAVOLA NERA da Sofocle, uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (14-18 dicembre). Fausto Cabra, Viola Graziosi, Alessandro Bandini, Ola Cavagna saranno i protagonisti di AGNELLO DI DIO di Daniele Mencarelli, regia Piero Maccarinelli (11-15 gennaio). SETTIMO SENSO - Moana Pozzi di Ruggero Cappuccio con la regia Nadia Baldi vede invece protagonista Euridice Axen (18-22 gennaio). Euridice Axen sarà nuovamente protagonista con Giuseppe Cederna di ZIO VANJA di Anton ?echov, adattamento e regia Roberto Valerio (8 – 12 febbraio). DIO È MORTO E NEANCHE IO MI SENTO TANTO BENE è lo spettacolo che vede protagonista Tullio Solenghi & Nidi Ensemble (01-05 marzo). Le EBBANESIS Serena Pisa e Viviana Cangiano in COSÌ FAN TUTTE liberamente tratto dall'opera di Mozart, elaborazione musicale e arrangiamenti Leandro Piccioni e Mario Tronco, libretto di Andrej Longo, regia Giuseppe Miale di Mauro (22- 26 marzo).

La sezione Altri percorsi si conclude con due appuntamenti di Teatro danza: GELSOMINA DREAMS, un omaggio a Federico Fellini della compagnia blucinQue , regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi (29 marzo- 2 aprile) e lo Spellbound Contemporary ballet in ROSSINI OUVERTURES musiche Gioachino Rossini, regia e coreografia Mauro Astolfi (12 – 16 aprile).

Siamo felici di aver festeggiato i 40 anni del Maurizio Costanzo Show con 6 puntate nella stagione appena trascorsa e con 8 nella prossima.

Ringraziamenti:

Banca del Fucino – Banca del Fucino e? una banca romana fondata nel 1923 da Giovanni Torlonia per finanziare attività economiche nei territori interessati dalla bonifica del lago del Fucino. Nel corso degli anni Banca del Fucino e? diventata una delle realtà bancarie di riferimento della capitale riuscendo a mantenere la propria indipendenza rispetto ai grandi gruppi bancari che negli ultimi anni hanno incorporato le principali banche della citta?. La Banca del Fucino e? particolarmente sensibile alla tutela e alla promozione della cultura con particolare attenzione al territorio in cui la Banca e? radicata. L'impegno della Banca del Fucino a favore della cultura si e? tradotto nel 2020 con l'accordo con ISP-Imprese Stabili Produzione Spettacolo e Banca del Fucino al fine di sostenere concretamente il patrimonio artistico ed economico rappresentato dal teatro e dal mondo dello spettacolo più? in generale.

STAGIONE TEATRALE 2022/2023

Altri percorsi
19 – 23 ottobre 2022
IL COLPEVOLE
scritto e diretto Emanuela Giordano

26 ottobre - 6 novembre 2022
Ale e Franz
ATTI SCENICI IN LUOGO PUBBLICO
di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari
Regia di Alberto Ferrari
Produzione Il Parioli

Altri percorsi
9 – 13 novembre 2022
Peppe Barra con Lalla Esposito
NON C'È NIENTE DA RIDERE
di Lamberto Lambertini e Peppe Barra
regia Lamberto Lambertini

Altri percorsi
16 – 20 novembre 2022
Gianpaolo Gambi
GIANPAOLO GAMBI SHOW
Ideato e diretto da Gianpaolo Gambi

23 novembre-11 dicembre 2022
Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Paola Barale
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA
versione italiana di Iaia Fiastri
regia originale di Pietro Garinei nuova messa in scena di Luigi Russo

Altri percorsi
14-18 dicembre 2022
Ferdinando Bruni
EDIPO RE. UNA FAVOLA NERA
da Sofocle
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

26 dicembre 2022-08 gennaio 2023
Roy Paci, Matthias Martelli  
FRED!
di Matthias Martelli
regia Arturo Brachetti

Altri percorsi
11-15 gennaio 2023
Fausto Cabra, Viola Graziosi, Alessandro Bandini, Ola Cavagna
AGNELLO DI DIO
di Daniele Mencarelli
regia Piero Maccarinelli

Altri percorsi
18-22 gennaio 2023
Euridice Axen
SETTIMO SENSO - Moana Pozzi
di Ruggero Cappuccio
regia Nadia Baldi

25 gennaio-05 febbraio 2023
Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini
IL FIGLIO
di Florian Zeller
traduzione e regia Piero Maccarinelli

Altri percorsi
08-12 febbraio 2023
Giuseppe Cederna, Euridice Axen
ZIO VANJA
di Anton ?echov
adattamento e regia Roberto Valerio

15-26 febbraio 2023
Massimo Ghini, Paolo Ruffini
QUASI AMICI
adattamento e regia Alberto Ferrari

Altri percorsi
01-05 marzo 2023
Tullio Solenghi & Nidi Ensemble
DIO È MORTO E NEANCHE IO MI SENTO TANTO BENE
Le parole del genio Woody Allen immerse nella sua musica

08 - 19 marzo 2023
Riccardo Rossi
RICCARDO ROSSI ON STAGE
di Riccardo Rossi
regia di Cristiano d'Alisera

Altri percorsi
22- 26 marzo 2023
EBBANESIS Serena Pisa e Viviana Cangiano
COSÌ FAN TUTTE
liberamente tratto dall'opera di Mozart
elaborazione musicale e arrangiamenti Leandro Piccioni e Mario Tronco
libretto di Andrej Longo
regia Giuseppe Miale di Mauro

Altri percorsi
29 marzo -2 aprile 2023
Compagnia blucinQue
GELSOMINA DREAMS
omaggio a Federico Fellini
regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi

Altri percorsi
12-16 aprile 2023
Spelbound Contemporary Ballet
ROSSINI OUVERTURES
musiche Gioachino Rossini
regia e coreografia  Mauro Astolfi

19 -30 aprile 2023
Giulio Scarpati
IL TEATRO COMICO
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Eugenio Allegri

3 -21 maggio 2023
Massimiliano Bruno
LO STATO DELLE COSE
scritto e diretto da Massimiliano Bruno
Altri percorsi
19 – 23 ottobre 2022
Il colpevole
di Emanuela Giordano
musiche dal vivo
dieci attori in scena
Produzione Il Parioli

