L'incontro presso il bookshop Equilibri a Roma. Con un'anticipazione virtuale in Rete nel gruppo Facebook "Leggere distopico"

Prima presentazione in libreria del romanzo di Marco Visentin "I ditteri" (Licosia editore), martedì 17 ottobre alle ore 18,30 presso il bookshop Equilibri di piazza Medaglie d'Oro 36/b, a Roma.

Il libro, che ha per titolo il nome scientifico dell'ordine di insetti cui appartengono le mosche e le zanzare, racconta la storia di una studiosa che svolge indagini su alcune caratteristiche di questi minuscoli animali che potrebbe risultare proficuo trasferire agli esseri umani.


L'ambientazione del romanzo è quella di un futuro non troppo lontano, in cui il potere reale è detenuto da pochi grandi gruppi finanziari, che controllano i pacchetti azionari delle aziende, i debiti pubblici degli stati sovrani, l'innovazione tecnologica, i sentimenti delle masse popolari, e all'occorrenza si servono di polizie private per garantire il perpetrarsi della loro prosperità.

Benché sia uscito da solo poche settimane, il romanzo raccoglie critiche molto favorevoli (1), e i media trattano ampiamente del libro.

La presentazione del 17 ottobre avrà un'anteprima virtuale sabato 14 ottobre dalle ore 8,30 alla mezzanotte in cui l'autore interagirà e risponderà alle domande degli iscritti al gruppo Facebook Leggere distopico, prevalentemente composto da chi ama racconti che si svolgono in società altamente indesiderabili o spaventose.

"La libreria è la casa naturale dei volumi prima che vengano letti e sfogliati – spiega Marco Visentin –. Per questo, sono contento di presentare il romanzo tra l'altro in uno spazio aperto recentissimamente e con tanto entusiasmo. L'interesse crescente delle librerie per un romanzo come il mio pubblicato da una piccola casa editrice dimostra che, se viene riconosciuta la qualità di un testo come sta avvenendo, i punti vendita fisici ci credono e non esitano a metterlo tra i loro scaffali".

(1) Hanno scritto de I ditteri:
- "un racconto che si snoda in un mondo ambientato nel futuro con richiami a realtà o a scoperte scientifiche del nostro tempo, in una società basata su un'organizzazione postcapitalistica e su una democrazia che cela in realtà una «dittatura morbida». Sullo sfondo di teorie e filosofie, i personaggi vivono l'alienazione dell'attuale società" (Manlio Triggiani, Gazzetta del Mezzogiorno)
- "Attraverso gli occhi – e non solo – di un'entomologa, Marco Visentin, con una prosa ricercata, scabra, dura, feroce e ammaliante, racconta la dicotomia fondamentale del nostro tempo, fra essere e apparire, distopia e allegoria, straniamento e spersonalizzazione, forma e sostanza, speranza e realtà, onestà e prevaricazione" (Gabriele Ottaviani, Convenzionali blog)
"Romanzo distopico sui generis, che sembra quasi voler emergere con forza nel mercato del genere, I ditteri è un libro dalla storia originale, che immagina un futuro che non sembra poi così lontano, ma che ci guarda pericolosamente attraverso il buco della serratura dei nostri tempi; l'autore si trova così a miscelare realtà storica e invenzione creativa" (Erika Pomella del sito IntoTheMovie.com)
"L'ultima parte del romanzo è veloce, viva e tiene attaccati fino alla fine, lasciando al lettore alcune domande esistenziali. La scrittura è curata nei minimi dettagli, si riesce ad entrare nel libro con i pensieri" (Sara Cacciarini, Culturamente)
"Visentin riesce ad amalgamare in modo eccelso i vari salti narrativi restituendo al lettore delle visioni altamente vivide" (Riccardo Muzi, EcoDelCinema)
"Con una trama che si sviluppa in modo piacevolmente scorrevole, Visentin va ben oltre la teorizzazione scientifica di un uomo modificato geneticamente: (…), perlustra l'intimo umano e le alienazioni del quotidiano, imposte da una società in cui disuguaglianza sociale e individualismo hanno preso il sopravvento. (…) La trama ha parecchi punti di svolta e un gran finale, con doppio colpo di scena, che determinano l'originalità di questa 'opera prima'. (…) Visentin convince con il suo stile lineare, senza troppi fronzoli, ma dove trovano posto fantasia e sarcasmo, bilanciati finemente tra loro". (Francesca Buffo, Periodico italiano magazine)

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