L'arte del mosaico a Roma

A pochi passi dalla basilica di Santa Maria Maggiore, sorge la chiesa di Santa Prassede, un piccolo gioiello ricco di preziosi mosaici situato nel rione Monti. La leggenda vuole che l'edificio venne  costruito intorno al 489 d.C. sul luogo in cui le due sorelle, Prassede e Pudenziana,  raccolsero in un pozzo i resti di duemila martiri della Chiesa cristiana, prima di essere martirizzate. Tuttavia, la basilica attuale si deve al rifacimento operato in epoca carolingia durante il pontificato di papa Pasquale I, verso l'817, il quale fece costruire costruì un nuovo edificio al posto del precedente, in cui è evidente un chiaro ritorno alla tradizione paleocristiana e tardo antica, non solo nello schema basilicale, ma anche negli splendidi mosaici che ricoprono interamente l'abside, e l'arco trionfale. In questi mosaici, che sono tra i più importanti della Roma carolingia, si può riconoscere l'attività di una scuola locale di mosaicisti che fonde nuove suggestioni ai modi della tradizione affermatasi nei secoli precedenti. Vero e proprio fiore all'occhiello di Santa Prassede è inoltre il sacello di San Zenone, scrigno totalmente ricoperto da un tappeto di mosaici, fatto erigere sempre da papa Pasquale I come mausoleo della madre Teodora, in cui colpisce l'acceso e intenso cromatismo dei mosaici che varia dalla brillantezza dell'oro al rosso, blu e verde.