Dobbiamo trovarlo e distruggerlo il colpevole. Il nostro accanimento va giustificato: troppo grasso o troppo magro, troppo timido, troppo intelligente, straniero o "diverso", comunque indifeso, comunque minoranza. Basta niente. La vittima è colpevole di esistere. Colpevoli sono stati gli ebrei, andavano eliminati. Colpevoli le minoranze etniche, gli indiani d'America, i curdi, gli armeni, gli omosessuali, i "negri" bruciati vivi dal KKK, in nome di una supremazia di razza che ogni tanto riemerge come una spora tossica dal nostro inconscio di carnefici, travestiti da bravi padri di famiglia. Le donne, tutte, portatrici del peccato originale, sono colpevoli da sempre. L'illusione di una razza umana, comparsa sulla terra, ad immagine e somiglianza di un Dio benevolo, è tramontata da tempo. L'evoluzione della specie ci ha portato progresso, scoperte, la democrazia, l'uguaglianza (almeno a parole), ma il nostro immaginario, il nostro inconscio è abitato ancora da mostri che si risvegliano quando dorme la ragione. E succede sempre più spesso, in ogni luogo della terra, come se non potessimo fare a meno di accanirci sul nostro prossimo. "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te", è un pensiero rivoluzionario molto difficile da mettere in pratica. Lo dimostrano le guerre in atto, la violenza efferata contro cittadini inermi, bambini, donne, anziani. Lo dimostrano gli stermini che avvengono nelle scuole americane da parte di ragazzi isolati, bullizzati, emarginati che si accaniscono, a loro volta, su chi non può difendersi. Che cosa ci racconta tutto questo? E cosa possiamo fare? Parlarne è necessario. Se si riesce a farlo, anche con l'uso provocatorio del paradosso e dell'autoironia meglio ancora, perché certi linguaggi colpiscono al cuore ma non lasciano morti a terra.

La storia

Hanno tentato di dar fuoco ad un barbone che dormiva sotto i portici davanti ad una scuola della nostra città. Alcuni studenti hanno visto due loro compagni mentre infastidivano la vittima. Sono loro i responsabili? Non ci sono prove ma all'interno dell'Istituto si verificano spesso atti di violenza ad opera di quegli stessi ragazzi e di altri loro complici che agiscono anche attraverso i social. Alcuni alunni, insieme ai loro professori, propongono un'assemblea aperta, a cui sono invitati tutti, ragazzi, docenti, genitori, cittadini. Non si vuole fare giustizia sommaria o additare pubblicamente i colpevoli, l'assemblea servirà a confrontare idee ed esperienze. Lo spettacolo racconta questo momento di autogestione, dove una comunità si esprime, si confessa, si confronta animatamente. Emergono complicità e connivenze. Con coraggio si comincia finalmente a parlare e soprattutto ad ascoltare senza pregiudizi nel disperato tentativo di colmare un vuoto, di ritrovare un senso.

26 ottobre - 6 novembre 2022
Ale e Franz in
ATTI SCENICI IN LUOGO PUBBLICO
di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari
Regia di Alberto Ferrari
Produzione Il Parioli

Dopo il clamoroso successo della passata stagione teatrale, Ale e Franz tornano al Teatro Parioli con il nuovo spettacolo Atti Scenici In Luogo Pubblico, con la regia di Alberto Ferrari.

Uno spettacolo da vivere e ridere insieme tra passato presente e futuro. Uno spettacolo comico, divertente che mette in luce le nostre qualità ma soprattutto i nostri difetti e le nostre contraddizioni.
È come Guardarsi allo specchio e chiedersi: "Ma chi è quello"?

Altri percorsi
9 – 13 novembre 2022
Peppe Barra con Lalla Esposito
NON C'È NIENTE DA RIDERE
di Lamberto Lambertini e Peppe Barra
con Lalla Esposito
musicisti Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino), Antonio Ottaviano (pianoforte)
musiche Giorgio Mellone
scene Carlo De Marino
costumi Annalisa Giacci
luci Francesco Adinolfi
regia Lamberto Lambertini
assistente alla regia Francesco Esposito
organizzazione Chiara Guercia
produzione Ag Spettacoli e Tradizione e Turismo

"Vi fa molto ridere questa mia poesia? - dice l'Attore al pubblico che si sbellica - Ci ho messo cinque anni per scriverla!" Qui sta la chiave di questo spettacolo, da qui il titolo: Non c'è niente da ridere. Uno spettacolo al contrario che incuriosisce, sorprende e diverte, fin dalla prima scena. Anche la scenografia raffigura un teatro visto dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, da dentro, con i palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese contro di noi. In questo spazio irreale si avvicendano un Attore e un'Attrice (Peppe Barra e Lalla Esposito). Macchiette, canzoni, monologhi del vecchio Varietà e surreali parodie del teatro classico napoletano, rappresentano le situazioni drammatiche della coppia teatrale, fino all'inatteso finale pulcinellesco, di comica e malinconica poesia. L'Attore veste i panni di Pulcinella morto che scende in terra per vedere che fine ha fatto la sua Colombina, che invece ritrova furiosa perché si credeva abbandonata. Piano piano, sull'onda dei ricordi, sommersi dalla nostalgia di un'epoca perduta, che non tornerà mai più, tre bisticci, dolci parole d'amore e duetti, si abbracciano per andarsene insieme in Paradiso. Uno spettacolo dal ritmo incalzante, per i continui cambi di scena, di luce, di costume, di linguaggio, uno spettacolo d'Attore, come si diceva un tempo, sostenuto e arricchito dalle musiche dal vivo.
Peppe Barra e Lamberto Lambertini, di nuovo insieme, vogliono offrire al pubblico uno spettacolo che, con lo stesso spirito di quel Teatro che insieme con l'indimenticata Concetta Barra, riuscì, per dodici anni, in Italia e nel mondo, a coniugare l'applauso del pubblico con l'esultanza della critica, la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità. Oggi più che mai, dopo tanti mesi oscuri e difficili, pubblico desidera divertirsi, soprattutto nel senso di essere trascinato fuori dal tempo e dalla realtà, perché il vero teatro, si sa, è sempre più bello della vita vera, perché sul palcoscenico persino la morte è per finta.

