Continua la programmazione della rassegna Teatro in inglese presso il Teatro San Genesio di Roma con la messa in scena di un classico della commedia inglese: "You Never Can Tell (Non si può mai dire)" di George Bernard Shaw, per la regia di Michael Fitzpatrick. Scritta nel 1897, priva di qualsiasi sentimentalismo, sarcastica e brillante, rientra tra le commedie definite "Gradevoli" (Pleasant Plays) della prolifica produzione drammatica di Shaw. Racconta le vicende di un corteggiamento e intreccio amoroso di una giovane coppia ma anche le difficoltà (forse autobiografiche) di una famiglia, i cui membri sono troppo egocentrici per cogliere il valore del compromesso e del perdono. In quest'opera, si contrappongono da una parte abitudini e convenzioni rigide e borghesi, così descritte dall'autore, e dall'altra la sua fiducia nella capacità umana di superare le sovrastrutture sociali e di saper amare e perdonare. Shaw affronta i temi del legame matrimoniale, dell'indipendenza e affermazione femminile, delle ingiustizie sociali con una contestualizzazione incredibilmente contemporanea e riconducibile ai giorni nostri.
Tuttavia, preserva nel racconto e nel testo un tono di leggerezza, riversando in questa commedia, tutta la sua filosofia positiva rispetto all'evoluzione creativa e alla forza vitale dell'essere umano; temi che riprenderà anche nelle sue opere successive. La modernità che caratterizza questa commedia è resa dai temi universali che affronta, dalla scioltezza di dialogo, dalla vivacità del dibattito e dall'acuta caratterizzazione dei personaggi. Nel 1925 il premio Nobel per la letteratura coronò quasi sessant'anni di attività letteraria di questo commediografo d'eccezione, narratore e saggista irlandese, definito un enfant terrible, un dissacratore saggio e solido, un'istituzione dell'anticonformismo. Deciso fautore di un teatro d'idee fondato su un programma di rigenerazione sociale, illuministicamente fiducioso della bontà e razionalità della natura umana, padrone della tecnica teatrale, è sempre in grado di calcolare e controllare l'effetto di ogni battuta. Sosteneva, in polemica con il repertorio del tempo, un teatro che fosse "una fucina di pensieri, una guida della coscienza, un commentario della condotta sociale, una corazza contro la disperazione e la stupidità, e un tempio per l'Elevazione dell'Uomo".
Il cast è composto da Anna Butterworth, Rishad Noorani, Antonella Micone, Edoardo Camponeschi, Helen Raiswell, Fabiana De Rose, Jim McManus, Michael Fitzpatrick, Grant Thompson e Jim Schiebler.
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