Torna in scena, dopo il grande successo riscosso un mese fa, CHERRY DOC’S di David Gow, per la regia di Antonio Serrano. Protagonisti: Antonio Bonanotte e Pierfrancesco Ceccanei. A seguito nelle numerose richieste, la direzione del teatro ha deciso di riproporre uno degli spettacoli di maggio successo della stagione.
La scena è quella di un processo. A dominarla sono solo in due: forma dialettica perfetta. La tensione che pervade il testo segue il crescendo dettato dal ritmo incalzante delle battute, quasi un ritmo di jazz, in cui le due voci, dissonanti all'inizio, pian piano si accordano e avvicinano su note armoniche: i monologhi iniziali cedono il passo a battute sempre più brevi che ospitano la voce dell'altro, danno spazio alla sua prospettiva.
E' assecondando questo ritmo che è costruita la regia di un testo scritto – come dichiara l'autore – "senza preoccuparsi di non urtare la sensibilità di qualcuno": un testo che mostra quanto siano fragili i confini tra buoni e cattivi. Un vero gioco delle parti, dove i personaggi sono lasciati in bilico tra reale natura personale e ruolo sociale, limes sottile che tiene in scacco ciascuno di noi. Non a caso la scena rappresenta una grande gabbia: reale luogo di detenzione del naziskin ma anche metafora della prigione in cui sono rinchiusi entrambi, quella dei loro (e dei nostri) demoni...
Il complesso rapporto tra Mike, un giovane skin head accusato dell'omicidio di un pakistano e Dan, l'avvocato ebreo chiamato a difenderlo, è il fulcro di "Cherry Docs", dell'americano David Grow. Un testa a testa, un gioco a due voci che si intrecciano a suon di battute lapidarie, chiare e stentoree. Sette giorni, sette scene, sette momenti in cui i protagonisti saranno costretti a confrontarsi con le proprie paure, le contraddizioni e le convinzioni più profonde. Da una parte la fede in un ideale di purezza da difendere a tutti i costi (le "cherry docs" del titolo sono gli anfibi "da battaglia" di Mike), dall'altra quella nei principi della religione di un popolo perseguitato proprio in nome di quella purezza; da una parte l'estrema intolleranza, dall'altra i supposti convincimenti liberali. Contrapposizioni nette, almeno in apparenza. Fino a che le certezze di entrambi non perdono forza e consistenza, minate dal gioco dialettico di cui i due sono allo stesso tempo protagonisti e vittime.
Informazioni, orari e prezzi
Teatro dei Conciatori
Orario spettacoli: martedì, mercoledì venerdì e sabato ore 21,00 – giovedì e domenica ore 18,00
Costo biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro; tessera associativa 2 euro.
Riduzioni per gli studenti universitari, gli over 65, tutti coloro che si presentano in teatro come lettori di Saltinaria.it e Mercuzio per gli abbonati metrebuscar e per tutti coloro che presentano un biglietto atac obliterato in giornata.
Info e prenotazioni: 0645448982 – 0645470031
info@teatrodeiconciatori.it
http://www.teatrodeiconciatori.it
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