Altri percorsi
16 – 20 novembre 2022
Gianpaolo Gambi
GIANPAOLO GAMBI SHOW
Ideato e diretto da Gianpaolo Gambi
Produzione Giampaolo Gambi

Uno show tutto italiano durante il quale staccare la spina e godersi un'ora e mezza di puro intrattenimento.
Gianpaolo Gambi è un affabulatore in grado di prendere il pubblico dal primo istante e portarlo con sé fino alla fine divertendolo con ironia, sagacia e grande intelligenza.
Questo spettacolo racconta di noi, popolo italiano ormai pratico di social network e del "politicamente corretto" ma che in fondo ancora ama divertirsi con le tradizionali differenze tra nord e sud o quelle tra uomini e donne.
Da solo in scena per novanta minuti, Gianpaolo Gambi sfrutta al meglio le sue doti di istrione per spiegare perché sia sbagliato cercare il principe azzurro, per quale motivo alcune canzoni siano un bluff, cosa sia "la maledizione di Fiorello" e molto altro ancora, il tutto a tempo di musica, risate ed emozioni.

Gianpaolo Gambi è uno showman italiano divenuto popolare grazie al programma d'intrattenimento quotidiano "Detto fatto" andato in onda per dieci anni su Raidue. Napoletano, si forma a Milano studiando danza, mimo e canto a completamento della recitazione e di una figura artistica poliedrica in grado di spaziare in tutti gli ambiti professionali.
Inizia col teatro, lavorando per oltre quindici anni con molte compagnie sia italiane che straniere e contemporaneamente si dedica ai film ed alle fiction tv (tra le tante, è uno dei protagonisti de "Un medico in famiglia"). Conduce, inoltre, diversi programmi televisivi per Disney Channel, Raidue, Raitre, Skysport ed ItaliaUno. Infine, nel 2020 esce col suo primo romanzo "53 giorni" edito da Sperling & Kupfer.

23 novembre-11 dicembre 2022
Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Paola Barale
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA
due Atti di Ray Cooney
versione italiana di Iaia Fiastri
con Nini Salerno, Cristina Fondi, Sebastiano Colla, Marco Todisco, Sara Adami, Ilaria Canalini
regia originale di Pietro Garinei
nuova messa in scena di Luigi Russo

scene originali di Terry Parsons - riprese da Marco Pupin - Costumi Silvia Morucci
Disegno Luci Giuseppe Filipponio - Direzione Tecnica Stefano Orsini
Assistente alla regia Stefania Bassino - Aiuto regia Matteo Magazzù
Capo macchinista Dario Nicali – Macchinista Antonio Barra – Capo elettricista Riccardo Gessini - Sarta Luciana Donadio - Organizzazione generale Giulio Corrente. I costumi dei Signori Attori sono realizzati da Charme – Laboratorio Sartoria Stamigna srl. La signora Barale veste P.A.R.O.S.H. Un progetto artistico di Gianluca Ramazzotti – Produzioni Ginevra Media Production
Riprendere uno spettacolo come Se devi dire una bugia dilla grossa, cavallo di battaglia della Ditta Dorelli, Quattrini, Guida, dopo 30 anni dalla prima rappresentazione del 1986, è come avere in mano una cambiale sicurissima, sia per il pubblico che per i teatri che lo ospitano. La solida struttura comica che caratterizza la commedia, che lo stesso Cooney aveva rappresentato allo Shaftesbury Theatre, che ha poi fatto il giro del mondo e che lo stesso Garinei ha poi portato in scena con enorme successo, è per il nostro mercato un grande ritorno.
Dopo l'ultima edizione del 2000 con Jannuzzo, Quattrini, Testi, sempre per la regia di Garinei, per festeggiare i cento anni dalla nascita di un grande uomo di teatro come Pietro Garinei, Ginevra Media Prod. srl con la direzione artistica di Gianluca Ramazzotti ha deciso di montare una nuova produzione dello spettacolo. L'allestimento sarà ispirato a quello originale firmato dalla ditta G&G con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la Hall dell'Albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda ormai nota del Ministro del Governo De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extra coniugali con un membro femminile del governo dell'opposizione.
La versione rinfrescata e attualizzata da Iaia Fiastri con un cast eccellente, vede protagonisti Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e la partecipazione di Paola Quattrini che per la terza volta interpreterà il ruolo della moglie dell'onorevole Natalia. Lo spettacolo inoltre vedrà la presenza di Paola Barale nel ruolo di Susanna Rolandi già interpretato da Gloria Guida e Anna Falchi. Il cast comprende anche Nini Salerno e Sebastiano Colla. Siamo certi che la proposta di riprendere un "evergreen" come "la Bugia" sarà gradita a pubblico e teatri.

Altri percorsi
14-18 dicembre 2022
Ferdinando Bruni
EDIPO RE. UNA FAVOLA NERA
da Sofocle
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

con Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia, Valentino Mannias
costumi di Antonio Marras
realizzati da Elena Rossi e Ortensia Mazzei
maschere Elena Rossi - luci Nando Frigerio - suono Giuseppe Marzoli
sì ringrazia Tonino Serra per la decorazione del mantello di Edipo
produzione Teatro dell'Elfo

Un viaggio visionario e musicale in compagnia di Edipo, "colui che sogna i sogni profondi". Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, autori e registi di questo progetto, reinventano il rito della tragedia con sguardo contemporaneo: l'uso delle maschere, i costumi materici di Antonio Marras, che divengono presenze scenografiche, come anche il cast tutto maschile "allontanano il racconto da ogni realismo per avvicinarlo a una dimensione onirica, capace di emozionare e di parlare all'inconscio". Quattro interpreti si dividono la scena dando corpo e voce a tutti i personaggi di questo mito: Ferdinando Bruni e tre attori 'under 35' di grande talento.

Note di regia

«Il nostro viaggio verso Tebe è un viaggio attraverso uno delle leggende più note che ci arrivano dal mondo remoto, eppure vicinissimo, della civiltà greca: l'Edipo re. Una vicenda che ha l'andamento di una favola, con tanto di principe/bambino abbandonato sui monti da un pastore che aveva ricevuto da due genitori snaturati l'ordine di farlo morire, con l'uccisione di un mostro da parte del bambino, diventato nel frattempo impavido cavaliere, con il premio di una bella regina in sposa e di una corona di re. Come tutto questo vada a finire, come il "vissero felici e contenti" si ribalti in catastrofe è cosa piuttosto nota ed è fonte di ispirazione per innumerevoli variazioni che, dal capolavoro di Sofocle, arrivano fino al secolo appena concluso, passando per Seneca, Dryden e Lee, Thomas Mann, Hoffmansthal, Cocteau, Berkoff. Ed è quello che vogliamo raccontare nel nostro spettacolo, coniugando la tragedia con la fiaba.
Una fiaba nera, intendiamoci, una macchina infernale (come la chiama Cocteau), un meccanismo inarrestabile in cui ogni verso, ogni parola si fanno irti e frementi di dolorosa ironia e ambiguità. Il re smaschera sé stesso e si scopre mostro, ogni cosa che in lui sembrava gloriosa si rivela contaminata da orribili colpe e segna il destino di quella stessa città che lo aveva proclamato sovrano. La punizione che si autoinfligge per non aver saputo leggere dentro di sé è un contrappasso tutto sommato piuttosto rozzo: il nostro eroe si caverà gli occhi. Il destino che lo travolge ha richiesto un bel grado di complicità da parte sua, ogni passo che ha fatto per allontanarsi da un finale tragico lo ha invece avvicinato al suo infelice epilogo ed è proprio in questo meccanismo implacabile che risiede l'ironia del fato: cercando di sfuggire al nostro destino cospiriamo con lui. Edipo vive in una perenne contraddizione causata da quello che sa, ma soprattutto da quello che non sa di sapere e questa trappola alla fine scatta su di lui e lo conduce proprio nel posto da cui sarebbe voluto scappare.

26 dicembre 2022-08 gennaio 2023
Roy Paci, Matthias Martelli  
FRED!
di Matthias Martelli
regia Arturo Brachetti
musica dal vivo con tre musicisti
Organizzazione Carmela Angelini
Produzione Esecutiva Michele Gentile
Produzione Il Parioli e Enfi Teatro

La storia di un artista eccezionale e acclamato, che ha segnato la storia culturale e musicale del nostro Paese. Chi era Fred Buscaglione? Un uomo irrequieto e geniale, un artista ironico e provocatorio, che ha cambiato la storia della canzone italiana e ha inciso profondamente, con il suo stile indimenticabile, sul costume e sulla società italiana.
Cos'ha ancora da dirci Fred?

Attraverso il teatro di Matthias Martelli, che mischia gestualità, mimica e parola, con la musica dal vivo di Roy Paci e le invenzioni registiche di Arturo Brachetti, lo spettacolo accompagna lo spettatore attraverso la vita e le canzoni di un genio assoluto.
Una miscela di note, parole e immagini che faranno scoprire un altro Fred, potente e fragile, simbolo della sua epoca e nel contempo capace di parlare al futuro.

Altri percorsi
11-15 gennaio 2023
Fausto Cabra, Viola Graziosi, Alessandro Bandini, Ola Cavagna
AGNELLO DI DIO
di Daniele Mencarelli
regia Piero Maccarinelli
produzione Centro Teatrale Bresciano

Uno spettacolo che ci parla di valori etici fondanti e della loro trasmissione ai giovani, di educazione delle nuove generazioni e della grande di¬fficoltà con cui i padri e le istituzioni scolastiche cercano di comprendere i figli.

"Le nuove generazioni hanno disperso tutto. Hanno incenerito i sentimenti e la buona educazione, disperso ogni forma di umanità in nome del proprio egoismo assoluto. Un adagio vecchio quanto l'uomo. E Sbagliato. Profondamente sbagliato". Daniele Mencarelli parte da qui nella sua scrittura di Agnello di Dio, prima prova drammaturgica dell'autore già Premio Strega Giovani 2020 con il suo romanzo Tutto chiede salvezza (da cui è stata tratta per Netflix la serie omonima, in uscita nel 2022). Un esordio incoraggiato dal regista Piero Maccarinelli, conquistato da una scrittura che definisce "limpida, secca, tagliente" e che ritroviamo in questo testo potente e attuale che ci parla di generazioni a confronto, di valori e della loro trasmissione ai giovani.
Una produzione firmata Centro Teatrale Bresciano che ha debuttato ad aprile 2022. Interpreti Fausto Cabra, Viola Graziosi, Alessandro Bandini, Ola Cavagna.
Lo spettacolo ci porta all'interno dell'ufficio di Suor Lucia, interpretata da Viola Graziosi, preside di una scuola cattolica prestigiosa che si dedica alla formazione dei figli della futura classe dirigente. Suor Lucia attende Marco, Fausto Cabra, e suo figlio Samuele, Alessandro Bandini, per un confronto, nel tentativo di comprendere le ragioni che hanno portato il quasi diciottenne a scrivere un tema dai toni preoccupanti.
Marco è un uomo in carriera, votato unicamente al lavoro e all'affermazione di sé; Samuele un giovane ragazzo che tenta di crescere, cerca di comprendere sé stesso e il mondo, immaginando l'uomo che vuole diventare.
È l'inizio di un confronto serrato che vede la famiglia e l'istituzione scolastica e religiosa scontrarsi con una generazione che, in sintesi, non conoscono e non comprendono. "Dall'ultimo dopoguerra in poi, si è posto in modo pressante e drammatico il problema di come educare le nuove generazioni – scrive Piero Maccarinelli nelle note di regia –. Mai come in questi ultimi decenni, infatti, sono apparse crepe così vistose sulla capacità di comunicare valori etici fondanti".
E mentre Suor Cristiana, l'anziana consorella della preside interpretata da Ola Cavagna, entra ed esce dalla sala nel tentativo di spezzare la tensione che sente infuriare al di là delle pareti, assistiamo a una dimostrazione potente di come i valori trasmessi dalla famiglia, dalla scuola e dalla religione non bastino a rispondere alle domande, alle provocazioni e alle questioni sollevate da Samuele.
"I nuovi arrivano per guardare con occhi puri e liberi – scrive Daniele Mencarelli nelle note al testo –, siamo noi, gli adulti, ad esserne terrorizzati, siamo noi il più delle volte a rovesciare in invidia il dono che loro hanno e noi non più. La giovinezza".

Altri percorsi
18-22 gennaio 2023
Euridice Axen
SETTIMO SENSO - Moana Pozzi
di Ruggero Cappuccio
regia Nadia Baldi
Costumi Carlo Poggioli
Musiche Ivo Parlati
Progetto luci e scene Nadia Baldi
Produzione Teatro Segreto

Un immaginario dialogo tra una donna e un uomo. Lo stupore deflagra quando l'uomo si accorge che la presenza femminile è in tutto e per tutto uguale a Moana Pozzi. Lei coglie la sua sorpresa e gli parla.
Lo irretisce in un dialogo misterioso ed enuncia la sua idea di pornografia, lanciando, provocatorie
affermazioni contro il potere, la politica, l'arrivismo. Il dialogo diventa serrato e seduttivo.  La donna spiazza lo scrittore dicendogli che lui sta sicuramente progettando di scrivere un articolo- rivelazione sulla falsa morte di Moana Pozzi. Gli propone un affascinante gioco notturno e gli spiega che lui avrà una notte per decidere se corteggiarla o tradirla con uno scoop giornalistico.

Note Di Regia

Moana Pozzi è divenuta nell'immaginario collettivo un autentico paradigma della donna oggetto accerchiata dalle spregiudicate esigenze commerciali dell'industria pornografica e dalla distorta concezione sessuale derivata dal maschilismo imperante. Parlare di personaggi famosi che hanno attraversato l'immaginario erotico collettivo, è sempre delicato.
Ma io ho voluto cogliere, attraverso questa strana storia di seduzione tra una porno-diva e un uomo, tutto quello che può passare come messaggio trasversale.
Attraverso le parole del personaggio femminile che aprono ad una possibile analisi critica sulla pornografia, tocchiamo quelli che sono i più profondi, ancestrali e arditi sensi che muovono il potere e la violenza dell'essere umano.
Nadia Baldi

Ruggero Cappuccio è drammaturgo e regista, direttore artistico del Campania Teatro Festival. Euridice Axen è attrice eclettica e intensa, conosciuta al pubblico per il ruolo di Tamara Morra, protagonista in LORO 1 e LORO 2 di Paolo Sorrentino e nell'ultima serie di Gabriele Muccino per Sky.

Nadia Baldi è regista teatrale e cinematografica. Ultimo lavoro cinematografico Autobus 2857 con
Vinicio Marchioni, docente Università Link e direttrice artistica del Festival Segreti d'Autore.

25 gennaio-05 febbraio 2023
Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno, Marta Gastini
IL FIGLIO
di Florian Zeller
traduzione e regia Piero Maccarinelli
Scene Carlo Di Marino
Costumi Gianluca Sbicca
Organizzazione Carmela Angelini
Produzione Esecutiva Michele Gentile
Produzione Il Parioli e Enfi Teatro

Il testo di Florian Zeller fa parte di una trilogia Il Padre, La Madre, Il Figlio testi non collegati fra loro se non dal numero dei personaggi-6- e dalle implicazioni umane e sociali.
Il Padre da me diretto in Italia con Haber nel ruolo del titolo è poi diventato un film con Anthony Hopkins che ha vinto l'Oscar e una sceneggiatura firmata da Zeller anche regista e da Hampton che a sua volta ha vinto l'Oscar.
Anche il Figlio si appresta a divenire film sempre per la regia di Zeller con Hugh Jackman Laura Dern e Vanessa Kirby ed una sicura sorpresa nel ruolo del figlio. Mentre nel Padre venivano analizzati i rapporti degli altri in rapporto all'Alzheimer qui Zeller ci conduce sapientemente per mano sul terreno delle incomprensioni generazionali all'interno del nucleo familiare.

La trama inizialmente è semplice: Nicola frequenta l'ultima classe del liceo e vive a casa della madre Anna. Suo padre Piero ha appena avuto un altro figlio con la sua nuova compagna Sofia.
Anna informa il padre che Nicola da tre mesi non ha più frequentato il liceo e secondo lei ha una depressione adolescenziale. Piero ne parla con Nicola che esprime il desiderio di andare a vivere da lui e Sofia. Piero a quel punto decide di cambiare la scuola a Nicola e si dà da fare per quanto può per ridare a Nicola il gusto di vivere. Qui mi fermo con quello che Zeller ci riserva. La trama è semplice ma non il tessuto di emozioni, la voglia di svelare quel che spesso troppo spesso si nasconde.
Sono le prime scene di un testo capace di conquistare grazie non solo alla bellezza del linguaggio ma alla capacità di introspezione, ai rimandi fra un personaggio e l'altro, al manifestarsi delle loro debolezze delle loro incapacità di capire sé stessi e gli altri. La vita in tutte le sue sfaccettature per piantare uno specchio nel cuore a tutti i genitori di un figlio adolescente.
Non voglio svelare il grande colpo di scena del finale che spero emozioni gli spettatori. Rappresentato già in moltissimi paesi è un onore per me dirigere questo testo di Florian Zeller lucido intelligente e carico di emozioni un gran bel pezzo di teatro contemporaneo di parola.

Piero Maccarinelli

Altri percorsi
08-12 febbraio
Giuseppe Cederna, Euridice Axen
ZIO VANJA
di Anton ?echov
adattamento e regia Roberto Valerio
e con (in ordine alfabetico) Pietro Bontempo, Mimosa Campironi, Massimo Grigò, Alberto Mancioppi, Elisabetta Piccolomini
Costumi Lucia Mariani – Luci Emiliano Pona – Suono Alessandro Saviozzi
Allestimento Associazione Teatrale Pistoiese - Produzione Associazione Teatrale Pistoiese con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana

In una tenuta di campagna c'è una tavola apparecchiata per il tè sotto ad un vecchio pioppo.  Poco più in là, dondola un'altalena. L'atmosfera tranquilla e serena non rispecchia il tumulto disordinato dei cuori. La vita quotidiana e monotona che Vanja, sua nipote Sonja, l'anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov, conducono in quella residenza di proprietà del professor Serebrjakov, viene stravolta dall'arrivo dello stesso illustre accademico e dalla sua bellissima seconda moglie Elena...
Questi personaggi non sono eroi o eroine, ma persone semplici che ci raccontano il semplice flusso della vita. Della vita di tutti noi. Ed è per questo che ci sentiamo così vicini ed empatici a queste anime smarrite. Le loro passioni sono le nostre passioni, i loro slanci, le loro delusioni sono le stesse emozioni che accompagnano la nostra vita.
Ogni personaggio insegue un proprio pensiero, una propria ispirazione. Ognuno declama i propri sogni, le proprie sofferenze, che non si incontrano però mai con quelle degli altri personaggi. Parlano a sé stessi. I dialoghi non sono mai un vero scambio, un vero dialogo. I personaggi sembrano intrappolati in soliloqui che denunciano la loro incapacità di comunicare. Ogni personaggio anela al bello, al riscatto, all'amore: tutti però incapaci di agire. Così come in Beckett i due clown Vladimiro ed Estragone attendono Godot, così i personaggi di ?echov attendono, invano anch'essi, la felicità e un futuro migliore. I personaggi vivono in una cappa di noia dalla quale non sembrano intenzionati a fuggire. Vorrebbero fare qualcosa per reagire alla propria insoddisfazione e in alcuni momenti sembrano anche riuscirci, ma poi ritornano al punto di partenza.
Zio Vanja si può allora definire il dramma delle occasioni mancate, della rinuncia a cogliere l'opportunità di cogliere le occasioni per cambiare la propria vita. Zio Vanja è una commedia basata su un vero e proprio meccanismo di inerzia. "Quando non c'è vita vera, si vive di miraggi" dice zio Vanja. E allora spesso i personaggi attraverso il bere (vodka o vino) cercano uno stato di ebrezza, di ubriachezza che dia loro la possibilità di evadere dalla realtà.
Nella commedia si beve molto, ben 17 volte i vari personaggi sono invitati dall'autore a bere. Attraverso il bere si realizza una vita illusoria, inventata, artificiosa. Si contrappone alla non-vita reale, quotidiana.  Tanto grandi sono i sogni nell'ebrezza dell'alcool, altrettanto grande è l'incapacità di agire nella vita di tutti i giorni. All'interno del testo, troviamo un continuo balenio di spunti burleschi e tragicomici: il ridicolo tentativo di Vanja di uccidere il Professore Serebrjakov con un colpo di pistola, il penoso tentativo di suicidio dello stesso Vanja con una bustina di morfina, il goffo corteggiamento alla bella e ambigua Elena da parte sempre di Vanja, le ubriacature notturne, le tante piccole stranezze che coltivano tutti i personaggi e che li rendono degli amabili stravaganti bislacchi...
?echov considerava Zio Vanja una commedia, quasi un vaudeville. "Tu sei il re dei buffoni" dice il dottor Astrov a Vanja. D'altronde i buffoni, i clown, gli eccentrici, non sono l'immagine della solitudine e della tristezza?

Roberto Valerio

15-26 febbraio 2023
Massimo Ghini, Paolo Ruffini
QUASI AMICI
adattamento e regia Alberto Ferrari
Organizzazione Carmela Angelini
Produzione Esecutiva Michele Gentile
Produzione Enfi Teatro

Quasi Amici e? una storia importante, di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate. Anche con il linguaggio delle emozioni più? profonde: quello teatrale. Un adattamento per il teatro del soggetto e della sceneggiatura di Quasi amici e? affascinante perché? permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico. Emozioni che devono irrobustirsi pero? con parole e simboli precisi sul palcoscenico per poter rimandare tutti noi a un immaginario condiviso con il quale far dialogare il proprio. E partecipare.
Ed e? straordinario raccontare ancora più? nell'intimità? delle parole, degli scambi, delle svolte narrative, delle luci, dei movimenti, che solo una drammaturgia teatrale può? cogliere e restituire, dando il senso profondo di una grande amicizia in fieri. Osservando poi il percorso che compiono i due protagonisti per crescere, ognuno nella rispettiva vita e in quella dell'altro e di come uno diventi assolutamente necessario all'altro per poter proseguire indenne, o quasi, il proprio cammino su questa terra. Due uomini talmente diversi da costituire una teorizzazione dell'antimateria. Due particelle che potrebbero portare a un'esplosione, un annichilimento delle proprie personalità? e invece avviene il miracolo. Ed e? questo Miracolo laico che vorrei raccontare.
Un uomo molto agiato, ricco, molto ricco, troppo ricco, intelligente, affascinante; un uomo che vive di cultura e con la cultura vive, che si muove e conquista e soddisfa il proprio ego narcisistico con il cervello più? che con il corpo. Un uomo a cui il destino ha voluto, per contrappasso, relegare a solo cervello, facendolo precipitare con il parapendio e fratturandogli la quarta vertebra cervicale e riprendendosi il corpo. Quel corpo, che era solo un bagaglio della mente, ora nell'assenza, diventa il fantasma di un'identità? da inseguire e recuperare.
E un altro uomo che entra ed esce di galera, sin da ragazzino, svelto, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie b, che ha visto. Ma decisamente smart. Un uomo che preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. Un corpo che, da subito, ha cercato di farsi strada nelle periferie degradate, in cui un'incertezza diventa come in natura, essenziale per determinare il proprio posto nella catena alimentare. Un predatore che in realtà? e? una preda delle proprie debolezze. Un uomo che si e? privato della carica del cervello che avrebbe potuto essere per lui determinante.
Questi due uomini si incontrano per un caso e questo caso farà? si? che diventino uno per l'altro indissolubili, l'uno indispensabile alla vita dell'altro e lenitivo alla ferita? fatale che ognuno ha dentro di se?. Non lo sanno ma loro possiedono un dono che ognuno può? donare all'altro: la leggerezza…
Alberto Ferrari.

Altri percorsi
01-05 marzo 2023
Tullio Solenghi & Nidi Ensemble
DIO È MORTO E NEANCHE IO MI SENTO TANTO BENE
Le parole del genio Woody Allen immerse nella sua musica
Produzione International Music and Arts

Tullio Solenghi ci diletta con la lettura di alcuni esilaranti brani tratti dai libri di Woody Allen, coniugandoli con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite dal maestro Alessandro Nidi e dal suo Ensemble.
Si passerà così dai "Racconti Hassidici" alla parodia delle Sacre Scritture tratti da "Saperla Lunga" allo spassoso "Bestiario" tratto da "Citarsi Addosso", intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo "Graucho Marx", evocato dalla musica Klezmer.
Una serata in cui, in rapida carrellata, si alterneranno suoni e voci, musica e racconto in un'alternanza di primi piani a comporre un "montaggio" divertente e ipnotico.

08 - 19 marzo 2023
Riccardo Rossi
RICCARDO ROSSI ON STAGE
di Riccardo Rossi
regia di Cristiano d'Alisera
Produzione AB management

Riccardo Rossi impagina in un unico spettacolo vent'anni di carriera, portando sul palco i suoi innumerevoli ritratti di persone e situazioni analizzate nel suo modo assolutamente visionario e dissacrante.
Michael Jackson che sfida Albano, una festa di matrimonio che dura più del matrimonio stesso, l'acquisto dell'agenda più famosa del mondo, la Filofax, le lettere alla rubrica della "Salute di Repubblica", l'età dell'innocenza che tutti noi abbiamo vissuto alle elementari, sono alcuni momenti di un'intera carrellata di situazioni che Rossi ha stigmatizzato con la sua follia comica durante la sua carriera.
Rossi esagera ma non troppo, giudica ma non troppo, dipinge un quadro della quotidianità che se visto con i suoi occhi diventa grottesco ma non innaturale, perché in fondo è veramente un pò così.
Insomma, Riccardo Rossi in questo show la vede "alla Rossi", in un modo unico e di classe.

Altri percorsi
22- 26 marzo 2023
EBBANESIS Serena Pisa e Viviana Cangiano
COSÌ FAN TUTTE
liberamente tratto dall'opera di Mozart
elaborazione musicale e arrangiamenti Leandro Piccioni e Mario Tronco
libretto di Andrej Longo
direzione Artistica Mario Tronco
regia Giuseppe Miale di Mauro
Con Le Ebbanesis
Serena Pisa E Viviana Cangiano
Arrangiamenti Per L'ensemble Di
Alessandro Butera - Chitarra Manouche, Mohan Veena
Marcello Smigliante Gentile - Mandolino, Mandoloncello
Gianluca Trinchillo Chitarra Classica
Foto Di Scena Carmine Luino E Rosaria Piscopo
Produzione: Nest/Tieffe Teatro Milano in collaborazione con Mario Tronco

Tutto il mio lavoro – dice Mario Tronco – da sempre, dagli Avion Travel fino all'Orchestra di Piazza Vittorio, segue una linea che è quella della ricerca dell'origine che muove il processo compositivo. E questo, puntualmente, si presenta attraverso una matassa disordinata di notizie, esperienze, totalmente diverse che improvvisamente si snoda seguendo il percorso di un unico filo con cui costruire il disegno. Questo metodo io lo seguo soprattutto come musicista emi aiuta a non pensare al Teatro come racconto che avviene mediante sequenze di scene. Nel Flauto Magico il filo era la società multietnica raccontata da Bergman all'inizio del suo indimenticabile film. Nella Carmen il viaggio dei nomadi del Rajasthan e dell'espansione prodigiosa della cultura Rom. Nel Don Giovanni la libertà sessuale attraverso la musica da ballo.
Il Così fan tutte invece mi porta a Napoli, non solo come ambientazione geografica ma come mondo musicale e linguistico. Nella Napoli libertina e cosmopolita, colta e scurrile. Il filo della matassa, questa volta, seguirà la strada tracciata dal Maestro De Simone con le sue trasposizioni della musica popolare in forma di melo dramma, facendo finta che Mozart abbia ascoltato le melodie del "Così fan tutte" per strada, a Napoli, da musicisti ambulanti. A tal proposito i linguaggi adoperati saranno diversi, pur essendo attinti dalla stessa espressività napoletana. Un dialetto quotidiano realistico usato normalmente in città (sia pure oggi contaminato a diversi livelli). Contale linguaggio si svolgeranno il libretto e i dialoghi atti a mettere in risalto una realtà quotidiana di oggi come di trecento anni fa. L'idea è stata quella di trasformare COSÌ FAN TUTTE in una storia cantata e recitata da due sole attrici, che vestono i panni di Fiordiligi e Dorabella. La storia è raccontata dalle due sorelle come fosse un lungo flash-back.

Altri percorsi
29 marzo -2 aprile 2023
Compagnia blucinQue
GELSOMINA DREAMS
omaggio a Federico Fellini
regia e coreografia Caterina Mochi Sismondi
Produzione blucinQue

Gelsomina Dreams, dichiarato omaggio al genio di Federico Fellini, è un viaggio onirico in bilico tra danza poesia musica e circo, a partire da immagini ispirate al mondo dei sogni di Fellini e ad alcuni dei suoi film. Sulla scena gli artisti di compagnia blucinQue, diretti dalla coreografa e regista Caterina Mochi Sismondi, offrono l'occasione di rivivere il grande amore per il circo così tanto evocato da Federico Fellini nelle sue produzioni, in uno spazio simbolico, di pochi elementi, in cui movimento suono e luci trasportano in un mondo sospeso nel tempo. Protagonisti i performer Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Federico Ceragioli, Vladimir Ježi? e Michelangelo Merlanti, affiancati dall'attore Ivan Ieri e dai musicisti Beatrice Zanin e Nicolò Bottasso, con la partecipazione di Paolo Stratta, anche al canto e all'organetto di Barberia, e della piccola Nina Carola Stratta, nell'apparizione di una Gelsomina bambina. Gli artisti si muovono in un'ambientazione che allude a un set cinematografico dismesso e di felliniana memoria. Prende vita una giovane donna eterea e visionaria, sognatrice e portatrice di un sentire cangiante e in continua evoluzione.

12 -16 aprile 2023
Spellbound Contemporary Ballet
ROSSINI OUVERTURES
Coreografia e regia Mauro Astolfi
Musiche Gioachino Rossini
Disegno Luci Marco Policastro
Set concept Mauro Astolfi, Marco Policastro
Realizzazione scene Filippo Mancini / CHIEDISCENA Scenografia
Realizzazione Costumi Verdiana Angelucci
Assistente coreografa Alessandra Chirulli
Creazione per nove interpreti
Una produzione Spellbound
con il contributo del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e per il Turismo
e della Regione Lazio / in collaborazione con il Comune di Pesaro & AMAT
Debutto - Prima Mondiale: 25 Febbraio 2017
Teatro Rossini - Pesaro

Rossini Ouvertures celebra la figura artistica ed umana di Gioachino Rossini.

Note di MAURO ASTOLFI
"La lettura di Augusto Benemeglio sulla vita di Rossini, su quella "Follia organizzata" è stata per me profondamente e assolutamente illuminante. Sono sinceramente stato sedotto in 24 ore di ascolto continuo e ripetuto dal mondo Rossiniano, da questa genialità così prorompente e inebriante ma che al tempo stesso viveva camminando a braccetto con tante macchie nere, dilaniato da un profondo mal di vivere che, attraverso una fortissima ed energetica personalità, al limite del bipolarismo, ha creato opere musicali di una grazia assoluta ed eterna. Cercare di toccare tutti i punti di una vita come quella di Gioacchino Rossini sarebbe stato assolutamente impossibile, anche perché per quanto la danza possa e per quanto il movimento sia un altro aspetto del suono, la materializzazione della musica, quello che Rossini ho saputo creare in pochi anni della sua vita ...non credo potrà mai essere rappresentato diversamente in modo sinceramente sensato. In questo spazio si aggirava un inquilino, una figura antropomorfa, nera, una macchia che aveva assunto sembianze umane, che ormai comunicava con lui, che si insinuava nei suoi sogni, strisciava dentro il suo letto e poi spariva.. ma che era sempre lì, come a scandire il poco tempo, ma anche il lungo tempo passato a combattere contro disagi fisici e psichici di ogni tipo. Questa figura nera era la paura della morte, la sua malattia, ma forse anche il suo consigliere, paradossalmente in alcuni momenti l'unica certezza.
Nelle sue lunghissime notti, sempre più insonni, Rossini viveva ormai in due mondi, che a momenti
si avvicinavano, quasi si toccavano, e solo la sua infinita capacità di creare, la sua passione per il godimento fisico, sensoriale, per la cucina, per il sesso ,riuscivano momentaneamente ad anestetizzare quello che stava accadendo nel suo corpo e nella sua mente. La sua era musica estrema. Il segno di una forza e di una energia superiore, ed ho volutamente cercato di creare una danza estrema, carica di energia, di vitalità, di incontri, di seduzioni, di suggestioni..ho passato molto tempo pensando come si sarebbe potuto tradurre in movimento la sua genialità compositiva . Non ho sentito di lavorare su un'astrazione, ho cercato e ho "sentito "come raccontare la vibrazione della sua musica: mi sono letteralmente lasciato trasportare, ed è stata un'esperienza unica. Come scrive Alessandro Baricco: la musica di Rossini è una vera e propria "follia organizzata". Intensità, caos puro, smarrimento, fuga schizoide ...ma scappando ha creato qualcosa che non avrebbe mai più potuto essere ripetuto dopo di lui."

19 -30 aprile 2023
Giulio Scarpati
IL TEATRO COMICO
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Eugenio Allegri

e in ordine alfabetico
Grazia Capraro - Aristide Genovese - Vassili Mangheras - Manuela Massimi Solimano Pontarollo - Irene Silvestri - Anna Zago – (un attore in via di definizione)
scene e costumi Licia Lucchese video arte e suono Alessandro Martinello
aiuto regia Alessia Donadio
produzione PPTV e Teatro Stabile Veneto

"Il Teatro Comico", la prima delle 16 commedie nuove che Carlo Goldoni scrisse a partire dal 1750 per l'impresario Medebach, è un testo metateatrale (in scena una compagnia impegnata nelle prove di uno spettacolo) estremamente moderno nella sua concezione, esempio di teatro nel teatro da cui emergono gli intenti della riforma goldoniana. In un periodo critico come quello che abbiamo attraversato, la scelta di questo testo invita a una riflessione sul mestiere dell'attore e sulle sue difficoltà, sul teatro e sulle sue poetiche.
I produttori teatrali professionali veneti, riuniti in PPTV sono imprese venete di produzione che da decenni svolgono un importante lavoro sul territorio. In un momento in cui molte realtà teatrali si sono fermate a causa dell'emergenza sanitaria, PPTV ha risposto alla grave situazione causata da Covid 19 facendo squadra per la creazione di un progetto produttivo unitario e condiviso che ha visto coinvolte tutte le sue strutture. Con questo progetto dal significativo titolo "6X1" PPTV ha inteso, in un momento di grande difficoltà per il settore della produzione, tutelare il lavoro dei suoi associati costruendo un esempio di buona pratica attraverso un'esperienza che unisce non solo i singoli produttori, ma anche le loro risorse in un percorso produttivo unitario che rappresenta un unicum originale e inedito nel panorama regionale.
Ai sei produttori si è aggiunta l'importante collaborazione del Teatro Stabile Veneto che partecipa come coproduttore.

3 -21 maggio 2023
Massimiliano Bruno
LO STATO DELLE COSE
Scritto, diretto ed interpretato da Massimiliano Bruno
Produzione Il Parioli

Nell'Italia del post-pandemia una coppia che si ama (Eros e Sofia) fatica a resistere agli attacchi del mondo esterno. Tutto sembra minare il loro rapporto e così gli stipendi che arrivano in ritardo a lui, il capo che vessa lei, i fratelli che li coinvolgono nei loro tradimenti, l'opportunismo degli amici e i famelici personaggi che popolano la città li mandano in una grande crisi di coppia che sembra portarli alla separazione. Finché una notte, proprio dopo una feroce litigata, si incontrano in un Sogno e cominciano a guardarsi in modo diverso. Un testo cattivo e spietato che racconta la resistenza dell'amore di fronte a una società anaffettiva e priva di senso.

Evento fuori abbonamento
24-28 maggio 2023
Spettacolo dell'Accademia Nazione d'Arte Drammatica Silvio d'Amico

Evento fuori abbonamento
31 maggio – 4 giugno 2023
Spettacolo del Centro Sperimentale di Cinematografia

Prosegue con successo la collaborazione con due delle più importanti scuole di recitazione a livello nazionale. Per la prima volta un importante teatro romano – il Parioli - ospita gli spettacoli di fine corso dell'Accademia Nazionale D'arte Drammatica "Silvio D'amico" e del Centro Sperimentale di Cinematografia. Una vetrina importante, nonché occasione di scambio e di confronto tra realtà di grande rilevanza nazionale.

Informazioni, orari e prezzi

PREZZI ABBONAMENTI E BIGLIETTI

STAGIONE TEATRALE 22.23

ABBONAMENTO CARD BIGLIETTI
posto e giorno fisso
8 SPETTACOLI
Platea intero € 200 ridotto € 184
Galleria intero € 144 ridotto € 128
posto e giorno libero
6 SPETTACOLI
Platea intero € 156 ridotto € 144
Galleria intero € 114 ridotto € 102

4 SPETTACOLI
Platea   € 108 ridotto € 98
Galleria € 80 ridotto € 72

*Le card danno diritto a un singolo ingresso per rappresentazione a scelta tra gli spettacoli della Stagione Teatrale.

Platea:
intero € 30
ridotto € 27

Galleria:
intero € 22
ridotto € 20

ALTRI PERCORSI 22.23

CARD BIGLIETTI
posto e giorno libero
5 SPETTACOLI
Platea intero € 110 ridotto € 100
Galleria intero € 75 ridotto € 68

*Le card danno diritto a un singolo ingresso per rappresentazione a scelta tra gli spettacoli di Altri Percorsi.

Platea:
intero € 25  
ridotto € 23

Galleria:
intero € 18
ridotto € 16

CARD UNDER 35
valida per Stagione teatrale e Altri percorsi
10 ingressi € 100
Settore Galleria
*La card under 35 da diritto ad un massimo di 2 ingressi per rappresentazione

I prezzi sono comprensivi di prevendita
Le riduzioni sono riservate agli under 26, over 65, ad esclusione del weekend e dei giorni festivi e prefestivi.

Abbonamenti e biglietti non sono validi per la recita del 31 dicembre

GRANDI VANTAGGI per chi si abbona entro il 29 luglio 2022 e per i gli abbonati della passata stagione una piccola sorpresa in più

*RIDUZIONI PER CHI ACQUISTA CONTESTUALMENTE ALTRE TIPOLOGIE DI ABBONAMENTO O BIGLIETTI

Dove e quando

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